sabato 4 settembre 2010

Introduzione

Dio e vita spirituale erano termini molto vaghi per me prima d’incontrare Srila Prabhupada. La religione mi ha sempre interessato, ma prima di incontrare i devoti di Krsna non mi trovavo nella giusta prospettiva per porre domande utili sulla vita spirituale. Qualsiasi persona di buon senso crede nell’esistenza di Dio, ma chi è Dio? Chi sono io? Ho frequentato la scuola ebraica e ho studiato la filosofia orientale, ma non ho mai avuto risposte soddisfacenti alle mie domande.
Ho sentito per la prima volta il mantra Hare Krsna a New York, nel Greenwich Village, verso la fine del 1968.

hare krsna hare krsna krsna krsna hare hare
hare rama hare rama rama rama hare hare

Il canto era attraente  e mi dette sensazioni piacevoli. Il mantra restò impresso nella mia mente e ben presto mi pentii di non aver preso una rivista dai devoti. Come mi fu spiegato in seguito, un seme trascendentale era stato piantato nel mio cuore, e questo seme sarebbe un giorno cresciuto fino a sbocciare nell’amore per Dio.
Alcuni mesi dopo ricevetti un biglietto d’invito col mantra Hare Krsna. L’invito diceva: “Canta questi nomi di Dio e la tua vita sarà sublime!” Cosi, di tanto in tanto provavo a cantarlo e notai che effettivamente il mantra mi dava una sensazione di pace mentale. Dopo essermi laureato in chimica, nel 1971 mi unii al Corpo della Pace e andai in India come insegnante di scienze. Là volli sapere di più sul Movimento Hare Krsna; mi sentivo attratto dal canto e affascinato dalla filosofia, ed ero curioso di approfondire la mia conoscenza del Movimento. A New York avevo visitato il tempio di Krsna molte volte prima di partire per l’India, ma non riuscivo a vedermi nelle vesti di un devoto; la loro vita mi sembrava troppo austera per me.
In India incontrai per la prima volta i devoti di krsna durante un festival che essi tennero a Calcutta nell’ottobre del 1971. I devoti mi spiegarono lo scopo della pratica dello yoga e la necessità di interessarsi alla vita spirituale. Cominciai a sentire che i riti e le cerimonie che essi praticavano non erano né un pesante obbligo né uno sterile sentimentalismo, ma un modo di vita vero e pratico.
All’inizio mi fu difficile comprendere la loro filosofia; la mia educazione occidentale mi impediva di capire anche le cose più chiare e lampanti. Per fortuna i devoti mi convinsero della necessità di praticare alcune austerità fondamentali, e così cominciai ad avere qualche esperienza della vita spirituale. Ricordo ora quanto vago e superficiale fosse il mio concetto di spiritualità.
A quel tempo, nel novembre del 1971, ebbi un breve incontro con Srila Prabhupada e poco dopo decisi di diventare vegetariano (ero molto orgoglioso di essere vegetariano; ma in seguito Prabhupada mi disse che dopotutto anche i piccioni lo sono…).
Nel febbraio del ‘72 incontrai a Calcutta alcuni devoti che mi invitarono a un festival che si teneva a Mayapur (un’isola sacra situata novanta miglia a nord di Calcutta). Il festival era celebrato in onore di Caitanya Mahaprabhu, che è considerato una manifestazione di krsna stesso. Mi ero proposto di fare un viaggio nel Nepal, ma il Corpo della Pace mi negò il permesso di uscire dall’India, così decisi di andare a Mayapur. Partii pensando di fermarmi al massimo un paio di giorni e invece mi fermai una settimana. Ero l’unico occidentale non-devoto sull’isola, e vivere nella loro terra era un’opportunità unica per approfondire la filosofia della coscienza di krsna.
Il terzo giorno del festival mi invitarono ad andare da Srila Prabhupada. Viveva in una piccola capanna costruita per metà di mattoni e per metà di paglia, e arredata con due o tre semplici mobiletti. Srila prabhupada mi invitò a sedere e mi domandò se fossi a mio agio e se avessi qualche domanda da fare. I devoti mi avevano spiegato che Srila Prabhupada era in grado di rispondere a tutte le mie domande perché apparteneva a una successione di maestri spirituali autentici. Pensai che forse Srila Prabhupada conosceva veramente ciò che accadeva nel mondo; dopotutto i suoi discepoli sostenevano questo e io li ammiravo e li rispettavo. Così pensando, cominciai a rivolgergli le mie domande. Senza saperlo avevo avvicinato un guru, un maestro spirituale, e nel modo giusto, cioè ponendogli con sottomissione domande sulla vita spirituale.
Srila Prabhupada sembrò contento di me e durante i giorni successivi rispose alle mie domande. Le domande che gli posi avevano un carattere accademico, ma egli mi dette sempre risposte personali in modo che io potessi veramente mettere in pratica questa conoscenza e spiritualizzare la mia vita. Le sue risposte erano logiche, scientifiche, soddisfacenti e incredibilmente chiare. Prima di incontrare Prabhupada e i suoi discepoli, la mia vita spirituale era sempre stata oscura e nebulosa. Ma le discussioni con Srila Prabhupada erano realistiche, chiare ed entusiasmanti! Srila Prabhupada cercava con pazienza di aiutarmi a capire che krsna, Dio, è il supremo beneficiario, il supremo amico e il supremo proprietario. Cercai di trovare scuse per non accettare la cosa più ovvia: che sarei dovuto diventare seriamente cosciente di Dio per conoscere Dio. Ma Srila Prabhupada, implacabilmente e allo stesso tempo con molta gentilezza, mi incoraggiò ad andare avanti. Anche se non riuscivo a esprimermi bene, Srila Prabhupada comprese ogni mia domanda e rispose in modo perfetto.

Bob Cohen 14 agosto 1974


Krsna, l’infinitamente affascinante
27 febbraio 1972

Bob: Qual è la definizione di scienziato?
Srila Prabhupada: Uno scienziato è colui che conosce la verità delle cose.
Bob: “Pensa” di sapere come stanno le cose in realtà.
Srila Prabhupada: Come?
Bob: “Spera” di sapere come stanno veramente le cose.
Srila Prabhupada: No, deve saperlo. Noi ci rivolgiamo a uno scienziato perché supponiamo che abbia una conoscenza esatta. Essere scienziato significa conoscere come stanno le cose in realtà. Il più grande scienziato è krsna. La parola “krsna” significa “infinitamente affascinante”.
Bob: Infinitamente affascinante?
Srila Prabhupada: Si. Se Dio non fosse infinitamente affascinante, come potrebbe essere Dio? Un uomo è importante quando è attraente, non è così?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Dio deve essere attraente, e lo deve essere per tutti. Perciò, se Dio ha un nome, o se tu vuoi darGli un nome, questo nome può essere solo “krsna”.
Bob: Perché solo il nome krsna?
Srila Prabhupada: Perché Dio è infinitamente affascinante, e krsna significa “infinitamente affascinante”.
Bob: Ho capito.
Srila Prabhupada: Dio non ha nome, ma possiamo darGli un nome in accordo alle Sue qualità. Se una persona ha un bell’aspetto la chiamiamo “bella”, se è molto intelligente la chiamiamo “saggia”. Il nome le viene dato secondo le qualità che possiede. Poiché Dio è infinitamente affascinante, solo a Lui può essere dato il nome krsna. Krsna significa “infinitamente affascinante”. Include tutto.
Bob: Non potremmo attribuirGli un nome che significa “onnipotente”?
Srila Prabhupada: Si… Certamente. Se non avesse la potenza, come potrebbe essere completamente affascinante?
Syamasundara: (un devoto americano, segretario di Srila Prabhupada). Il nome krsna include tutto.
Srila Prabhupada: Tutto. Dio deve essere molto bello, molto saggio, molto potente, molto famoso…
Bob: krsna attrae anche i furfanti?
Srila Prabhupada: Oh, si! Era il più grande di tutti i furfanti.
Bob: Com’è possibile?
Srila Prabhupada: (ridendo) Perché faceva sempre i dispetti alle gopi.
Syamasundara: Faceva dispetti?
Srila Prabhupada: Si, qualche volta, quando Radharani usciva di casa, krsna L’assaliva e quando lei cadeva a terra e Gli diceva: “krsna, non torturarmi così”, anche krsna cadeva con Lei e ne approfittava per baciarLa. (Ride) Radharani naturalmente era molto contenta ma in apparenza krsna poteva sembrare un grande furfante. Del resto se questa condotta non fosse in krsna, come potrebbe esistere nel mondo? Krsna è la sorgente di ogni cosa: questa è la nostra definizione di Dio. Se la furfanteria non si trovasse in krsna, che è l’origine di tutto, come potrebbe manifestarsi in noi? Ma quando krsna mostra il Suo aspetto di furfante è così affascinante che tutti lo adorano.
Bob: Allora è giusto agire da furfanti?
Srila Prabhupada: No, agire da furfanti non è bene, ma krsna è assoluto. Egli è Dio, è infinitamente buono, perciò anche la sua furfanteria è una buona qualità. Sei d’accordo?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Qualunque azione krsna compia è sul piano assoluto. Questa è una qualità di krsna. Krsna è infinitamente buono e non può fare niente di malvagio. Anche quando sembra Si comporti da furfante, dobbiamo capire che questo comportamento è del tutto trascendentale, senza traccia di malvagità.
Bob: Esistono persone che non sono attratte da krsna?
Srila Prabhupada: No. Tutti sono attratti da krsna. Chi non ne è attratto? Fammi un esempio di un uomo o di qualunque altro essere vivente che non sia attratto da krsna.
Bob: Qualcuno, per esempio, che pur sapendo di sbagliare, desidera comportarsi in un modo non corretto per guadagnare potere, prestigio o denaro, potrebbe non essere attratto da Dio. Potrebbe trovare Dio poco attraente perché Dio lo farebbe sentire colpevole.
Srila Prabhupada: Non è attratto da Dio ma è attratto dal potere. Tutti vogliono diventare potenti e ricchi, ma nessuno è più potente e più ricco di Krsna. Perciò, in ultima analisi, quest’uomo è attratto da krsna.
Bob: Se una persona prega krsna per diventare ricca, lo diventerà?
Srila Prabhupada: Oh, si!
Bob: Si può diventare ricchi in questo modo?
Srila Prabhupada: Certamente. Poiché krsna è onnipotente, se tu Lo preghi perché ti faccia diventare ricco, krsna ti renderà ricco.
Bob: anche se qualcuno non vive onestamente, ma prega per diventare ricco, ha la possibilità di arricchirsi?
Srila Prabhupada: Pregare krsna non è un atto disonesto.
Bob: Questo è vero.
Srila Prabhupada: (sorridendo) In un modo o nell’altro se prega krsna, vuol dire che non è poi così disonesto. Krsna dice nella Bhagavad-gita: api cet suduracaro bhajate mam ananya-bhak. Conosci questo verso?
Bob: Si. Non lo conosco in sanscrito, ma ne conosco la traduzione. “Anche se chi mi prega  l’uomo più malvagio, sarà sicuramente elevato”.
Srila Prabhupada: Pregare krsna non è mai un atto sbagliato. Krsna è infinitamente affascinante, come confermano anche i Veda: raso vai sah, la Verità Assoluta, Dio, la Persona Suprema, è la fonte di tutta la felicità. Ognuno cerca di avere una relazione con qualcun altro perché sa che ne trarrà piacere. Supponiamo che un uomo stia bevendo. Perché beve? Perché ne trae piacere. Un uomo desidera del denaro perché ne trarrà piacere. I Veda dicono: raso vai sah. L’esatto equivalente sanscrito della parola piacere è rasa. (malati, la moglie di Syamasundara, entra con un vassoio di cibo).
Srila Prabhupada: Che cos’è?
Malati: Melanzane fritte.  
Srila Prabhupada: Oh! Attraente! Infinitamente attraente! (tutti ridono).
Syamasundara: Perché Krsna è il più grande scienziato?
Srila Prabhupada: Perché conosce tutto. Uno scienziato è colui che ha una completa conoscenza in un determinato campo. Krsna conosce ogni cosa.
Bob: Attualmente insegno scienze.
Srila Prabhupada: insegnare va bene, ma senza vere una conoscenza perfetta, come puoi insegnare? Questa è la nostra domanda.
Bob: Si può insegnare anche senza avere una conoscenza perfetta.
Srila Prabhupada: Questo non è insegnare, è ingannare. Gli scienziati dicono: “All’inizio c’era un brodo cosmico… poi ebbe luogo la creazione. Forse… può darsi…” Questo si chiama ingannare, non insegnare!
Bob: Vorrei capire bene ciò che hai detto questa mattina, era una cosa interessante. Ho fatto una domanda sui miracoli e tu hai risposto che solo uno sciocco potrebbe credere nei miracoli. Supponiamo che tu sia un bambino e vedi un adulto che solleva questo tavolo; per te è un miracolo. Così, se un chimico, combinando un acido e una base provoca un fumo, un’esplosione o qualcosa di simile, per la persona ignorante è un miracolo. Ma in realtà dietro ogni cosa c’è un procedimento, ed è solo l’ignoranza di questo procedimento che ci fa credere che avvenga un miracolo. Solo uno sciocco, dunque, può credere nei miracoli, e – correggimi se sbaglio – tu hai detto che quando Gesù venne, a quel tempo la gente era più ignorante e aveva bisogno di vedere dei miracoli per poter comprendere. Ho capito bene?
Srila Prabhupada: Si, i miracoli sono per la gente ignorante.
Bob: Ho fatto questa domanda perché si sente dire che in India ci sono persone che compiono miracoli.
Srila Prabhupada: I miracoli più grandi li fa Krsna. Anche la regina Kunti lo afferma…
Bob: Anche se non ho una conoscenza perfetta, non potrei insegnare qualcosa? Potrei per esempio…
Srila Prabhupada: Tu puoi insegnare solo ciò che conosci.
Bob: Cioè, non dovrei pretendere di insegnare più di quello che so.
Srila Prabhupada: Si, altrimenti è una truffa.
Syamasundara: In altre parole, non si può insegnare la verità con una conoscenza parziale.
Srila Prabhupada: Ma un essere umano non può avere una conoscenza perfetta perché i suoi sensi sono imperfetti. Come si può dunque insegnare una conoscenza perfetta? Per esempio, quando guardi il sole, ti appare come un disco. Non hai modo di avvicinarti al sole, e anche se dici che possiamo vederlo con il telescopio o con qualche altro strumento, devi ammettere che questi strumenti sono imperfetti perché sono fatti da te, che sei imperfetto. Quindi la tua conoscenza del sole è imperfetta. Di conseguenza non dovresti insegnare ciò che riguarda la natura del sole se non hai acquisito una conoscenza perfetta. Altrimenti non faresti che ingannare gli altri.
Bob: E se io insegnassi che il sole dista, come si suppone, 93 milioni di miglia?
Srila Prabhupada: Dire “si suppone” non è più scientifico.
Bob: allora nessuna scienza sarebbe scientifica.
Srila Prabhupada: Questo è il punto!
Bob: Ma tutte le scienze, come tu sai, sono basate su ipotesi.
Srila Prabhupada: Perciò il loro insegnamento è imperfetto. Per esempio, ora si parla molto della luna, ma pensi che la conoscenza degli scienziati in questo campo sia perfetta?
Bob: No.
Srila Prabhupada: E allora?
Bob: Qual è il vero dovere di un insegnante nella società? Per esempio, un insegnante di scienze, come me, come dovrebbe comportarsi in classe?
Srila Prabhupada: In classe? Dovrebbe semplicemente insegnare la scienza di Krsna.
Bob: Non dovrebbe insegnare…
Srila Prabhupada: No, la scienza di Krsna include tutte le altre scienza. Lo scopo di un insegnante dovrebbe essere quello di far conoscere Krsna.
Bob: Potrebbe uno scienziato insegnare la scienza di come combinare acidi e alcalini, e mettere krsna come oggetto di questa scienza?
Srila Prabhupada: Com’è possibile?
Bob: studiando le scienze si osservano le leggi della natura, che indicano l’esistenza di una forza che le controlla…
Srila Prabhupada: Stavo spiegando questo proprio l’altro giorno. Domandai a un chimico se l’unione dell’idrogeno e dell’ossigeno, secondo le formule chimiche, avrebbe dato origine all’acqua. Non è così?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Allora, per formare tutta l’acqua nell’Oceano Atlantico e nell’Oceano Pacifico, qual è stata la quantità di elementi necessaria?
Bob: Quantità?
Srila Prabhupada: Si, quante tonnellate?
Bob: Molte!
Srila Prabhupada: E chi le ha fornite? Qualcuno deve averle fornite.
Bob: Dio.
Srila Prabhupada: Questa è scienza. Tu puoi insegnare in questo modo.
Bob: Non dovrei insegnare anche, per esempio, che acidi e alcalini insieme formano un neutro?
Srila Prabhupada: Ci sono tante soluzioni chimiche, ma chi fornisce gli acidi e gli alcalini? (segue una lunga pausa).
Bob: Indubbiamente devono venire dalla stessa sorgente da cui viene l’acqua.
Srila Prabhupada: Si. Non puoi formare l’acqua se non hai l’idrogeno e l’ossigeno. Esistono vaste riserve d’acqua, non solo questo oceano Atlantico e Pacifico; ci sono milioni di pianeti e milioni di oceani Atlantico e Pacifico. Chi ha creato tutta quest’acqua combinando l’idrogeno e l’ossigeno, e chi ha fornito questi elementi? Questa è la nostra domanda. Qualcuno deve averli forniti, altrimenti da dove avrebbero tratto la loro esistenza?
Bob: Ma non si deve insegnare come fare l’acqua combinando l’idrogeno e l’ossigeno? La procedura di bruciarli insieme…
Srila Prabhupada: Questo è secondario, non è difficile da imparare. Per esempio, Malati ha fatto questo puri con la farina e il ghi. Ma se non ci sono il ghi e la farina, come si può fare un puri? Nella Bhavagad-gita troviamo questa affermazione: “Terra, acqua, fuoco e aria sono le Mie energie”. Che cosa è il tuo corpo? Il tuo corpo è fatto della tua energia. Per esempio, quando mangio creo dell’energia, e questa energia sostiene il mio corpo.
Bob: Ma il cibo contiene l’energia che ha ricevuto dal sole.
Srila Prabhupada: Sto solo facendo un esempio. Con la digestione del cibo tu crei l’energia che mantiene il tuo corpo. Se la tua dieta non è equilibrata, il corpo si indebolisce e si ammala. Similmente, il gigantesco corpo cosmico, cioè l’universo, è fatto dell’energia di Krsna. Non si può negare. Come il tuo corpo è fatto della tua energia, così il corpo universale dev’essere fatto dell’energia di qualcuno. Questo qualcuno è Krsna. (C’è una lunga pausa).
Bob: Per capire bene devo rifletterci un po’…
Srila Prabhupada: Che cosa c’è da capire? E’ semplice. (Ride) Ogni giorno i tuoi capelli crescono perché tu hai energia.
Bob: L’energia la ottengo dal cibo.
Srila Prabhupada: In qualche modo l’hai ottenuta e grazie a questa energia i tuoi capelli crescono. E se il tuo corpo è fatto della tua energia, la gigantesca manifestazione cosmica è fatta dell’energia di Dio. E’ evidente. L’universo non è stato creato dalla tua energia.
Bob: Ho capito.
Un devoto: Anche i pianeti di questo universo… non sono un prodotto dell’energia del sole?
Srila Prabhupada: Si, ma chi ha prodotto il sole? L’energia di Krsna. Il sole sprigiona calore, e Krsna dice, bhumir apo nalo vayuh: Il calore è una delle mie energie.
Il sole è la rappresentazione dell’energia di calore di Krsna. Non è la tua energia. Non puoi dire “il sole è una mia creazione” ma non puoi nemmeno negare che qualcuno lo ha creato. Krsna dice che l’ha creato Lui. Noi crediamo in Krsna perciò siamo Krsnaiti.
Bob: Krsnaiti?
Srila Prabhupada: Si. La nostra conoscenza è perfetta. Se dico che il calore è un’energia di Krsna, tu non puoi negarlo poiché non è una tua energia. Nel tuo corpo c’è una certa quantità di calore, e il calore è l’energia di Krsna, come Lui stesso conferma nella Bhagavad-Gita. La mia conoscenza dunque è perfetta. Poiché accetto la versione del più grande scienziato, divento anch’io il più grande scienziato. Potrei essere uno sciocco, ma poiché attingo la conoscenza dal più grande degli scienziati, la mia conoscenza è perfetta. Qual è la difficoltà?
Bob: Come?
Srila Prabhupada: Non è difficile diventare il più grande scienziato se si attinge la conoscenza dal più grande degli scienziati. Krsna afferma: “Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza ed ego sono le mie otto energie separate”.
Bob: Energie separate?
Srila Prabhupada: Si, esattamente come il latte. Che cos’è il latte? L’energia separata della mucca. Non è così? E’ la manifestazione dell’energia separata della mucca.
Syamasundara: Come un sottoprodotto?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Che cosa significa energia separata?
Srila Prabhupada: “Separata” significa che è prodotta dal corpo della mucca ma non è la mucca.
Bob: Se ho capito bene, questo pianeta e tutto ciò che esiste è prodotto da Krsna ma non è Krsna.
Srila Prabhupada: Esatto. Oppure si può dire che è Krsna e non è Krsna allo stesso tempo. Questa è la nostra filosofia: unità e differenza simultanee. Non si può dire che le cose siano differenti da Krsna perché senza di lui niente può esistere, ma allo stesso tempo non si può adorare qualsiasi cosa pensando così di adorare Krsna. I panteisti dicono che tutto è Dio, perciò qualsiasi cosa facciamo è un’adorazione di Dio. Questa è la filosofia mayavada, che sostiene che tutto è Dio perché tutto è prodotto da Dio. La nostra filosofia afferma invece che tutto è Dio ma simultaneamente è differente da Lui.
Bob: Allora che cos’è Dio? C’è qualcosa su questa terra che è Dio?
Srila Prabhupada: Tutto è prodotto dall’energia di Dio, ma ciò non significa che adorando qualsiasi cosa si adori Dio.
Bob: Allora che cosa c’è sulla terra che non è maya (illusione)?
Srila Prabhupada: Maya significa “energia” oltre che “illusione”. Le persone sciocche scambiano l’energia con la sua sorgente. Questo è maya. Per esempio, i raggi del sole, che sono l’energia del sole, entrano nella tua stanza, ma non per questo puoi dire che nella stanza è entrato il sole. Se il sole  entrasse nella tua stanza, tu e la tua stanza sareste distrutti in un momento; non faresti neppure in tempo ad accorgerti che il sole è entrato. Non è così?
Bob: Si.
Srila prabhupada: Allo stesso tempo, però, non si può dire che i raggi del sole non siano il sole, poiché senza il sole i raggi non potrebbero esistere. Non si può dire dunque che i raggi del sole non siano il sole, ma nemmeno che siano differenti dal sole. Sono il sole e non lo sono. Questa è la nostra filosofia. Acintya-bhedabheda: inconcepibile. Da un punto di vista materiale non si può concepire come una cosa possa essere simultaneamente positiva e negativa. E’ impensabile. Poiché tutto è energia di Krsna, Egli può manifestarSi in una qualunque delle Sue energie. Perciò, quando adoriamo Krsna in una forma fatta di elementi materiali, come la terra e l’acqua, quella forma è Krsna stesso. Non si può affermare il contrario. Quando adoriamo Krsna in una forma fatta di metallo (la forma divina nel tempio), è Krsna che adoriamo, poiché il metallo è un’energia di Krsna e non è differente da Lui. Inoltre Krsna è onnipotente e può manifestarSi pienamente nella Sua energia. L’adorazione della forma di Dio nel tempio non è dunque idolatria, ma è autentica adorazione di Dio, ammesso che si conosca i metodo per eseguirla.
Bob: Se si conosce il metodo, la divinità diventa Krsna?
Srila Prabhupada: Non diventa, è gia Krsna.
Bob: Krsna si manifesta in una forma fatta di elementi materiali solo se si conosce il metodo per adorarla?
Srila Prabhupada: Si, prendiamo l’esempio del filo elettrico. Se sai come collegarlo alla presa di corrente ne puoi ricavare energia, altrimenti rimane solo un filo.
Bob: Perciò, se costruisco una statua di Krsna, non è Krsna a meno che…
Srila Prabhupada: E’ Krsna. Ma devi imparare il metodo per capire che è Krsna.
Bob: Non è solo terra e fango.
Srila Prabhupada: No. La terra non ha un’esistenza separata da Krsna. Krsna afferma che è una sua energia. Non si può separare l’energia dalla sua sorgente. Non si può per esempio separare il calore dal fuoco, anche se il calore è differente dal fuoco. Quando ti riscaldi non vuol dire che stai toccando il fuoco. Il fuoco sprigiona calore ma continua a mantenere la sua identità. Così, sebbene Krsna crei ogni cosa attraverso le Sue energie, Egli rimane sempre una persona. I filosofi mayavadi pensano che se Krsna è tutto Egli abbia perso la sua identità personale. Questo è un modo materiale di pensare. Per esempio, se bevo questo latte, quando lo finirò non avrò più latte. Si sarà trasferito nello stomaco. Ma Krsna non è così. Egli è onnipotente. Noi stiamo continuamente usando la Sua energia, ma Egli esiste ancora. Un uomo può avere un grande numero di figli, ma lui rimane, non si esaurisce solo perché ha prodotto centinaia di figli. Similmente, Dio o Krsna, nonostante abbia creato un numero illimitato di figli, esiste ancora individualmente.

Purnasya purnam adaya
Purnam evavasisiate

“Poiché Dio è il tutto completo, anche se infinite unità complete emanano da Lui, Egli rimane il tutto completo” Questa è la coscienza di Krsna. Krsna non finisce mai, è onnipotente, perciò è infinitamente affascinante. Questo è solo un aspetto della manifestazione dell’energia di Krsna, ma Krsna ha un numero infinito di energie. Lo studio delle energie di Krsna è solo una parte della conoscenza di Krsna. Se continui a studiare questa filosofia, la tua conoscenza di Krsna aumenterà. Noi non diciamo “forse è così, forse non è così”. Noi diciamo “è così” in modo assoluto.
Syamasundara: Non si finisce mai di studiare Krsna.
Srila Prabhupada: Come si potrebbe finire? Krsna ha un numero illimitato di energie.


La cultura vedica: il varnasrama-dharma
28 febbraio 1972

Bob: Ho chiesto ai devoti che cosa pensano del sesso, e se devo dire la verità, non credo di poter rinunciare a questo aspetto della vita. Sai, mi sposerò alla fine di quest’estate, quando tornerò in America. I devoti dicono che moglie e marito dovrebbero avere rapporti sessuali solo per procreare, ma io non riesco proprio a immaginarmi in una posizione simile. Potresti spiegarmi che tipo di vita sessuale si può condurre in questo mondo materiale?
Srila Prabhupada: Il principio vedico vuole che si abolisca completamente la vita sessuale, perché lo scopo della cultura vedica è quello di liberarsi dalla prigionia della materia. Ci sono molti piaceri materiali che ci tengono legati a questo mondo, e fra tutti i piaceri quello sessuale è il più forte. Lo Srimad- Bhagavatam afferma che in questo mondo materiale l’uomo è attaccato alla donna e la donna è attaccata all’uomo: pumsah striya mithuni-bhavam etam. Questo attaccamento non si riscontra solo nella società umana, ma anche in quella animale. Infatti è il principio basilare della vita materiale: la donna cerca la compagnia di un uomo e l’uomo cerca la compagnia di una donna. Tutti i romanzi, i film, le rappresentazioni teatrali e perfino la pubblicità non fanno altro che mettere in rilievo l’attaccamento tra l’uomo e la donna. Anche nei negozi vediamo esposti in vetrina la forma di un uomo e quella di una donna. Pravrttir esa bhutanam nivrttis tu mahaphalam. Questo è dunque l’attaccamento che tiene maggiormente legato l’uomo al mondo materiale.
Bob: L’attaccamento tra l’uomo e la donna?
Srila Prabhupada: Si, perciò se vuoi ottenere la liberazione da questo mondo materiale devi ridurre a zero questo attaccamento. Altrimenti questo legame diventerà sempre più forte e sarai costretto a prendere un’altra nascita, o come essere umano o come essere celeste o come animale, per esempio come un serpente o come un uccello. Sarai costretto a rivestirti ancora di corpi materiali. Perciò non siamo interessati ad aumentare gli attaccamenti, sebbene questo sia lo scopo della società attuale. La cosa migliore è ridurli fino a liberarsene completamente. Il sistema vedico si chiama varnasrama-dharma e mira a ridurre gli attaccamenti, perciò prima di tutto educa i ragazzi a diventare brahmacari, cioè ad astenersi dalla vita sessuale. Nella società vedica ci sono quattro ordini sociali (varna) e quattro ordini spirituali (asrama). Il brahmacarya (vita di studente celibe), il grhastha (vita coniugale), il vanaprastha (vita ritirata) e il sannyasa (vita di rinuncia) sono gli ordini spirituali, mentre gli ordini sociali sono quello dei brahmana (gli intellettuali), degli ksatriya (gli amministratori), dei vaisya (i mercanti e i fattori) e dei sudra (i comuni lavoratori). Questo sistema è così perfetto che anche colui che ha il desiderio di godere della natura materiale può gradualmente elevarsi fino a raggiungere la liberazione e tornare a Dio. La vita sessuale non è necessaria, dunque, ma poiché tutti ne sono attratti occorre seguire alcuni principi regolatori per imparare gradualmente a distaccarsene. (Dal fondo si sentono canti, il battito di tamburi esotici, i mrdanga, un forte suono di corni. Qualcuno ride).
Srila Prabhupada: nello Srimad-Bhagavatam (5.5.8) è detto:

pumsah striya mithuni-bhavam etam
mitho hrdaya-granthim ahuh
ato grha-ksetra-sutapta-vittair
janasya moho ‘yam aham mameti

La vita sessuale, cioè l’attaccamento tra un uomo e una donna, è il principio di base della vita materiale. Quando un uomo e una donna vivono insieme, l’attaccamento aumenta e li spinge a volere una casa (grha), un pezzo di terra (ksetra), dei figli (suta), relazioni amichevoli e sociali (apta) e il denaro (vitta). In questo modo, grha, ksetra, sutapa, vittaih, rimangono imprigionati e cadono preda dell’illusione: janasya moho ‘yam. E questa illusione fa loro pensare: aham mameti “Io sono questo corpo e qualsiasi cosa relativa a questo corpo è mia”.
Bob: Potresti ripetere quest’ultimo concetto, per favore?
Srila Prabhupada: Quando l’attaccamento cresce, l’uomo è portato a pensare: “sono questo corpo, e poiché sono nato in un particolare luogo, quel luogo è il mio Paese. Sono americano, sono indiano, sono questo, sono quello. Questa è la mia patria e io devo sacrificare tutto per essa e per la società.” In questo modo l’illusione aumenta e al momento della morte l’uomo deve prendere un altro corpo, che può essere di una specie superiore o inferiore secondo il suo Karma. Ma anche se ottenesse una forma di vita superiore, come per esempio quella di un deva (essere celeste), si tratterebbe sempre di prigionia. Ma se l’essere compie nella sua forma umana attività così peccaminose da trovarsi degradato in forme inferiori, come quella di un gatto o di un cane, o quella di un albero (prendere simili corpi non è improbabile), allora veramente si può dire che la sua vita umana è stata sprecata.
Purtroppo la gente ignora la scienza della trasmigrazione dell’anima da un corpo all’altro e non sa come l’anima sia intrappolata in differenti tipi di corpi. Perciò, nella Bhagavad-gita, quando Arjuna dice: Non posso uccidere i miei parenti, i miei amici, anche se sono schierati dalla parte nemica…” il suo ragionamento è dettato da una concezione basata sul corpo. Tuttavia, quando capisce che da solo non sarebbe riuscito a risolvere il suo problema, si abbandona a Krsna e Lo accetta come il suo maestro spirituale. Come maestro spirituale Krsna rimprovera Arjuna con queste parole:

asocyan anvasocas tvam
prajna-vadams ca bhasase
gatasun agatasums ca
nanusocanti panditah

“Tu parli come un saggio, ma in realtà sei uno sciocco perché le tue parole dimostrano la tua identificazione col corpo”. La vita sessuale aumenta l’identificazione col proprio corpo, perciò è molto importante ridurla fino a eliminarla del tutto.
Bob: Ridurre l’attaccamento attraverso le varie fasi della vita?
Srila Prabhupada: Si. Dapprima i ragazzi sono educati a essere bhahmacari, cioè studiano fino a venticinque anni e si astengono dalla vita sessuale. In seguito alcuni di loro scelgono di rimanere celibi per tutta la vita (naisthika-bramacari, cioè studiano fino a venticinque anni e si astengono dalla vita sessuale. In seguito alcuni di loro scelgono di rimanere celibi per tutta la vita (naisthika-brahmacari) , perché avendo ricevuto una conoscenza spirituale non sono attratti dai piaceri di una vita familiare. Invece, chi vuole avere una vita sessuale può sposarsi, perché solo in questo caso è permessa la vita sessuale. Il matrimonio è dunque un’istituzione giusta, propria della società umana; gli animali infatti non si sposano. Purtroppo la società umana si sta degradando al livello della società animale, perciò sta trascurando l’istituzione del matrimonio. Anche questo è predetto nelle Scritture: dampatye ‘bhirucir hetuh, nel Kali-yuga (la presente età di discordia) non ci saranno più matrimoni; un uomo e una donna vivranno insieme di comune accordo e la loro relazione sarà basta sul sesso. Se l’uomo o la donna diventano sessualmente deboli, ci sarà il divorzio. Su questo argomento esiste in occidente un’intera letteratura scritta da filosofi di varie tendenze, come Freud e altri. Ma in accordo alla cultura vedica noi siamo interessati all’atto sessuale solo per avere figli. Non siamo interessati a studiare la psicologia dell’atto sessuale, non è necessario; la psicologia naturale è già predisposta a questo scopo. Anche chi non ha letto nessun libro è attratto in modo naturale dalla vita sessuale; non ha bisogno di studiare in nessuna scuola. Tutti sanno già come fare (ride). E’ una tendenza naturale. L’educazione dovrebbe mirare a regolare questa tendenza per poi eliminarla. Questa è vera educazione.
(C’è una lunga pausa, riempita dal suono dei campanelli delle biciclette, dal rumore di bambini che giocano e dalle grida di persone che si chiamano l’un l’altra).
Bob: In America oggi quest’idea sarebbe considerata radicale.
Srila Prabhupada: In America ci sono molti aspetti della vita che richiedono una riforma e questo movimento per la Coscienza di Krsna porterà una trasformazione. Quando andai negli Stati Uniti vidi che i ragazzi e le ragazze vivevano insieme come amici, allora dissi ai miei studenti: “Voi non potete vivere insieme senza essere sposati.”
Bob: Oggi il matrimonio ha perso il suo valore sacro, perciò la gente non vede più la necessità di sposarsi. Se dopo essersi sposata incontra delle difficoltà, chiede il divorzio e lo ottiene facilmente.
Srila Prabhupada: Si. Anche questo è vero.
Bob: Oggi la gente pensa che sposarsi non abbia alcuni significato.
Srila Prabhupada: La loro idea è che il matrimonio serva per legalizzare la prostituzione. Pensano così, ma questo non è matrimonio. Anche quel giornale cristiano… come si chiama… La Torre….?
Syamasundara: La torre di Guardia?
Srila Prabhupada: La Torre di Guardia. Questo giornale criticava un prete che ha permesso il matrimonio tra due omosessuali. Ecco ciò che succede oggi. Considerando il matrimonio come una forma di prostituzione, la gente pensa: “Perché dovrei tenere in casa, a caro prezzo, una regolare prostituta?”
Syamasundara: Spesso tu fai l’esempio della mucca e del mercato.
Srila Prabhupada: Si. Quando il latte si può trovare al mercato, perché tenere una mucca? La situazione dei Paesi occidentali è abominevole, l’ho potuto vedere personalmente. E questa degradazione sta infiltrandosi anche in India. Noi abbiamo fondato il Movimento per la Coscienza di Krsna allo scopo di educare la gente sui principi fonda,mentali della vita spirituale. Non è un movimento religioso settario. E’ un movimento culturale per il beneficio di tutti.


Il vero scopo della vita
28 febbraio 1972 (continuazione)

Srila Prabhupada: Il primo obiettivo di questo movimento è quello di permettere all’essere umano di raggiungere il vero scopo della vita.
Bob: Il vero scopo…?
Srila Prabhupada: Il vero scopo della vita.
Bob: Il vero scopo della vita è conoscere Dio?
Srila Prabhupada: Si, è tornare a Dio, nella nostra vera dimora. Questo è il vero scopo della vita. L’acqua che evapora dal mare forma le nuvole, che poi si trasformano in pioggia. La pioggia si raccoglie nei fiumi e ritorna al mare. Similmente, noi veniamo da Dio e ora siamo prigionieri dell’esistenza materiale, perciò il nostro scopo dovrebbe essere quello di liberarci da questa dolorosa situazione e tornare a Dio, nella nostra vera dimora. Questo è il vero fine della vita.
Mam upetya punar janma
Duhkhalayam asasvatam
Napnuvanti mahatmanah
Samsiddhim paramam gatah

“Le grandi anime, yogi colmi di devozione, dopo averMi raggiunto ed essersi così elevate alla più alta perfezione, mai più ritorneranno in questo mondo temporaneo dove regna la sofferenza.” Questo è l’insegnamento della Bhagavad-gita. Krsna dice: se qualcuno Mi raggiunge –mam upetya- non dovrà più tornare in questo luogo miserabile –duhkhalayam asasvatam. Tutti sanno che la vita materiale è miserabile, ma sono tratti in inganno da chi li governa (politici, scienziati, ecc.) Krsna, Dio, dice che questo luogo è duhkhalayam, pieno di miserie, e asasvatam, temporaneo. Non si possono fare compromessi: “Ammettiamo pure che sia miserabile, la cosa importante è che io possa rimanere per sempre dove sono”. No, non è possibile. Non puoi rimanere per sempre nello stesso corpo. Puoi pensare di essere molto fortunato perché sei nato in America, ma non puoi rimanere a lungo un americano. Sarai costretto prima o poi a lasciare il corpo, senza sapere che cosa ti aspetta nella prossima vita. Perciò questo mondo materiale è duhkalayam asasvatam, miserabile e temporaneo. Questa è la nostra filosofia.
Bob: ma se si ha un po’ di conoscenza di Dio, la vita non è più così miserabile?
Srila Prabhupada: No, non un po’ di conoscenza, occorre una perfetta conoscenza.
janma karma ca me diviam
evam yo vetti tattvatah

Tattvatah significa perfetta. Questa conoscenza perfetta è contenuta nella Bhagavad-gita, perciò noi diamo a ciascuno la possibilità di leggere la Bhagavad-gita così com’è e rendere perfetta la propria vita. Questo è lo scopo del Movimento per la Coscienza di Krsna. Che cosa dice la scienza moderna sulla trasmigrazione dell’anima?
Bob: Penso… che la scienza… non possa negarla e neppure affermarla. La scienza non sa niente in proposito.
Srila Prabhupada: Per questo motivo sostengo che la scienza è imperfetta.
Bob: La scienza però qualcosa sa. Afferma infatti che l’energia non si distrugge ma si trasforma.
Srila Prabhupada: D’accordo, però la scienza non conosce il risultato di questa trasformazione. E in che modo si trasforma? Come si comporta quando variano le condizioni in cui si trova? Per esempio, l’energia elettrica può riscaldare un ambiente o può raffreddarlo, a seconda delle applicazioni adattate. I risultati sono opposti, ma l’energia è la stessa. Che cosa si può dire dell’energia vitale? Quali sono le leggi che la governano? Dove si trasferisce dopo la morte del corpo? Queste risposte gli scienziati non le sanno dare. Ma nella Bhagavad-gita la risposta è chiara.

Vasamsi jirnani yatha vihaya

Tu ora sei coperto da un vestito, da una camicia. Quando questo vestito sarà diventato inutilizzabile lo cambierai e ne indosserai un altro. Questo corpo è simile a un vestito. Quando sarà diventato inutilizzabile lo cambierai.
Bob: Chi è quell’io che deve cambiare il vestito? In altre parole, qual è il fattore costante?
Srila Prabhupada: E’ l’anima.
Bob: Da una vita all’altra?
Srila Prabhupada: Si, è l’anima, cioè io. Chi è quel tu che sta parlando? Chi è quell’io che sta parlando? E’ l’atma, cioè l’anima spirituale.
Bob: La mia anima è differente dalla tua?
Srila Prabhupada: Si. Tu sei un’anima individuale e io sono un’altra anima individuale.
Bob: Se anch’io, come te, riuscissi a liberarmi dall’influsso delle leggi del Karma, le nostre anime rimarrebbero individuali o diventerebbero un tutt’uno?
Srila Prabhupada: In tutti gli esseri l’anima è la stessa in qualità. Ora tu hai una certa concezione della vita, come l’avevano anche questi tuoi connazionali (indica i devoti), ma ora, attraverso un’appropriata educazione, la loro concezione è cambiata. L’educazione ultima è come diventare coscienti di Krsna; questa è la perfezione.
Bob: E se due persone sono coscienti di Krsna, la loro anima è uguale?
Srila Prabhupada: L’anima è uguale per tutti.
Bob: In ogni persona? E’ uguale in ognuno?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: (indicando due devoti) Se questi due devoti sono coscienti di Krsna le loro anime sono uguali?
Srila Prabhupada: L’anima è sempre la stessa, ma è sempre individuale, anche se non si è coscienti di krsna. Per esempio, tu ed io siamo entrambi esseri umani,  anche se io non sono un cristiano e tu non sei un indù. Similmente, l’anima può essere cosciente di Krsna oppure no, ma rimane sempre la stessa.
Bob: Puoi ampliare questo argomento?
Srila Prabhupada: L’anima ha una natura spirituale e pura ed è uguale in tutti gli esseri, anche negli animali. Perciò nelle Scritture è detto: panditah samadarsinah, coloro che hanno la vera conoscenza non considerano i differenti involucri esterni, poiché sia in un animale sia in un essere umano l’anima è la stessa.
Bob: Posso farti un’altra domanda su questo argomento?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Penso che l’anima sia una parte di Dio e qualche volta credo di sentirLo dentro di me. Io sono qui e tu puoi dire che anche Dio è qui. Se l’anima è dentro di me, allora perché non dovrei sentire Dio dentro di me? Cioè, non Dio completamente, ma…
Srila Prabhupada: Una parte di Dio.
Bob: Forse non sento Dio dentro di me, ma Dio può essere qui vicino, anche se separato da me. Ma poiché la mia anima è parte di Dio, non pensi che dovrei sentire Dio dentro di me?
Srila Prabhupada: Si. Dio è anche dentro di te. Dio è ovunque, all’interno e all’esterno.
Bob: Come si può sentire Dio dentro di noi?
Srila Prabhupada: All’inizio non è possibile, devi prima ricevere la conoscenza dagli sastra, cioè dalle Scritture vediche. Per esempio, nella Bhagavad-gita è detto: isvarah sarva-bhutanam hrd-dese ‘rjuna tisthati: Dio è anche all’interno di ogni atomo. Queste sono le prime informazioni, poi, attraverso lo yoga, devi realizzare questa conoscenza.
Bob: Yoga?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Cantare Hare Krsna è yoga?
Srila Prabhupada: Si, è yoga.
Bob: Che tipo di yoga devo praticare per realizzare questa conoscenza, cioè per sentire l’anima dentro di me?
Srila Prabhupada: Ci sono molti metodi ma per questa epoca è particolarmente indicato il canto del mantra Hare Krsna.
Bob: Cantare?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Con questo canto posso sentire Dio non solo all’esterno di me ma anche all’interno?
Srila Prabhupada: Potrai capire tutto di Dio, come Dio è all’interno e all’esterno e come agisce. Tutto ti sarà rivelato. Quando Dio sarà contento del tuo atteggiamento devozionale Si rivelerà a te. Non puoi capirlo con i tuoi sforzi, potrai capirlo solo se Egli Si rivela a te. Per esempio, quando il sole è tramontato non puoi vederlo, per quanti sforzi tu faccia; ma al mattino, quando sorge, puoi vederlo senza difficoltà. Similmente, devi creare una situazione in cui Dio possa rivelarsi a te. Non puoi vedere Dio semplicemente chiedendoGli di apparire di fronte a te. Dio non è al tuo servizio.
Bob: Se ho ben capito, bisogna soddisfare Dio se si vuole che Egli Si riveli. Giusto?
Srila Prabhupada: Si.
Syamasundara: Come facciamo a sapere se stiamo soddisfacendo Dio?
Srila Prabhupada: Quando vediamo Dio. In quel momento capirai. Esattamente come quando mangi: non hai bisogno di chiedere a nessuno se hai soddisfatto il tuo appetito. Quando ti senti pieno di energie capisci di aver mangiato abbastanza. Così, se servi Dio capirai: “Dio mi sta guidando. Dio è là, Lo vedo.”
Un devoto: Dio o il rappresentante di Dio.
Srila Prabhupada: Si. Per arrivare a Dio si deve passare per il Suo rappresentante.

Yasya prasadad bhagavat-prasadah

“Per la misericordia del maestro spirituale si ottiene la misericordia di Krsna.” Se tu soddisfi il rappresentante di Dio, automaticamente Dio diventa soddisfatto, e tu potrai vederlo a tu per tu.
Un ospite indiano: Come si può soddisfare il rappresentante di Dio?
Srila Prabhupada: Obbedendo ai suoi ordini. Il rappresentante di Dio è il guru e tu lo soddisfi facendo quello che ti chiede di fare.

Yasyaprasadan na gatih kuto ‘pi

“Senza la misericordia del maestro spirituale non si può fare alcun progresso.” Se tu rendi insoddisfatto il guru non fai alcun avanzamento; per questo motivo noi gli offriamo i nostri omaggi.

Saksad-dharitvena samasta-sastrair
Uktas tatha bhavyata eva sadbhih
Kintu prabhor yah priya eva tasya
Vande guroh sri-caranaravindam

“Il maestro spirituale dev’essere onorato tanto quanto il Signore Supremo perché Ne è il servitore più confidenziale. Questo è confermato in tutte le Scritture rivelate ed è accettato da tutte le autorità in campo spirituale. Offro dunque i miei rispettosi omaggi ai piedi di loto del maestro spirituale, che è il rappresentante autentico di  Sri Krsna.” Il guru dev’essere rispettato allo stesso livello di Dio, così ingiungono tutti gli sastra.
Bob: Il guru deve essere accettato come un rappresentante di Dio?
Srila Prabhupada: Si, il guru è il rappresentante di Dio. E’ la manifestazione esterna di Krsna.
Bob: Ma è differente dalle manifestazioni di Krsna che scendono nel mondo materiale?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: In che modo il guru è differente dalle manifestazioni di Sri Krsna e di Caitanya, per esempio, quando scendono sulla Terra?
Srila Prabhupada: Il guru rappresenta Krsna. I sintomi di un guru autentico sono descritti nei Veda:

tad-vijnanartham sa gurum evabhigacchet
samit-panih srotriyam brama-nistham

Il guru deve appartenere a una successione di maestri spirituali e deve avere acquisito la conoscenza vedica dal proprio maestro. Generalmente egli si riconosce perché è un devoto perfetto e serve Krsna predicando il Suo messaggio.
Bob: Sri Caitanya era un differente tipo di guru?
Srila Prabhupada: Non esistono differenti tipi di guru. Tutti i guru sono dello stesso tipo.
Bob: Ma Caitanya era anche un avatara?
Srila Prabhupada: Si, Caitanya è Krsna stesso, ma interpretava la parte del guru.
Bob: Capisco…
Srila Prabhupada: Poiché Krsna è Dio, quando scese sulla Terra 5000 anni fa disse:

sarva-dharman parityajya
mam ekam saranam vraja

“Lascia ogni tipo di religione e sottomettiti a Me.” Ma la gente non capì, perciò Krsna discese ancora, questa volta nel ruolo del guru, e insegnò alla gente come sottomettersi a Krsna.
Syamasundara: Krsna non afferma anche nella Bhagavad-gita di essere il maestro spirituale originale?
Srila Prabhupada: Si, Egli è il maestro spirituale originale e fu accettato come tale da Arjuna. Non è difficile capire questo punto. Sisyas te ‘ham sadhi mam tvam prapannam. Arjuna  disse al Signore: “Sono tuo discepolo e un’anima sottomessa a Te. Ti prego, istruiscimi.” Se Krsna non fosse stato un maestro spirituale, come Arjuna avrebbe potuto diventare Suo discepolo? Krsna è il guru originale. Tene brama hrda ya adi-kavaye: “Fu Lui che insegnò il sapere vedico al primo essere creato, Brama, nel suo cuore.”
Bob: Krsna.
Srila Prabhupada: Si. Krsna è il guru originale. Poi il Suo discepolo Brama diventò un guru, quindi il suo discepolo Narada, quindi Vyasa; ebbe inizio così una successione di guru (guru-parampara). Evam parampara praptam: la conoscenza trascendentale è ricevuta attraverso la successione dei maestri spirituali.
Bob: Così, un guru riceve la conoscenza attraverso la successione dei maestri, non direttamente da Krsna? Tu ricevi la conoscenza direttamente da Krsna?
Srila Prabhupada: Si. L’insegnamento diretto di Krsna è contenuto nella Bhagavad-gita.
Bob: Capisco, ma…
Srila Prabhupada: Ma tu devi riceverlo attraverso la successione dei maestri spirituali, altrimenti non potrai capirlo correttamente.
Bob: Ma attualmente non ricevi istruzioni direttamente da Krsna? Le ricevi soltanto dai libri attraverso la successione dei maestri?
Srila Prabhupada: Non c’è differenza. Supponiamo che io dica che questa è una matita. Se tu dici a un’altra persona. “Questa è una matita” e se quest’ultima dice a un’altra persona ancora: “Questa è una matita”, quale è la differenza tra la sua affermazione e la mia?
Bob: E’ la misericordia di Krsna che ti permette di avere questa conoscenza?
Srila Prabhupada: Anche tu puoi ricevere la misericordia di Krsna purché questa conoscenza ti venga data così com’è. Per esempio, noi stiamo insegnando la Bhagavad-gita, nella quale Krsna dice:

sarva-dharman parityajya
mam ekam saranam vraja

“Abbandona ogni forma di religione e sottomettiti a me. “ Noi diciamo che tu dovresti abbandonare ogni cosa e sottometterti a Krsna, perciò non c’è differenza tra  l’insegnamento di Krsna e il nostro. Non ci sono modifiche. Se tu ricevi la conoscenza in questo modo, che è perfetto, è come se la ricevessi direttamente da Krsna. L’essenziale è che non ci siano modifiche.
Bob: Quando prego con rispetto e con fede, Krsna mi sente?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Direttamente?
Srila Prabhupada: Si. Poiché Krsna è nel tuo cuore ti ascolta sempre, che tu stia pregando o no. Ti ascolta anche quando fai qualche sciocchezza. Krsna accetta volentieri le tue preghiere.
Bob: All’orecchio di Krsna giungono di più le preghiere o le sciocchezze?
Srila Prabhupada: Krsna è perfetto, può ascoltare tutto. Anche se non parli, ma pensi soltanto di fare qualcosa, Krsna lo sa. Sarvasya caham hrdi sannivistah: Krsna è situato nel cuore di ogni essere.
Bob: Naturalmente la cosa migliore è pregare.
Srila Prabhupada: Questo è il dovere di ogni essere vivente. E’ l’unica cosa che si deve fare. Eko bahunam yo vidadhati kaman. Questo è l’insegnamento dei Veda.
Bob: Che cosa significa?
Srila Prabhupada: Significa che Krsna provvede alle necessità di tutti. Fornisce il cibo a ogni essere, perché è il Padre di tutte le creature. Perché quindi non dovremmo pregarLo? Anche nel vangelo c’è scritto: “Padre, dacci il nostro pane quotidiano”. E’ giusto accettare il Padre Supremo, ma i figli maturi non dovrebbero chiedere niente al padre, dovrebbero piuttosto essere pronti a servirLo. Questa è la bhakti (la devozione).
Bob: Le tue risposte sono così esaurienti… (Tutti ridono affettuosamente) Posso farti un’altra domanda?
Srila Prabhupada: Oh, certamente!


I tre influssi della natura
28 febbraio 1972 (continuazione)

Bob: Ho appreso dai vostri libri che ci sono tre guna – virtù, passione e ignoranza – che regolano la nostra vita coi loro influssi. Vorrei alcuni chiarimenti su questo argomento, specialmente sul significato di influsso dell’ignoranza e influsso della virtù.
Srila Prabhupada: Nella virtù puoi capire la realtà delle cose, cioè hai conoscenza. Puoi capire che Dio esiste, che questo mondo è stato creato da Lui e puoi vedere ogni cosa nella giusta dimensione. Questa è conoscenza perfetta. Virtù significa anche avere un po’ di conoscenza, anche se non perfetta. Nella passione, invece, ci si identifica col corpo materiale e si cerca di godere dei sensi. Ignoranza, infine, significa vita animale: non si sa chi è Dio, come diventare veramente felici, non si conosce il motivo della nostra esistenza. Voglio farti un esempio: se porti un animale al mattatoio ti seguirà senza protestare. Questa è ignoranza. Un uomo, invece, rifiuterebbe di seguirti. Hai mai visto come si comportano gli animali condannati al mattatoio? La loro vita sta per finire, ma basta che tu dia loro qualcosa da mangiare che sono felici. Come i bambini: anche se stai per ucciderli, loro ridono e giocano perché sono innocenti. In realtà questa è ignoranza.
Bob: Il Karma che dobbiamo subire dipende dal guna che ci influenza?
Srila Prabhupada: Si. Le nostre attività sono contaminate dal contatto con questi tre influssi della natura materiale.

Saranam guna-sango ‘sya
Sad-asad-yoni-janmasu

Un uomo ottiene una nascita elevata o degradata secondo gli influssi che i guna esercitano su di lui.
Bob: Sotto quale guna sono l’inganno e le altre attività immorali?
Srila Prabhupada: L’inganno è un misto di passione e ignoranza. Supponiamo che un uomo inganni un altro: significa che vuole ottenere qualcosa e questo è sintomo di passione. Ma se per questo egli commette un omicidio vuol dire che non sa che dovrà subirne le conseguenze, e questa è ignoranza. Quest’uomo, dunque, è dominato da passione mista a ignoranza.
Bob: E quando una persona aiuta un’altra?
Srila Prabhupada: Questa è virtù.
Bob: Perché virtù? Che tipo di conoscenza è questa? Tu hai detto che si agisce in virtù quando si ha conoscenza…
Srila Prabhupada: Aiutare un’altra persona significa darle conoscenza. Questa è virtù.
Bob: E dare assistenza?
Srila Prabhupada: Anche questa è virtù.
Bob: Se per esempio incontro un mendicante e gli faccio l’elemosina…
Srila Prabhupada: Anche questa può essere virtù, ma non sempre. Nella Bowery Street, a New York, se fai l’elemosina a un mendicante questi corre subito a comprarsi una bottiglia di vino per ubriacarsi e poi lo vedi sdraiato per terra. Questo tipo di elemosina non è in virtù, bensì in ignoranza.
Bob: La carità può essere ignoranza?
Srila Prabhupada: Ci sono tre tipi di carità: in virtù, in passione e in ignoranza.
Virtù è dare la carità a chi ne è degno. Per esempio, chi fa la carità al Movimento per la Coscienza di Krsna agisce in virtù perché aiuta a diffondere la coscienza di Dio. Chi invece fa la carità per ottenere qualcosa in cambio, agisce in passione. Ma fare la carità in un luogo e in un momento inadatti, senza rispetto e a una persona indegna, come al mendicante della Bowery per esempio, è ignoranza. Krsna dice:

yat marosi sanasi
yai juhosi dadasi yat

“Tutto ciò che fai, tutto ciò che mangi, tutto ciò che offri in carità, come le austerità che compi, devi offrirle a Me.” Se Krsna accetta l’offerta, è la perfezione della carità. Questo principio vale anche per il rappresentante di Krsna: se il maestro spirituale accetta le tue offerte, questa è la perfezione.
Bob: Che tipo di carità è dar da mangiare a chi ha fame?
Srila Prabhupada: Dipende dalle circostanze. Per esempio, se un dottore proibisce al suo paziente di prendere cibo solido e il paziente viene da te e ti chiede: “Mi daresti del cibo solido?”, se tu glielo dai, è ignoranza da parte tua.
Bob: I devoti di Krsna generano karma, cioè le loro azioni producono karma? Agiscono sotto gli influssi della natura materiale? Sono sotto l’influsso della virtù?
Srila Prabhupada: I devoti trascendono la virtù. Sono sul piano Suddha-sattva, cioè non sono situati su un piano materiale, bensì sono completamente assorti in una coscienza spirituale. Questo è spiegato nella Bhagavad-gita:

mam ca yo ‘vyabhicarena
bhakti yogena sevate
sa gunam samatityaitan
brama-bhuyaya kalpate

“Colui che si impegna pienamente nel servizio di devozione, senza mai deviare, trascende subito gli influssi della natura materiale e raggiunge il livello del brahman.” I devoti non sono né sotto l’influsso della virtù né della passione né dell’ignoranza, ma li trascendono tutti e tre.
Bob: Il devoto che si impegna con fede arriva a questo stadio?
Srila Prabhupada: Si, il devoto… anche tu puoi diventare un devoto come lo sono diventati loro. Non è difficile. Devi solo impegnarti nel trascendentale servizio d’amore al Signore.
Bob: Vorrei avere una maggiore conoscenza di Dio e poter sentire di più la Sua presenza. La ragione di questo desiderio è che io sento che la vita ha ben poco significato senza Dio.
Srila Prabhupada: E’ una grande perdita sprecare la vita umana. Essa è una  preziosa opportunità di liberarsi dalle catene dell’esistenza materiale.
Bob: Ti sono molto grato della possibilità che mi hai offerto di rivolgerti queste domande…
Srila Prabhupada: Puoi imparare molto di più, se vuoi.
Bob: Si, ma ho ancora … le mie relazioni a casa. Il matrimonio… ho ancora molti impegni….
Srila Prabhupada: Non c’è problema. Nel nostro movimento ci sono molte persone sposate. (Indica Syamasundara) Lui è sposato. Il matrimonio non è un ostacolo. Ti avevo spiegato che ci sono quattro ordini di vita spirituale: brahmacaria, grhastha, vanaprastha e sannyasa. Dopo la vita di brahmacari, sposarsi è possibile. Non è obbligatorio. Si può rimanere naistika-brahmacari, cioè celibi per tutta la vita. Ma chi lo desidera può sposarsi, e dopo la vita familiare c’è la vita del vanaprastha. A questo punto viene richiesto il primo atto di rinuncia: l’uomo e la donna vivono separati dal resto della famiglia e non hanno più rapporti sessuali. Poi, quando l’uomo si è completamente distaccato dalla vita familiare, abbraccia l’ordine del sannyasa.
Bob: Allora bisogna completamente dimenticare la moglie e i figli?
Srila Prabhupada: Si. Dimenticare non è molto difficile, se si vuole dimenticare. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore… Anche io avevo una moglie, dei figli, dei nipoti, ma lontano dagli occhi, lontano dal cuore… non è così? Il sistema vedico consiglia dunque di accettare il vanaprastha e poi il sannyasa per distaccarsi gradualmente dalla vita materiale.



Diventare puri
29 febbraio 1972

Bob: Grazie per avermi permesso di fare tutte queste domande.
Srila Prabhupada: Questa è la mia missione, far comprendere la scienza di Dio alla gente. Se non agiamo in armonia col Signore Supremo la nostra vita è sprecata. Ho fatto molte volte l’esempio di un bullone che, quando cade dalla macchina a cui apparteneva, non ha più alcun valore. Ma lo stesso bullone, quando torna a far parte della macchina, riacquista il suo valore. Similmente, noi siamo parti di Dio, perciò senza di lui che valore abbiamo? Nessun valore! Solo se torniamo nella nostra posizione accanto a Dio riacquisteremo valore.
Bob: Oggi pomeriggio è venuto un tipo che avevo incontrato ieri. Potrà sembrare comico, ma è venuto perché gli avevo detto che a Mayapur c’erano gli hippies.
Srila Prabhupada: Come?
Bob: Aveva sentito che a Mayapur c’erano gli hippies. Mentre parlavamo ha fatto delle osservazioni alle quali non ho saputo rispondere. Mi ha detto anche che sarebbe venuto l’indomani per parlare con i devoti. Vorrei raccontarti ciò che mi ha detto, è una storia interessante. Quando ero giovane….
Srila Prabhupada: E’ un indiano?
Bob: Si, indiano. Abita qui vicino e parla abbastanza bene l’inglese. Da ragazzo adorava ogni giorno la dea Kali (questo tipo di adorazione è molto popolare in India) e lo faceva con grande impegno, poi vennero le alluvioni e la gente passò momenti difficili e lui abbandonò la sua religione. Ora dice di non avere più nessuna religione e di trovare la felicità nel cercare di fare del bene alla gente. Io non sapevo casa dirgli per avvicinarlo a Dio e alla religione. Diceva anche che alla sua morte forse sarebbe diventato una parte di Dio o forse no, ma per il momento questo non lo preoccupava. Aveva già fatto molte esperienze religiose, ma tutte lo avevano deluso. Ti sto narrando questa storia perché quando tornerò in America incontrerò molte persone nella stessa situazione. Tutte le forme di religione che hanno sperimentato le hanno lasciate insoddisfatte. Come posso convincerle che vale la pena provare ancora?
Srila Prabhupada: Per ora non cercare di convincere gli altri. Prima cerca di convincere te stesso.
Bob: Si, infatti gli ho detto di andare a parlare con qualche devoto, ma lui ha risposto che sarebbe tornato in seguito perché doveva partire d’urgenza.
Srila Prabhupada: Prima di tutto devi essere convinto tu per poter convincere gli altri. Caitanya Mahaprabhu disse che si possono aiutare gli altri solo se si è raggiunto il successo nella propria vita.

Barata-bhumite haila manusya-janma yara
Janma sarthaka kari kara para-upakara

Prima di tutto rendi perfetta la tua vita, poi insegna agli altri come fare.
Bob: I devoti mi hanno detto che senza essere costantemente coscienti di Krsna non si può essere felici. Anche io, però, qualche volta sono felice…
Srila Prabhupada: Qualche volta, non sempre. Ma se diventi cosciente di Krsna sarai sempre felice.
Bob: Da quello che dicevano i devoti mi sembrava di aver capito che senza essere coscienti di Krsna non si può essere felici affatto.
Srila Prabhupada: E’ vero. Per esempio, se un animale che vive sulla terra viene portato di nuovo sulla terraferma tornerà a essere felice. Similmente noi siamo parti di Krsna e non possiamo essere felici se non agiamo come tali. Vale l’esempio di prima: il pezzo di una macchina, senza la macchina, non ha valore, ma quando torna a far parte della macchina riacquista il suo valore. Noi siamo parti di Krsna, perciò dobbiamo riunirci a Lui. E unirsi a krsna è facile, si può farlo attraverso la coscienza pensando: “Io appartengo a Krsna, Krsna è mio.”
Bob: Come hai detto? Krsna è…
Srila Prabhupada: Krsna è mio.
Bob: Mio?
Srila Prabhupada: Si, mio. Il mio Krsna. Krsna è mio. E io appartengo a Krsna. Questa è la nostra vera posizione.
Bob: Noi siamo parti di Krsna.
Srila Prabhupada: Si, tutto è parte di Krsna perché tutto nasce dall’energia di Krsna e tutto è energia di Krsna.
Un ospite indiano: Srila Prabhupada, avrei una domanda. Cos’è il servizio senza la devozione?
Srila Prabhupada: Non è servizio, è commercio. Per esempio, qui a Mayapur abbiamo assunto un imprenditore edile che lavora per noi, ma il suo non è un servizio, è un commercio. Non è così? Talvolta nei negozi si vede un cartello che dice: “I clienti sono i nostri padroni.” Ma nonostante queste belle parole, si tratta pur sempre di commercio, perché i clienti sono solo quelli che pagano. Invece, il servizio è ben diverso. Caitanya Mahaprabhu prega Krsna e dice:

yatha tatha va vidadhetu lampato
mat-prana-nathas tu sa eva naparah

“Tu puoi fare di me ciò che vuoi, ma rimarrai per sempre l’oggetto della mia adorazione.” Questo è servizio, non chiedere niente in cambio, altrimenti diventa commercio.
Bob: Vorrei che tu mi dessi qualche consiglio su come sentirmi più vicino a Dio. Presto dovrò partire e io…
Srila Prabhupada: Devi purificare la tua esistenza.
Bob: A volte vado a fare una visita al tempio, poi torno a casa. Non so quanto progresso faccio.
Srila Prabhupada: Non occorre molto tempo: in sei mesi potrai già vedere il tuo progresso. Ma devi seguire i principi regolatori. Se ti impegni a farlo, tutto andrà bene. Non è difficile, questi ragazzi e queste ragazze lo stanno facendo. Non sono più interessati ad andare al cinema o a ballare. No. Hanno abbandonato tutti gli anartha, tutte le cose superflue.
Bob: Sento che quando tornerò in America…
Srila Prabhupada: La vita umana è fatta per la purificazione.
Bob: Sono d’accordo.
Srila Prabhupada:

tapo divyam putraka yena sattvam
suddhyed yasmada brama-saukhyam tv anantam

Sativa significa esistenza. Se non purifichi la tua esistenza, dovrai prendere un altro corpo al momento della morte. Dovrai trasmigrare da questo corpo a un altro, che potrebbe essere un corpo più evoluto, ma potrebbe anche essere meno evoluto. Per esempio, se non curi una malattia puoi avere delle conseguenze gravi. Così, se non purifichi la tua esistenza dovrai trasmigrare da un corpo all’altro secondo le complesse leggi della natura materiale. E non c’è garanzia che il tuo prossimo corpo sarà simile a quello che hai adesso. Perciò è essenziale che l’essere umano purifichi la propria esistenza, altrimenti non sempre riuscirà a essere felice come vorrebbe.
Bob: Quando tornerò al mio lavoro, a New York, spero di diventare puro, ma sono sicuro che non diventerò puro come i devoti che sono qui. Io… non mi ci vedo nelle vesti di un devoto.
Srila Prabhupada: Anche tu puoi fare ciò che fanno loro. All’inizio non erano puri neanche loro, ma ora lo sono diventati. Puoi diventarlo anche tu. Nella tua infanzia, per esempio, non eri istruito, ma ora lo sei.
Bob: Allora, quali sono le cose che dovrei fare dopo che sarò partito?
Srila Prabhupada: Quando partirai?
Bob: Devo tornare a Chaibasa per terminare il mio lavoro, e poi…
Srila Prabhupada: Che cosa fai a Chaibasa?
Bob: Insegno. Abito lì.
Srila Prabhupada: E’ meglio che non insegni perché non sai che cosa insegnare.
Bob: Purtroppo devo andare. Non mi piace molto insegnare. A maggio tornerò in America ma finché sto in India devo farlo: questo è l’impegno che ho accettato per rimanere qui.
Srila Prabhupada: Se sei serio puoi mantenerti puro ovunque ti trovi. Non importa se sei in India o in America, ma devi imparare come mantenerti puro.
Bob: Vuoi dire che bisogna seguire quei principi?
Srila Prabhupada: Si. Io, per esempio, ho lasciato l’India e sono andato in America, ma anche lì sono rimasto lo stesso uomo, non sono venuto meno ai miei principi.
Bob: Da quando ti ho incontrato per la prima volta (a novembre nel 71), ho cercato in qualche modo di seguire questi principi.
Srila Prabhupada: Non basta seguire, devi seguire rigidamente questi principi, e con serietà.
Bob: Va bene, proverò… cercherò di farlo. Quello che voglio dire… beh, forse è la cosa più sciocca che ho detto finora, vorrei spiegarti cosa sento…
Srila Prabhupada: No, no, non hai detto niente di sciocco… semmai imperfetto.
Bob: Va bene. Imperfetto. Vorrei dirti che ammiro e rispetto i devoti, ma non mi sento uno di loro e neppure sento un grande desiderio di diventare uno di loro. Sento che voglio solo... fare ciò che è giusto, avvicinarmi a Dio, e mi riterrò soddisfatto se la prossima volta avrò una vita migliore.
Srila Prabhupada: Va bene.
Bob: Penso che questo si ancora un attaccamento materiale, però…
Srila Prabhupada: Cerca di seguire l’esempio dei devoti e il tuo desiderio sarà soddisfatto. Noi stiamo educando i devoti a diventare puri e felici. Questa è la nostra missione. Vogliamo vedere tutti felici. Sarve sukhino bhavantu. La gente non sa come diventare felice, non sta andando nella direzione giusta, sta inventando il proprio modo di essere felice. Questo è il problema. Rsabhadeva disse ai suoi figli: “Miei cari ragazzi, dovreste compiere austerità per raggiungere la realizzazione spirituale”. Del resto tutti compiono qualche tipo di austerità. Un ragazzo che conosco, per esempio, è dovuto andare all’estero per imparare le scienze commerciali, e ora ha una buona posizione nella società. Tutti devono fare qualche tipo di austerità per migliorare il loro futuro. Perché allora non accettare qualche austerità per avere una felicità permanente? Occorre purificare la tua esistenza e il tuo corpo. Finché avrai un corpo materiale sarai costretto a lasciarlo per prenderne un altro, ma se ottieni un corpo spirituale non ci sono più cambiamenti. Ognuno di noi ha già un corpo spirituale, ma a causa della contaminazione materiale siamo costretti ad assumere differenti corpi materiali. Se invece ristabiliamo il contatto con l’atmosfera spirituale, ritroveremo il nostro corpo spirituale originale. Spesso ho fatto l’esempio di una sbarra di ferro messa nel fuoco: lasciandola a contatto col fuoco diventerà fuoco. Non è così?
Bob: La sbarra di ferro nel fuoco?
Srila Prabhupada: Si. Lasciandola nel fuoco diventerà come il fuoco, sebbene sia ferro.
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Similmente, se tu sei sempre impegnato in qualche attività spirituale il tuo corpo agirà in modo spirituale, sebbene sia materiale. Quando la sbarra di ferro è rovente, toccala e ti brucerà perché ha preso le stesse qualità del fuoco. Così, se rimani sempre nella coscienza di Krsna, diventerai spiritualizzato, agirai sempre in modo spirituale, senza più avere desideri materiali.
Bob: Come faccio per arrivare a questo livello?
Srila Prabhupada: Basta seguire questo metodo. Loro lo stanno seguendo: hai visto quei ragazzi che sono stati iniziati oggi? E’ molto semplice, basta seguire i quattro principi regolatori e cantare il mantra Hare Krsna. Molto semplice.
Bob: Ma… il punto è che… quando tornerò nel Bihar e riprenderò la vita di prima, là… se seguissi questi principi regolatori… ora alcuni li seguo, ma non tutti…
Srila Prabhupada: Cosa significa “alcuni”? Ci sono solo quattro principi regolatori. Alcuni significa tre o due?
Bob: due o tre.
Srila Prabhupada: Perché non segui anche l’altro?
Bob: No, no. Volevo dire che ne seguo uno o due.
Srila Prabhupada: (Ride) Perché gli altri tre no? Qual è la difficoltà? Qual è il principio che stai seguendo?
Bob: Quale seguo? Beh… sono quasi vegetariano, ma mangio le uova.
Srila Prabhupada: Allora non è neppure completo.
Bob: No, non è completo. E’ da novembre che sono diventato vegetariano, però…
Srila Prabhupada: Essere vegetariani non è una grande qualificazione.
Bob: No, non molto.
Srila Prabhupada: Anche il piccione è vegetariano. Anche la scimmia, uno degli animali più sporchi è vegetariano. Come vedi non è una grande qualificazione…
Bob: L’ho preso come un segno di progresso, perché all’inizio è stato difficile, solo dopo un po’ è diventato facile…
Srila Prabhupada: Puoi seguire tutti i principi regolatori solo se ti unisci alla coscienza di Krsna, altrimenti ti sarà impossibile.
Bob: Si, questo è vero. Quando tornerò nel Bihar, i miei amici potranno dirmi… Alla sera ci mettiamo a sedere e non abbiamo altro da fare che scacciare zanzare, e mi dicono: “Che ne diresti di fumare un po’ di marijuana?” E io dico: “Beh, visto che non c’è altro da fare…” E così mi godo la serata. E’ cominciato così, poi ci siamo lasciati trasportare un po’… e la prendevamo tutti i giorni. Poi ci siamo accorti che ci facevamo del male e abbiamo smesso. Pero qualche volta…
Srila Prabhupada: Devi restare con noi, così nessuno ti inviterà a fumare. (Bob ride) Continua a stare con i devoti. Noi apriamo centri in tutto il mondo per dare alla gente la possibilità di stare con noi. Perché credi che abbiamo acquistato tanto terreno a Mayapur? Coloro che hanno un sincero desiderio verranno a vivere con noi. La cosa che influenza di più una persona è la compagnia che frequenta. Se stai con degli ubriaconi diventerai un ubriacone, ma se stai con i sadhu diventerai un sadhu.
Syamasundara: Potrebbe venire a stare con noi a Bombay.
Srila Prabhupada: Si, può venire a stare con noi a Bombay. Ma il problema è che vuole gli amici con la Marijuana.
Bob: Vorrei farti prima un’altra domanda, poi magari torneremo su questo argomento. Mi sono accorto che penso troppo a me stesso e non abbastanza a Dio. Come posso dimenticarmi di me stesso per concentrarmi su cose più importanti?
Srila Prabhupada: Fai come hanno fatto loro… (I devoti).
Bob: Vorresti dire che… pensi davvero che la giusta strada per purificarmi sia quella di diventare un devoto?
Srila Prabhupada: Perché? Ne dubiti?
Bob: Beh, io…
Srila Prabhupada: E’ difficile diventare un devoto?
Bob: Per me lo è. Non ne sento un grande desiderio. I devoti mi hanno detto che hanno abbandonato la vita materiale. Seguire i quattro principi regolatori – mai hanno spiegato – significa abbandonare la vita materiale.
Srila Prabhupada: Che cosa intendi per vita materiale? (Bob non risponde) Io sono seduto su questo letto: secondo te è materiale o spirituale?
Bob: Materiale.
Srila Prabhupada: Allora noi non abbiamo abbandonato la vita materiale.
Bob: Penso che vita materiale significhi “il desiderio di guadagno personale…”
Srila Prabhupada: Che cosa intendi per materiale?
Bob: Lavorare per avere un guadagno materiale e non abbandonare ciò che è materiale.
Srila Prabhupada: Vita materiale è il desiderio di soddisfare i propri sensi, e vita spirituale, invece, è il desiderio di servire Dio. Questa è la differenza tra la vita materiale e la vita spirituale. Se invece di servire i nostri sensi serviamo Dio, allora la nostra vita è spirituale. Qual è la differenza tra le nostre attività e quelle di chi non è devoto? Noi usiamo tutto – tavoli, sedie, letti, registratori, macchine per scrivere – ma la differenza è che noi usiamo tutto al servizio di Krsna.
Bob: I devoti dicono che i piacere dei sensi che hanno abbandonato è stato sostituito da un piacere spirituale, ma io non ho ancora provato questo piacere.
Srila Prabhupada: Il piacere spirituale viene quando desideri far piacere a Krsna: questo è il piacere spirituale. Una madre, per esempio,  è contenta quando vede suo figlio che mangia. Lei non sta mangiando, ma quando vede suo figlio che mangia a sufficienza è contenta.
Bob: Il piacere spirituale, dunque, è far piacere a Dio.
Srila Prabhupada: Si. Piacere spirituale significa far piacere a Krsna. Piacere materiale, invece, significa far piacere ai sensi. Questa è la differenza. Il piacere spirituale viene quando provi a soddisfare krsna.
Bob: Pensavo che… cioè, la mia idea di soddisfare Dio era che…
Srila Prabhupada: Non inventarti un modo per soddisfare Dio. Non inventare! Se io voglio soddisfare te non cercherò di indovinare ciò che ti può far piacere, ma verrò da te e ti chiederò: “Cosa posso fare per te?” Supponiamo che io voglia un bicchier d’acqua. Se tu pensi: “Svamiji sarà più contento se gli darò un bicchiere di latte caldo”, questo non mi farà contento. Se vuoi veramente farmi piacere verrai a chiedermi: “Cosa posso fare per te?” E se fai ciò che ti chiedo, mi avrai soddisfatto.
Bob: Far piacere a Krsna, dunque, significa diventare suoi devoti?
Srila Prabhupada: Devoto è colui che cerca sempre di soddisfare krsna. Non gli interessa nient’altro. Questa è la definizione di devoto.
Bob: Potresti dirmi qualcosa di più sul canto del mantra Hare Krsna? Lo canto da un po’ di tempo, ma non l’ho mai fatto regolarmente, solo ogni tanto. Giorni fa mi hanno dato un japa-mala (corona su cui si recita il mantra) e a volte mi sento di cantarlo, e a volte no. Forse non canto nel modo giusto, non saprei.
Srila Prabhupada: Ogni cosa ha il suo metodo e tu lo devi seguire.
Bob: I devoti mi parlano della gioia che provano quando cantano Hare Krsna.
Srila Prabhupada: Si, più ti purifichi e più ti senti felice. E questo canto è ciò che ti purifica.


Il devoto perfetto
29 febbraio 1972, sera.

Syamasundara: Srila Prabhupada, questo pomeriggio stavamo parlando dell’austerità. Dicevamo che le austerità sono inevitabili in questo mondo materiale, e che se anche qualcuno volesse evitarle non ci riuscirebbe perché l’esistenza materiale stessa gliele impone.
Srila Prabhupada: Generalmente a nessuno piace fare delle austerità, ma quando si accetta un maestro spirituale si deve obbedire ai suoi ordini. Questa si chiama austerità.
Syamasundara: Anche se non si vogliono fare austerità, è necessario farle.
Srila Prabhupada: Se accetti un maestro spirituale devi eseguire i suoi ordini. Anche se non vuoi, devi farlo lo stesso per fargli piacere.
Syamasundara: Ah…
Srila Prabhupada: Ma non ti piace… (Ride) Per esempio, a nessuno piace digiunare, ma se il maestro spirituale dice: “Oggi si digiuna”, che fare? Devi digiunare. (Syamasundara ride). Il discepolo è colui che volontariamente accetta di farsi disciplinare dal maestro spirituale. Questa è austerità.
Syamasundara: I nostri genitori, ad esempio, come molte altre persone nel mondo materiale, sono così attaccati alla vita materiale che non sono disposti a fare nessun tipo di austerità, ma la natura materiale li costringe ugualmente a subire molti disagi.
Srila Prabhupada: Questa è austerità forzata, non porta alcun vantaggio. Solo l’austerità volontaria può portare beneficio.
Syamasundara: Le leggi della natura materiale sono così severe che impongono disagi a chiunque, anche se nessuno li desidera. Chi non è disposto a sottostare a un’austerità volontaria sarà costretto a un’austerità forzata.
Srila Prabhupada: Questa è la differenza tra l’uomo e l’animale. L’animale non può sottoporsi ad austerità, ma l’uomo può. Per esempio, se un uomo è attratto dai dolci esposti in una pasticceria, sapendo di non avere abbastanza denaro per acquistarli, si controlla e si allontana. Ma se viene una mucca e vede quei dolci, metterà il muso nel negozio per mangiarseli, e anche se la picchi con un bastone è capace di tollerare pur di mangiarsi i dolci. L’animale dunque non sa controllare i sensi. La nostra austerità è molto piacevole: cantiamo Hare Krsna, danziamo, e mangiamo il buon cibo che Krsna ci manda. Tutto qui. Perché la gente non dovrebbe accettare questa austerità? Cantare, danzare e mangiare bene?
Bob: Come?
Srila Prabhupada: Poiché facciamo alcune austerità Krsna ci manda molte facilitazioni. Non ci perdiamo niente. Quando diventi cosciente di Krsna ottieni più facilitazioni degli altri. E’ vero. Per esempio, io ho vissuto da solo negli ultimi venti anni, ma non ho mai avuto difficoltà. Prima di prendere il sannyasa vivevo a Delhi e, sebbene vivessi solo, non ebbi mai alcuna difficoltà.
Syamasundara: La natura materiale infligge molti disagi a coloro che non accettano una disciplina spirituale.
Srila Prabhupada: Oh si. Krsna afferma nella Bhagavad-gita:

daivi hy esa gunamayi
mama maya duratyaya
mam eva ye prapadyante
mayam etam taranti te

“L’energia costituita dalle tre influenze della natura materiale, questa Mia energia divina, è difficile da superare. Ma chi si abbandona a Me ne varca facilmente il limiti.” Maya impone sempre molte difficoltà, ma non appena ci si sottomette a Krsna ogni imposizione di Maya finisce.
Syamasundara: Siamo stati così sciocchi da credere che nel futuro avremmo potuto essere felici.
Srila Prabhupada: Questa è maya, illusione. E’ la stessa mentalità dell’asino: tu gli monti in groppa e gli fai sporgere davanti al muso una manciata di fieno. L’asino penserà: “Un altro passo ancora e avrò il fieno”. Invece non lo raggiungerà mai. Questa è asineria. Tutti pensano:”Fammi andare un po’ più avanti e avrò quello che voglio. Sarò felice.”
Bob: Io… ti ringrazio molto… ma domani devo partire, dovrò lasciarti.
Srila Prabhupada: Non parlare di partire, parla di rimanere.
Bob: Non posso. Pensavo di tornare domani nella mia città, ma…
Srila Prabhupada: Non tornare.
Bob: Vuoi che rimanga qui domani?
Srila Prabhupada: Si, rimani qui.
Bob: Se me lo chiedi resto.
Srila Prabhupada: Sei un bravo ragazzo (C’è una lunga pausa, non si sente quasi più alcun rumore). Non è difficile capire che quando gli esseri viventi dimenticano Krsna cadono nel mondo materiale. Quando parliamo di Krsna s’intende il Suo nome, la Sua forma, la Sua dimora, i Suoi divertimenti… tutto.
Bob: Qual era l’ultima cosa?
Srila Prabhupada: I divertimenti. Quando si parla di un re, si intende anche il suo regno, il suo palazzo, la sua regina, i suoi figli, i suoi segretari, il suo esercito… tutto. Non è così?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Così, quando pensiamo a Krsna, che è Dio, la Persona Suprema, dobbiamo pensare a tutte le Sue energie. Pensando a Radha-Krsna la meditazione è completa. Radha rappresenta tutte le energie di Krsna, e Krsna è il Signore Supremo. Perciò, quando parliamo di Krsna, anche gli esseri viventi sono inclusi perché fanno parte di una delle Sue energie, l’energia superiore. Quando questa energia rifiuta di servire la sua fonte, cade nell’esistenza materiale. Nella società attuale, nessuno serve Krsna, sebbene tutti Lo stiano servendo in modo indiretto, come quei cittadini che disobbediscono e servono indirettamente lo Stato. Chi disobbedisce alle leggi dello Stato viene chiuso in prigione, dove è costretto a obbedire alle leggi, se pure in modo indiretto. Similmente, in questo mondo, o per ignoranza o per libera scelta, tutti gli uomini sono atei e non vogliono accettare la supremazia di Dio. Mentalità demoniaca. Noi stiamo cercando, dunque, di ricondurre la società umana alla sua condizione originale: questo è lo scopo del Movimento per la Coscienza di Krsna.
Bob: Parlavo con alcuni devoti di un argomento che mi interessa, la medicina, e vorrei che tu mi chiarissi alcuni punti. Oggi sono andato al fiume. Ero raffreddato, perciò dissi che non avrei fatto il bagno. Ma alcuni devoti mi fecero notare che il Gange è un fiume sacro, per cui avrei dovuto ugualmente fare il bagno, mentre altri dicevano che sarebbe stato meglio non farlo a causa del raffreddore. Abbiamo parlato un po’, ma non ho capito se le malattie colpiscono a causa delle attività negative che abbiamo compiuto nel passato…
Srila Prabhupada: Si. Ogni sofferenza è dovuta alle attività empie che abbiamo compiuto nel passato.
Bob: Ma quando siamo liberi dalle reazioni del Karma ci ammaliamo ancora?
Srila Prabhupada: No, e anche se ti ammali, è una situazione molto temporanea. Per esempio, questo ventilatore gira… se tu stacchi la spina dalla presa di corrente girerà ancora per un po’, ma quel movimento non è dovuto all’elettricità. Questa forza… com’è chiamata in fisica?
Syamasundara: Forza di inerzia.
Srila Prabhupada: Forza di inerzia. Ma appena questa forza si esaurisce non ci sarà più movimento. Anche se un devoto che si è sottomesso a Krsna soffre ancora per qualche conseguenza materiale, è cosa temporanea. Il devoto non è turbato dalla sofferenza perché la considera una misericordia di Dio, di Krsna.
Bob: Ma l’essere perfetto…
Srila Prabhupada: L’essere perfetto è colui che si impegna ventiquattro ore al giorno nella coscienza di Krsna. Questa è la perfezione, Perfezione significa situarsi nella propria coscienza originale. La Bhagavad-gita dichiara:

sve sve karmany abhiratah
samsiddhim labiate narah

“Ogni uomo può diventare perfetto se agisce secondo le proprie tendenze naturali.” Samsiddhi è la perfezione completa. Siddhi significa perfezione, cioè la realizzazione del brahman, la realizzazione spirituale. E samsiddhi significa devozione, che viene dopo la realizzazione del brahman.
Bob: Potresti ripetere l’ultimo concetto, per favore?
Srila Prabhupada: Samsiddhi?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Sam significa completa, e siddhi significa perfezione. Nella Bhagavad-gita è detto che colui che torna a Dio ha raggiunto la più alta perfezione. La perfezione si raggiunge quando si realizza che non siamo un corpo, bensì anime spirituali. Questo stadio di perfezione si chiama brahma-bhuta, cioè realizzazione del brahman. Samsiddhi viene dopo la realizzazione dl brahman quando ci si impegna nel servizio di devozione a Dio. Perciò chi si impegna nel servizio di devozione ha già realizzato il brahman. Questo stadio di perfezione è chiamato samsiddhi.
Bob: Vorrei farti un’altra domanda, ma non vorrei essere indiscreto: qualche volta soffri anche tu per qualche malattia?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: E’ il risultato del tuo karma passato?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Allora finché siamo nel mondo materiale non potremo mai sfuggire completamente alle leggi del karma.
Srila Prabhupada: Si, possiamo. Il devoto non è più soggetto alle leggi del karma, non ha più reazioni da scontare.
Bob: Ma tu sei il migliore tra tutti i devoti…
Srila Prabhupada: No, non mi considero il devoto migliore, sono il peggiore.
Bob: No!
Srila Prabhupada: Sei tu il devoto migliore.
Bob: (Ride) Oh, no, no! Eppure qualunque cosa tu dica… sembra sempre giusta.
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Perciò senz’altro devi essere il devoto migliore.
Srila Prabhupada: Anche il migliore dei devoti, quando predica, scende al livello di un devoto di seconda classe.
Bob: Qual è l’attività di un devoto di prima classe?
Srila Prabhupada: Non predica. Non vede la necessità di predicare perché vede tutti come devoti di Krsna. Si, non vede più persone che non sono devote, vede tutti devoti. E’ chiamato uttama-adhikari. Ma io sto predicando, perciò come posso dire di essere il devoto migliore? Radharani, per esempio, vede tutti come devoti. Perciò noi cerchiamo di avvicinare Radharani.
Bob: Chi è Radharani?
Srila Prabhupada: E’ la consorte di Krsna. Quando ti avvicini a Radharani, Lei ti raccomanda a Krsna: “Questo devoto è il migliore, è migliore di Me”. E Krsna non può rifiutarlo. Così pensa un uttama-adhikari, ma non deve essere imitato. Lo Srimad-Bhagavatam afferma:

isvare tad-adhinesu
balisesu dvisatsu ca
prema-maitri-krpopeksa
yah caroti sa madhyamah

Il devoto di seconda classe vede che esiste gente invidiosa di Dio, ma il devoto di prima classe non vede nessuno invidioso di Dio, anzi, vede tutti migliori di se stesso. Per esempio, Krsnadas Kaviraja Gosvami disse: “Io sono più basso di un verme negli escrementi”.
Bob: Chi ha detto questo?
Srila Prabhupada: Krsnadas Kaviraja Gosvami, l’autore del Caitanya-caritamrta, disse: purisera kita haite muni se leghista. Non finge, ma si sente veramente il più basso di tutti gli esseri. Pensa che tutti siano migliori di lui perché vede tutti impegnati al servizio di Krsna eccetto se stesso. Caitanya Mahaprabhu disse: “Non ho neppure un pizzico di devozione per Krsna, la mia estasi è solo finzione. Se fossi un devoto di Krsna sarei morto molto tempo fa, se vivo ancora in questo mondo materiale vuol dire che non ho amore per Krsna. “Questa è la visione del devoto perfetto. E’ così assorto nell’amore per Krsna che pensa: “Tutti sono migliori di me, io sono il più caduto. Perciò non posso vedere Dio.”
Bob: Il devoto non deve agire per la liberazione degli altri?
Srila Prabhupada: Si. Un devoto deve agire sotto la guida di un maestro spirituale autentico, non deve cercare di imitare il devoto perfetto.
Syamasundara: Una volta avevi detto che le tue malattie erano causate dalle attività peccaminose dei tuoi discepoli. Non è così?
Srila Prabhupada: Krsna dice:

aham tvam sarva-papebhyo
moksasayisyami ma sucah

“Io ti libererò da tutte le reazioni del peccato, non temere.” Krsna è così potente che può liberarci subito da tutti i peccati e cambiare la nostra coscienza; ma quando un essere vivente si prende la responsabilità di rappresentare Krsna, si prende anche la responsabilità delle attività peccaminose dei suoi discepoli. Essere un guru, dunque, non è un’impresa facile, capisci? Il guru deve prendere tutto il veleno e assorbirlo. E poiché il maestro spirituale non è Krsna, talvolta può trovarsi in difficoltà. Perciò Caitanya Mahaprabhu ha proibito di accettare molti discepoli. Ma per espandere il Movimento per la Coscienza di Krsna è necessario accettare molti discepoli, anche se poi dobbiamo subirne le conseguenze. Il maestro spirituale deve prendersi la responsabilità di tutte le attività peccaminose dei suoi discepoli, perciò accettare molti discepoli è rischioso se il maestro non è capace di assorbire tutti i loro peccati.

Vancha-kalpa-tarubhyas ca
Krpa-sindhubhya eva ca
Patitanam pavanebhyo
Vaisnavebhyo namo namah

“Offro i miei rispettosi omaggi a tutti i vaisnava (i devoti del Signore), che sono come gli alberi dei desideri perché possono soddisfare i desideri di tutti, e sono pieni di compassione per le anime cadute.” Il maestro spirituale prende su di sé la responsabilità di tutte le anime cadute. Questo concetto è espresso anche nella Bibbia. Gesù Cristo accettò le reazioni peccaminose della gente e sacrificò la propria vita. Questa è la responsabilità del maestro spirituale. Poiché Krsna è Dio, Egli è apapa-viddham, cioè non può essere contaminato dalle reazioni peccaminose. Ma un essere individuale può qualche volta essere soggetto all’influenza di queste reazioni perché la sua natura rimane sempre infinitesimale. Prendiamo per esempio due fuochi, uno grande e uno piccolo. Se metti un grosso oggetto nel fuoco piccolo può succedere che il fuoco si spenga, ma nel fuoco grande puoi mettere qualsiasi cosa, e il fuoco la consumerà.
Bob: la sofferenza di Cristo era di questa natura?
Srila Prabhupada: Come ti ho già spiegato, egli ha preso le reazioni peccaminose della gente e ha sofferto per questo motivo.
Bob: Ho capito.
Srila Prabhupada: Nella Bibbia è detto che Cristo prese su di sé le reazioni peccaminose della gente e sacrificò la sua vita. Ma i cristiani hanno stabilito che Cristo deve continuare a soffrire mentre loro fanno ogni tipo di sciocchezze. (Bob ride brevemente). Che ignoranti! Hanno fatto firmare a Gesù, un contratto dove egli si impegna a prendere le loro reazioni peccaminose in modo che essi possano continuare a fare tutto quello che vogliono. Questa è la loro religione. Cristo fu così misericordioso che prese su di sé tutti i loro peccati. Non sono ancora arrivati a capire, e se la prendono comoda, pensando: “Possiamo fare ciò che vogliamo, tanto c’è Cristo che soffre per noi!” Non è così?
Bob: Si, è così.
Srila Prabhupada: Questa gente dovrebbe vergognarsi, Gesù Cristo ha sofferto per noi, e noi continuiamo a peccare. Gesù ha detto. “Non uccidere”, ma i cristiani continuano a uccidere pensando: “Gesù ci perdonerà e prenderà su di sé tutti i nostri peccati.” Dobbiamo stare attenti a ciò che facciamo, non dobbiamo più compiere attività peccaminose, altrimenti il nostro maestro spirituale dovrà soffrire. Così pensa il discepolo sincero. Dopo l’iniziazione tutte le reazioni peccaminose cessano, da quel momento è il maestro spirituale che soffrirà per i nostri peccati. Quindi il discepolo deve essere sensibile e riflettere: “Il mio maestro spirituale non deve soffrire per colpa mia!” Se il guru si ammala, ciò non è dovuto alle sue attività peccaminose, ma a quelle degli altri. Perciò Caitanya Mahaprabhu disse: “Non accettate molti discepoli”. Ma per favorire l’opera di predicazione li accettiamo lo stesso, e anche se dobbiamo soffrire, non importa. Tu mi chiedevi se le mie malattie fossero dovute a errori compiuti nel passato. Si, il mio errore è stato quello di aver accettato discepoli che non erano degni di essere iniziati. Questo è stato il mio errore.
Bob: Accade spesso di accettare qualcuno che non è pronto per essere iniziato?
Srila Prabhupada: Prima o poi accade, perché noi accettiamo molti discepoli. Ma è dovere del discepolo stare attento a ciò che fa. Deve sempre pensare:”Il mio maestro spirituale mi ha salvato, ma non devo farlo soffrire.” Quando il maestro spirituale soffre, Krsna lo aiuta. Krsna pensa: “Ha preso tanta responsabilità per cercare di liberare le anime cadute!” Krsna gli è vicino.

kaunteya pratijanihi
na me bhaktah pranasyati

“Dichiaralo apertamente, o figlio di Kunti: il mio devoto non perirà mai.” Poiché il maestro spirituale si assume dei rischi per Krsna, Krsna lo protegge.
Bob: Allora la tua sofferenza non è come quella di una persona qualsiasi…
Srila Prabhupada: No, non è dovuta al Karma. A volte può manifestarsi qualche malattia affinché i discepoli possano accorgersi che il loro maestro spirituale sta soffrendo a causa delle loro attività peccaminose.
Bob: Sembra comunque che ora tu sia in buona salute…
Srila Prabhupada: Sto sempre bene… nel senso che anche se soffro so di essere protetto da Krsna. Ma questa sofferenza non è dovuta alle mie attività peccaminose.
Bob: Però… per esempio, nel paese in cui vivo bevo acqua bollita perché c’è il rischio che sia infetta. Perché dovrei prendere tutte queste precauzioni se per il mio buon karma non sono destinato ad ammalarmi? Potrei bere qualsiasi tipo di acqua. Se invece ho un cattivo karma mi ammalerò comunque, non importa quali precauzioni prenda.
Srila Prabhupada: Finché sei nel mondo materiale non puoi trascurare le leggi. Supponiamo che tu vada nella giungla, dove ci sono le tigri. Tu sai che andando là le tigri ti attaccheranno, perché dovresti andarci ed essere ucciso? Il devoto non vuole correre questi rischi fintanto che è in un corpo materiale. Il devoto non è interessato a sfidare le leggi fisiche. Non pensa:”Ora che sono un devoto posso fare ciò che voglio”. Sarebbe assurdo.

Anasaktasya visayan
Yatharham upayunjatah
Nirbandhah krsna-sambandhe
Yuktam vairagyam ucyate

Il devoto deve provvedere alle proprie necessità senza attaccamento. Se è necessario berrà acqua bollita, ma se non è possibile averne, berrà acqua corrente. Noi mangiamo solo Krsna prasada, ma se siamo in viaggio qualche volta dobbiamo mangiare nei ristoranti. Un devoto non preferisce soffrire la fame piuttosto che mangiare in un ristorante. Se non mangia abbastanza diventa debole e non può più predicare.
Bob: Abbandonandosi a krsna il devoto perde la propria individualità oppure…
Srila Prabhupada: No, mantiene la sua individualità per soddisfare krsna. Krsna dice: “Abbandonati a Me” e il devoto liberamente sceglie di farlo, ma non perde la sua individualità. Consideriamo per esempio il comportamento di Arjuna: all’inizio rifiutava di combattere perché aveva la sua individualità, ma una volta accettato Krsna come maestro spirituale, divenne un sisya (discepolo) e qualsiasi cosa Krsna ordinasse, egli obbediva. Ciò non significa che aveva perso la sua individualità, ma che volontariamente accettava di fare ciò che il signore supremo gi chiedeva. I miei discepoli ad esempio non hanno perso la loro individualità ma l’hanno offerta a Krsna: questo è un passo necessario nella vita spirituale. Prendiamo un altro esempio: un uomo che non ha rapporti sessuali non significa che è diventato impotente. Se vuole può avere migliaia di rapporti sessuali, ma volontariamente ci rinuncia perché ha conosciuto un gusto superiore, param drstva nivartate. Talvolta noi digiuniamo, ma ciò non significa che siamo malati; non significa nemmeno che non abbiamo fame o che non abbiamo nulla da mangiare. E’ un digiuno volontario.
Bob: Il devoto che si abbandona a Krsna mantiene i suoi gusti individuali?
Srila Prabhupada: Si, completamente.
Bob: Continuano ad esserci cose che gli piacciono e cose che non gli piacciono?
Srila Prabhupada: Si, mantiene i suoi gusti ma dà la preferenza ai gusti di Krsna. Supponiamo che a me piaccia una certa cosa, ma che Krsna dica: “No, non devi prenderla”. In questo caso, per far piacere a Krsna, non la prendo.

Nirbandhah krsna-sambandhe
Yuktam vairagyam ucyate

Krsna dice chiaramente ciò che vuole e ciò che non vuole, perciò quando offriamo del cibo a Krsna dobbiamo offrirGli quello che a Lui piace e poi potremo prenderne i resti, cioè i prasada (misericordia di Krsna). A Krsna piace Radharani, quindi tutte le gopi cercano di farla incontrare con Krsna. Esse pensano: “A Krsna piace questa gopi. Cerchiamo di farLa incontrare con Krsna.” Questa è la coscienza di Krsna: soddisfare i sensi di Krsna, non i nostri. Questa è bhakti, questo è prema, amore per Krsna. “A Krsna piace questo, devo assolutamente darGlielo”.
Bob: dopo che il cibo è stato offerto, viene servito il prasada (cibo offerto a krsna), però alcuni tipi di prasada mi piacciono e altri no.
Srila Prabhupada: Non dovresti fare queste distinzioni. La perfezione è accettare qualsiasi cosa sia stata offerta a Krsna. Non puoi dire: “A me piace questo e quest’altro no”. Finché fai queste discriminazioni vuol dire che non hai capito che cos’è il prasada.
Un devoto: Succede che a qualcuno possano piacere alcune cose e altre no.
Srila Prabhupada: non ci sono cose che piacciono o non piacciono. Tutto ciò che piace a krsna noi lo accettiamo.
Un devoto: Si, ma supponiamo che qualcuno prepari del prasada per Krsna e che il risultato sia scadente…
Srila Prabhupada: Se è cucinato con sincerità e devozione, Krsna lo gradirà. Vidu, per esempio, un giorno stava offrendo a Krsna alcune banane, ma era così assorto in meditazione che gettava via le banane e Gli offriva le bucce, e Krsna mangiava le bucce. Krsna sapeva  che il Suo devoto Gliele offriva con devozione, e quando c’è devozione Krsna accetta qualsiasi cosa. Non importa se dal punto di vista materiale è buono o no. Anche il devoto mangia qualsiasi tipo di prasada, che sia materialmente buono o no, senza discriminare.
Un devoto: Ma se non c’è devozione, come in India…
Srila Prabhupada: Se non c’è devozione Krsna non accetta niente. Che sia buono o no, non l’accetta.
Un devoto: In India… qualcuno…
Srila Prabhupada: Oh, India, India. Non parlare dell’India! Parla di filosofia. Se non c’è devozione, Krsna non accetta niente, né in India né in Occidente. Krsna non è obbligato ad accettare il cibo che gli offriamo solo perché è gustoso. A Vaikuntha i Suoi devoti Gli offrono un’infinita varietà di piatti squisiti; che bisogno ha del tuo cibo? Egli accetta la tua devozione, la bhakti. La cosa più importante è la devozione, non il cibo. Krsna non accetta nessun cibo di questo mondo materiale, accetta solo la devozione.

patram puspam phalam toyam
yo me bhaktya prayacchati
tad aham bhakti-upahrtam
asnami prayatatmanah

“Chiunque Mi offra con amore e devozione una foglia, un fiore, un frutto  e dell’acqua, accetterò la sua offerta”. La cose necessarie sono l’amore e la devozione. Per questo motivo, se una persona non è devota, noi non le permettiamo di cucinare per krsna; Krsna non accetta niente dalle mani di coloro che non sono Suoi devoti. Perché dovrebbe accettare? Krsna non è affamato, non ha bisogno di cibo, accetta solo la devozione, l’unica cosa che abbia importanza. Perciò dobbiamo diventare bravi devoti, non bravi cuochi; e dopo essere diventati bravi devoti, diventeremo anche bravi cuochi. La cosa principale è la devozione, tutte le altre buone qualità seguiranno. Ma se una persona non è devota, qualunque qualità abbia non ha valore perché agisce solo sul piano mentale.
Srila Prabhupada: Che ore sono?
Syamasundara: Le sei.
Srila Prabhupada: E’ molto importante fare domande e ascoltare le risposte. E’ di beneficio per tutti.
Bob: Avrei un’altra domanda sul Prasada.
Srila Prabhupada: Suta Gosvami dice:

munayah sadhu prsto ‘ham
bhavadbhir loka-mangalam
yat krtah krsna-samprasno
yenatma suprasidati

“O saggi, mi avete rivolto domande pertinenti, e queste domande hanno valore perché si riferiscono a Krsna e vanno così a beneficio di tutti. Solo queste domande potranno soddisfare completamente l’anima.” Krsna-samprasnah significa molto interessante. Quando fai domande e ascolti le risposte, questa attività è loka-mangalam, cioè do buon auspicio per +tutti.
Bob: Ancora non sono riuscito a capire bene che cosa è il prasada, ma ci penserò su e se vuoi torniamo sull’argomento.
Srila Prabhupada: Prasada è sempre prasada, ma poiché non siamo abbastanza elevati, facciamo distinzione tra il prasada che ci piace e quello che non ci piace.
Bob: Ho trovato che qualche volta il prasada contiene troppe spezie e il mio stomaco ne risente.
Srila Prabhupada: Anche questo è dovuto alla nostra mancanza di comprensione, tuttavia il cuoco dovrebbe stare attento. A Krsna si deve offrire cibo di prima classe, e se il cuoco offre qualcosa di qualità scadente, non sta facendo bene il suo dovere… Krsna può accettare qualsiasi cosa se è offerta dal Suo devoto, e il devoto può mangiare qualsiasi prasada, anche se contiene troppe spezie. Hiranyakasipu diede da bere a suo figli del veleno, il figlio lo offrì a Krsna e poi lo bevve come se fosse nettare. Non si trattava di spezie, ma di veleno, vero e proprio veleno. E Puttana Rasasi offrì anche lei del veleno a Krsna, ma Krsna è così gentile che pensò: “ Mi ha preso sulle ginocchia come se fosse Mia madre.” Così bevve il veleno e le dette la liberazione. Krsna non vede la parte cattiva, vede solo quella buona. Per esempio, uno dei miei confratelli voleva fare un affare col mio maestro spirituale; il mio maestro però non considerò l’intenzione cattiva, ma solo quella buona, e pensò: “Il mio discepolo vuole rendermi un servizio”.
Bob: Vorrei farti un’altra domanda sul prasada. Supponiamo che un devoto sia malato e non possa mangiare certi cibi; per esempio, qualcuno non può mangiare il ghi a causa di una malattia del fegato. Questo devoto deve mangiare ugualmente ogni tipo di prasada?
Srila Prabhupada: No, no. Coloro che non sono perfetti nella loro devozione possono discriminare, solo un devoto perfetto non fa discriminazione. Finché non fai discriminazioni significa che non sei perfetto, quindi perché dovresti imitare un devoto perfetto e mangiare ogni cosa?
Bob: Oh.
Srila Prabhupada: Il punto è che il devoto perfetto non fa nessuna distinzione, per lui qualsiasi cosa offerta a Krsna è nettare. Krsna accetta tutto dal Suo devoto, e il devoto accetta tutto da Krsna. Capisci? Un devoto perfetto non discrimina, ma se non si è ancora perfetti, perché imitare chi lo è? Può darsi che io non digerisca certi cibi perché non sono ancora perfetto; non bisogna superare i limiti del buon senso. Nelle scritture è detto:

Krsna ye bhaje se bada catura

Il devoto sa quale è la propria posizione perciò sa sempre come comportarsi.

Agire in conoscenza
29 febbraio 1972 (sera, continuazione)

Un ospite indiano: Come si deve agire per ottenere un buon karma?
Srila Prabhupada: Il buon karma si ottiene compiendo azioni prescritte nei Veda, in particolare compiendo i yajna, secondo i dettami delle Scritture vediche con lo scopo di soddisfare il Signore Supremo. Un buon cittadino è colui che obbedisce alle leggi dello Stato e soddisfa il governo, così ha un buon karma chi riesce a soddisfare Visnu. Purtroppo gli uomini moderni non sanno chi è Dio, e tantomeno sanno come soddisfarLo! Non hanno conoscenza, sono solo impegnati in attività materialistiche, di conseguenza generano cattivo karma e soffrono. Sono come tanti ciechi guidati da altri ciechi, sia gli uni che gli altri soffrono per il cattivo karma che si creano. Non è difficile da capire. Se tu agisci da criminale sarai punito, ma se fai qualcosa di buono per lo Stato o per la gente, sarai ricompensato, talvolta anche con un titolo onorifico. Questi sono esempi di karma buono o cattivo. Buon karma significa godere della felicità materiale; cattivo karma invece significa subire le sofferenze materiali. Grazie a un buon karma si può nascere in una buona famiglia, diventare ricchi, istruiti e fisicamente attraenti.
Bob: Che dire di una persona che non conosce Dio, ma…
Srila Prabhupada: In questo caso è un animale. L’animale non sa distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo. Una persona che non sa chi è Dio e non cerca neppure di saperlo è un animale, anche se invece di camminare con quattro zampe cammina con due. Del resto anche Darwin diceva che l’uomo è una scimmia. Così, chi non conosce Dio e non cerca di conoscerLo non è altro che un animale.
Bob: E le persone innocenti?
Srila Prabhupada: Anche l’animale è innocente, non protesta nemmeno se gli tagli la gola. L’innocenza non è una qualificazione. Gli animali sono tutti innocenti, ecco perché non è difficile ucciderli. Essere innocenti non è una qualificazione. Noi vogliamo diventare molto intelligenti per poter capire Krsna. Essere sempliciotti, ingenui e ignoranti non è una grande qualità. Va bene essere semplici e umili, ma non sciocchi.
Bob: Potresti spiegarmi ancora che cosa è l’intelligenza?
Srila Prabhupada: E’ intelligente una persona che sa quale è la propria identità, che cos’è questo mondo, chi è Dio e quale è il rapporto che li unisce. Un animale non conosce la propria identità, pensa di essere il corpo. Similmente, chi non conosce la propria vera identità non è intelligente.
Bob: Supponiamo che una persona faccia, o cerchi di fare, ciò che è giusto e sia cosciente di ciò che fa, come il servitore che è onesto verso il suo padrone, e continua a rimanere onesto pur sapendo che se non lo fosse non perderebbe il posto… una persona così si crea un buon karma?
Srila Prabhupada: Si, essere onesti produce buon karma. La Bhagavad-gita descrive molto bene come comportarsi in modo onesto:

daivi sampad vimoksaya
nibandhayasuri mata

Se sviluppi daivi sampad, cioè qualità trascendentali, allora vimoksaya, sarai liberato; ma se sviluppi qualità demoniache – nibandhayasuri – diventi sempre più schiavo. Purtroppo oggi la gente non sa che cos’è la liberazione e che cos’è la schiavitù. E’ così immersa nell’ignoranza che ignora anche le cose più basilari. Per esempio, se chiedessi a te che cos’è la liberazione, sapresti rispondermi? (Bob non risponde). E se ti chiedessi che cos’è la schiavitù, sapresti rispondermi? (Nessuna risposta). Queste parole – liberazione e schiavitù – ricorrono frequentemente nella letteratura vedica, ma oggi la gente ignora il loro significato. Così ignorante e sciocca, eppure così orgogliosa del suo progresso! Tu sei un professore, un insegnante, se ti chiedo che cosa si intende per liberazione, non sai spiegarmelo?
Bob: Non del tutto. Se lo sapessi perfettamente potrei ottenere la liberazione molto velocemente.
Srila Prabhupada: Ma se non sai che cosa è la liberazione, non potrai mai ottenerla, né lentamente né velocemente. Prima di tutto devi sapere che cosa è la liberazione. Se non sai in quale direzione sta andando il treno, a che serve sapere o capire se il treno è veloce o lento? Devi sapere la tua destinazione, prima di tutto. Che cosa è la liberazione?
Bob: Umm…
Srila Prabhupada: Ogni giorno sei tu a fare domande a me, ora io ne faccio una a te.
Bob: Va bene… fammi pensare un po’…
Srila Prabhupada: Il concetto di liberazione è spiegato nello Srimad-Bhagavatam. L’esatta parola sanscrita è mukti.

muktir hitvanyatha rupam
svarupena vyavasthitih

E’ necessario porre fine a ogni attività insensata e situarsi nella propria posizione originale; ma è difficile quando nessuno sa quale è la propria posizione originale, né come agire nel modo giusto. La situazione è critica, ognuno agisce di testa sua perché non sa ciò che è giusto fare. Oggi tutti ignorano lo scopo della vita.
Bob: Pensi che esistano persone oneste?
Srila Prabhupada: Se una persona non sa che cos’è l’onesta, come può essere onesta? Solo se sai che cos’è l’onestà, puoi essere onesto. Tu sai che cos’è l’onestà?
Bob: Beh, onestà è fare ciò che veramente senti che è giusto fare.
Srila Prabhupada: Il ladro pensa: “Devo rubare per mantenere i miei figli, rubare è giusto.” Significa che lui è onesto? Il macellaio pensa: “E’ mio dovere sgozzare quotidianamente gli animali. E’ la mia vita.” Come quel cacciatore… che poi incontrò Narada.
Syamasundara: Mrgari
Srila Prabhupada: Si, Mrgari. Narada gli domandò: “Perché uccidi gli animali?” E lui rispose: “E’ il mio lavoro. Mio padre me lo ha insegnato”. Uccideva “onestamente”. Come vedi, il concetto di onestà dipende dalla cultura. La cultura di un ladro, per esempio, lo porta a pensare che rubare sia onesto.
Bob: Allora che cosa è l’onestà?
Srila Prabhupada: Questa era la mia domanda. (Tutti ridono). Vera onestà significa non calpestare i diritti di un altro. Questa è onestà. Per esempio, questo tavolo è mio. Se al momento di andartene lo prendi e te lo porti via, pensi di essere onesto? La definizione di onestà è semplice: non arrogarsi i diritti di un altro. Questa è onestà.
Bob: Allora è corretto dire che una persona onesta è situata in virtù?
Srila Prabhupada: Certamente, poiché virtù significa conoscenza. Se tu sai che questo tavolo non ti appartiene, ma che è di mia proprietà, allora non cercherai di portartelo via. Perciò, prima di tutto si deve avere piena conoscenza, poi si può essere onesti.
Bob: Tu hai detto che esser in virtù significa avere conoscenza di Dio, ma una persona può essere onesta senza avere molta conoscenza di Dio?
Srila Prabhupada: Come?
Bob: Ci sono persone che sono oneste non perché pensano così di far piacere a Dio, ma semplicemente perché sentono che è giusto essere onesti.
Srila Prabhupada: Dio vuole che tutti siano onesti, perché dovrebbe volere diversamente?
Bob: Voglio dire che si può seguire la volontà di Dio senza neanche saperlo. Come qualcuno che è sotto l’influsso…
Srila Prabhupada: No, è assurdo seguire senza sapere. Devi conoscere ciò che Dio vuole, e se Gli obbedisci questa è onestà.
Bob: Non è possibile che qualcuno sia onesto senza conoscere Dio?
Srila Prabhupada: No, perché Dio è il proprietario supremo, il beneficiario supremo e l’amico supremo. Questo è ciò che afferma la Bhagavad-gita. Chi sa questo possiede una conoscenza completa. E’ sufficiente sapere che Dio è il proprietario di tutto, che è l’amico di tutti e il beneficiario di tutto. Per esempio, ognuno sa che nel corpo lo stomaco è il beneficiario. Le mani, le gambe, gli occhi e gli orecchi hanno solo la funzione di aiutare lo stomaco. Per esempio, l’avvoltoio si alza sette miglia nel cielo solo per vedere dov’è il cibo per lo stomaco, quindi le ali lo aiutano a volare fin dove si trova il cibo e il becco lo afferra. Similmente, come nel corpo lo stomaco è il beneficiario, così nella manifestazione cosmica materiale e spirituale è Krsna, Dio, la figura centrale. E’ lui il beneficiario. Per capirlo, basta osservare i nostri stessi corpi. Anche il corpo è una creazione e ha la stessa struttura meccanica dell’universo intero; e la stessa struttura è riscontrabile ovunque, perfino negli animali. Nel corpo umano e nella manifestazione cosmica il meccanismo è quasi uguale. Puoi facilmente capire che nel corpo è lo stomaco che gode, è lui dunque il beneficiario centrale. E lo stomaco è anche l’amico, perché se tu non digerisci, tutte le altre parti del corpo si indeboliscono. Lo stomaco, dunque, è un amico perché digerisce e distribuisce energia a tutte le altre parti del corpo.. Non è vero?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: lo stomaco centrale dell’intera creazione è Dio, Krsna. Egli è il beneficiario, è l’amico, e come proprietario supremo mantiene tutti gli esseri. E’ proprio come un re che, essendo il proprietario del regno, mantiene tutti i cittadini. Se non fosse il proprietario supremo, come potrebbe essere l’amico di tutti? Capire queste cose è essenziale. Krsna è il beneficiario, Krsna è il proprietario e Krsna è l’amico. Se comprendi queste tre verità la tua conoscenza è completa, non hai bisogno di capire altro. Yasmin vijnate sarvam evam vijnatam bhavati. Se comprendi Krsna attraverso queste tre formule, che racchiudono la conoscenza completa, non hai bisogno di sapere altro. Ma non tutti saranno d’accordo. “Perché Krsna dovrebbe essere il proprietario? Perché non Hitler? O Nixon?...” Questo è il problema. Se la gente riuscisse a capire questi tre principi basilari, avrebbe una conoscenza completa e non vi sarebbero più conflitti. Purtroppo non li accetterà e porrà tanti ostacoli solo per evitare di accettarli: questa è la causa di tutti i guai. Ma nella Bhagavad-gita Krsna dice chiaramente:

bhoktaram yajna-tapasam
sarva-loka-mahesvaram
suhrdam sarva-bhutanam
jnatva mam santim rcchati

“Poiché il saggio Mi conosce come il fine ultimo di tutti i sacrifici e di tutte le austerità, come il sovrano di tutti i pianeti e di tutti i deva, amico e benefattore di tutti gli esseri, egli trova il termine delle sofferenze materiali.” Ma le persone non sono disposte ad accettare questi fatti, preferiscono inventare falsi proprietari, falsi amici e falsi beneficiari, e litigare tra loro. Questa è la situazione attuale nel mondo. Se la gente fosse correttamente educata accetterebbe questa conoscenza, e ci sarebbe immediatamente la pace (santim rcchati). Questa è la conoscenza, e chiunque segua questi principi è un uomo onesto. Non pretende di essere proprietario di qualcosa, sa che tutto appartiene a Krsna e che quindi tutto dovrebbe essere usato al Suo servizio. Questa è onestà. Se questa matita appartiene a me, è buona educazione chiedermela se la si vuole usare, come fanno qualche volta i miei studenti: “Posso usare questa matita?” “Si, puoi usarla.” Allo stesso modo, se so che tutto appartiene a Krsna, non uso niente senza il Suo permesso. Questa è onestà, questa è conoscenza. Chi non sa è ignorante, è uno sciocco, e quindi commette errori, o addirittura crimini. Tutti i criminali sono sciocchi; per ignoranza trasgrediscono le leggi dello Stato. L’ignoranza non è felicità, ma è pazzia essere saggi dove l’ignoranza è considerata felicità. Oggi tutti godono della propria ignoranza e quando tu cerchi di spiegare la filosofia della coscienza di Krsna, nessuno ti ascolta. Se ti dico: “Krsna è il proprietario, non sei tu il proprietario”, tu non sarai molto soddisfatto. Come vedi, l’ignoranza è felicità. Noi stiamo correndo il rischio di offendere la gente, e la gente penserà che siamo degli sciocchi. Se dico a un uomo ricco: “Non sei tu il proprietario delle tue ricchezze, è Krsna il proprietario, perciò tutto quello che hai devi spenderlo per Krsna”, sicuramente egli si irriterà moltissimo.

upadeso hi murkhanam
prakopaya na santaya

“Se tenti di dare consigli a un furfante, costui si arrabbierà”. Perciò ci presentiamo come mendicanti e gli diciamo: “Caro signore, lei è un gentiluomo! Io sono un mendicante sannyasi e vorrei costruire un tempio. Potrebbe contribuire anche lei con una donazione?” Così egli penserà: “Ecco qui un povero mendicante. Facciamogli la carità.” Ma se gli dicessi: “Caro signore, lei possiede milioni, ma questo denaro è di Krsna, lo dia a me, io sono il servitore di Krsna.” Oh… Non sarebbe molto contento. Se mi presento come mendicante, mi dirà qualcosa, ma se gli dico la verità non mi darà neanche un centesimo. Lo convinciamo che siamo mendicanti, ma in realtà non siamo mendicanti, siamo servitori di Krsna e non vogliamo niente da nessuno perché sappiamo che Krsna ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno. La ragione del nostro comportamento può essere chiarita con un esempio. Se un bambino prende in mano qualcosa di molto prezioso e noi volgliamo che ce lo restituisca, dobbiamo adularlo dicendogli:”Oh, tu sei un bambino così bravo! Prendi queste caramelle e dammi quello che hai in mano. Non vale niente, facciamo cambio!” E lui dirà:”Oh, si, si, facciamo cambio!” Anche noi dobbiamo fare così. Perché? Perché se una persona tiene per sé il denaro di Krsna va all’inferno. Perciò, in un modo o in un altro noi le chiediamo una donazione e impegnamo questa persona nella coscienza di Krsna.
Bob: Allora non andrà più all’inferno?
Srila Prabhupada: No, è salva perché ogni centesimo speso per Krsna tornerà a suo merito. “Oh, questa persona ha dato un centesimo.” Questo atto è chiamato ajnata-sukrti (atto spirituale compiuto inconsapevolmente). Gli uomini, di solito, non hanno pensieri elevati, perciò le persone sante cercano di illuminarli dando a tutti la possibilità di servire Krsna. Questo è il dovere della persona santa.
Bob: Come?
Srila Prabhupada: Questo è il dovere della persona santa. Ma se questa persona prende il denaro della gente e lo spende per il proprio piacere, allora è lei ad andare all’inferno. In tal caso non sarebbe un santo, ma un imbroglione, un criminale. Non puoi prendere il denaro della gente, neanche un centesimo, e spenderlo per il tuo piacere.
Bob: Conosco persone oneste che non sono coscienti di Krsna…
Srila Prabhupada: Krsna significa Dio.
Bob: Ci sono persone che non sono del tutto coscienti di Dio, ma sono oneste nel senso che non prendono niente di ciò che appartiene agli altri. Cercano di essere buone col prossimo. Queste persone…
Srila Prabhupada:Forse non prendono niente dagli altri, ma prendono da Dio.
Bob: Allora queste persone sono oneste solo a metà?
Srila Prabhupada: Non sono oneste affatto. Bisogna imparare questo principio - che Dio è il proprietario – Essere buoni col prossimo? Cosa intendi dire con “essere buoni col prossimo?”
Bob: Pensavo a quella gente che si impegna… cioè, c’è gente che ha bisogno di cibo e di denaro, ma…
Srila Prabhupada: Tutti hanno bisogno di denaro. Tutti ne hanno bisogno. Chi non è povero? Ci sono molti distinti signori seduti in questa stanza, ma chi di loro non ha bisogno di cibo e di denaro? Anche tu hai bisogno di denaro. Come fai a distinguere il ricco dal povero? Tutti hanno bisogno di denaro. Se la tua definizione di povertà è questa, allora tutti sono poveri.
Bob: Si, ma, cioè… pensavo alla gente che è relativamente più povera.
Srila Prabhupada: Relativamente, relativamente, forse. Tu potrai essere più affamato di me, ma ciò non significa che io non sia affamato. Forse non sento fame adesso, ma prima o poi la sentirò. Forse non hai fame oggi, ma domani avrai fame.
Bob: Quello che penso è che… sebbene tanta gente rubi c’è ancora qualcuno che resiste alla tentazione e non lo fa. Queste persone meritano sicuramente un premio.
Srila Prabhupada: Ma chi pensa di non rubare è anche lui un ladro perché non sa che tutto appartiene a Krsna. Perciò qualsiasi cosa possiede l’ha rubata.
Bob: Ma è meno colpevole di un ladro che ruba consapevolmente.
Srila Prabhupada: Tu puoi anche non sapere che questo scialle è mio, ma se lo prendi e lo porti via, è un furto, non credi?
Bob: Ma se lo prendo pur sapendo che è tuo sarei più colpevole che se non sapessi chi è il proprietario. Potrei pensare che non appartiene a nessuno.
Srila Prabhupada: Anche questo è un furto, poiché questo scialle appartiene sicuramente a qualcuno, e tu lo prendi senza il suo permesso. Forse non sai esattamente chi è il proprietario, ma sai che deve appartenere a qualcuno. Questa è conoscenza. Qualche volta capita di vedere sulle strade oggetti di valore – proprietà dello Stato usate per riparare le strade o per fare qualche lavoro all’impianto elettrico. Qualcuno può pensare: “Oh, che fortuna, tutte queste cose abbandonate nella strada! Ora le prendo e le porto via.” Non è un furto questo?
Bob: Si, è un furto.
Srila Prabhupada: Non sa che sono cose di proprietà dello Stato, e le porta via. Commette un furto e quando la polizia lo scopre, lo arresta e lo punisce. Allo stesso modo, qualsiasi cosa tu abbia… supponiamo che tu stia bevendo un bicchier d’acqua preso da un fiume. Il fiume è forse di tua proprietà?
Bob: No.
Srila Prabhupada: Allora anche quello è un furto. Tu non hai creato il fiume, non sai a chi appartiene, ma sai che non appartiene a te. Perciò, anche se bevi solo un bicchiere d’acqua senza sapere a chi appartiene quell’acqua, commetti un furto. Tu puoi pensare di essere una persona onesta, ma in realtà sei un ladro. Devi sempre ricordarti di Krsna: “Oh, Krsna, questa è la Tua creazione, per favore, permettimi di bere.” Questa è onestà. Perciò un devoto pensa sempre a Krsna, qualsiasi cosa stia facendo. Questa è la proprietà di Krsna. Questa è onestà. Senza coscienza di Krsna tutti sono ladri, predoni, furfanti e briganti. Perciò la nostra conclusione è che chiunque non comprenda Krsna non ha buone qualità, non è una persona onesta e non ha conoscenza: è un uomo di terza classe. Giusto? Cosa ne pensi, Giriraja? (Un discepolo)
Giriraja: E’ giusto.
Srila Prabhupada: Questo non è un dogma, è un fatto.
Allora, hai capito che cosa sono la conoscenza e l’onestà?
Bob: Io… si, in un certo modo.
Srila Prabhupada: C’è forse un altro modo? C’è un altro modo? Ti sfido a trovarne un altro! (Bob e Prabhupada ridono) C’è un altro modo Giriraja?
Giriraja: No.
Srila Prabhupada: C’è un’alternativa? Nessuno può confutare ciò che diciamo, lo sappiamo per esperienza. Anzi, noi sfidiamo chiunque chiedendo: “Ci sono domande?” E finora Krsna ci ha protetti. In grandi conferenze, in grandi nazioni, dopo aver parlato chiedo sempre se qualcuno ha delle domande.
Bob: Ora non ho nessuna domanda.
Srila Prabhupada: A Londra abbiamo avuto… quanti giorni di conferenze alla Conway Hall?
Un devoto: Dodici giorni.
Srila Prabhupada: Dopo ogni conferenza chiedevo se qualcuno avesse delle domande.
Bob: Ti hanno rivolto molte domande?
Srila Prabhupada: Oh, si. Molte domande sciocche.(Tutti ridono)
Bob: Avrei un’ultima domanda. Che cosa significa essere sciocchi?
Srila Prabhupada: Chi non ha conoscenza è considerato sciocco.
Un ospite indiano: Prabhupada, vorrei farti una domanda personale, posso?
Srila Prabhupada: Si.
L’ospite indiano: Qualche mese fa a Calcutta fu indetta la “settimana contro la crudeltà verso gli animali”.
Srila Prabhupada: (Ride brevemente) Questa è un'altra sciocchezza. Fanno pubblicità per prevenire la crudeltà sugli animali e poi mantengono migliaia di mattatoi. Capisci? Questa è un’altra sciocchezza. Usano una violenza sistematica contro gli animali e poi fondano un’associazione…
Bob: Forse questo è…
Srila Prabhupada: Supponiamo che una banda di ladri abbia un’insegna che dice: “Buonuomo e soci”. Qualche volta capita di vedere queste insegne.
Syamasundara: Il proprietario del nostro tempio in San Francisco si chiama Goodman (Buonuomo).
Srila Prabhupada: La loro filosofia dice che è crudele non nutrire sufficientemente un animale. Perciò, invece di fargli patire la fame, pensano sia meglio ucciderlo. Non è questa la loro teoria?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: “Piuttosto che farlo soffrire è meglio ucciderlo”, dicono. Questa teoria viene dai paesi comunisti. Là, se un vecchio soffre, lo uccidono per risparmiargli altre sofferenze. In Africa c’è una popolazione che fa festa uccidendo i vecchi. Proprio così.
Syamasundara: Poi li mangiano?
Srila Prabhupada: Si. (Syamasundara ride).
Un devoto: Avevo degli zii che dovettero andare oltre oceano e non potevano portare con sé il loro cane. Così pensarono: “Povero cane, gli si spezzerà il cuore quando si accorgerà che non ci siamo più.” Così lo uccisero.
Srila Prabhupada: Anche Gandhi una volte uccise un vitello o una mucca. Soffriva molto, allora egli ordinò: “Invece di farla soffrire, uccidetela.”
Giriraja: Ieri hai detto che il maestro spirituale può soffrire a causa degli atti peccaminosi dei suoi discepoli. Che cosa intendi per atto peccaminoso?
Srila Prabhupada: Tu hai promesso al maestro spirituale di seguire i principi regolatori, se non li segui fai un atto peccaminoso. E’ semplice: hai fatto una promessa, se la rompi agisci in modo peccaminoso. Sei d’accordo?
Giriraja: Si. (Pausa). Ma oltre i principi regolatori ci sono altre istruzioni che riceviamo e che cerchiamo di eseguire, ma non ci riusciamo ancora in modo perfetto.
Srila Prabhupada: Non ci riuscite? Com’è possibile?
Giriraja: Cantare Hare Krsna senza distrarsi, per esempio. Noi ci proviamo, ma qualche volta…
Srila Prabhupada: Questa non è una colpa. Supponiamo che tu stia cercando di fare qualcosa, ma a causa della tua inesperienza fallisci. Questa non è una colpa, tu ci stai provando. C’è un verso nello Srimad-Bhagavatam che si riferisce proprio a questo: dice che se un devoto si sforza con sincerità, anche se talvolta sbaglia a causa della sua inesperienza, Krsna lo perdona. E nella Bhagavad-gita è detto:

api cett suduracaro
bhajate mam ananya-bhak

Qualche volta può capitare che un devoto agisca in modo sconsiderato, non volontariamente ma a causa delle sue cattive abitudini passate (l’abitudine è la nostra secondo natura). Questo non significa che sia colpevole. Deve pentirsene e deve fare il possibile per non commettere di nuovo lo stesso errore. Ma l’abitudine è la seconda natura, perciò, nonostante si impegni con determinazione, maya è così forte che talvolta il devoto ricade nell’errore. In questo caso Krsna lo perdona. Ma coloro che volontariamente agiscono male non sono scusati. Il devoto non deve pensare: “Io canto Hare Krsna perciò posso fare tutte le sciocchezze che voglio e sarò perdonato.” Non c’è offesa più grave di questa.


Avanzare nella coscienza di Krsna
(uno scambio di lettere)

Springfield, New Jersey
12 giugno 1972
Caro Prabhupada,

Accetta i miei umili omaggi. Ho frequentato regolarmente il tempio di New York, e a contatto con i devoti così bravi e avanzati spero di riuscire anche io a progredire nella coscienza di Krsna. La mia fidanzata ha cominciato a frequentare il tempio e a cantare Hare Krsna. Non conosceva neanche l’esistenza del Movimento per la Coscienza di Krsna finché non le scrissi dall’India. Atreya Rsi è stato molto gentile a invitarci a casa sua dandoci così la possibilità di vedere come si può vivere una vita familiare nella coscienza di Krsna. Alla fine di aprile sono andato a Bombay per sciogliere il mio contratto col Corpo della Pace. Sono dovuto restare a Bombay per altre due settimane a causa di un piccolo malessere, e ho trascorso questo tempo con i devoti a Juhu. Sfortunatamente tu eri partito appena cinque giorni prima.
Non riesco ancora a capire molto, ma ho fede nella coscienza di Krsna e spero di potermi dedicare con un impegno sempre maggiore.
Aspetto da Atreya Rsi una lettera con la descrizione del tempio di Los Angeles e spero di poterti incontrare personalmente a New York. Ti ringrazio per la gentilezza che mi hai mostrato e che certamente non meritavo.

Sinceramente tuo
Bob Cohen


A.C. Bhaktivedanta Swami
Iskon Los Angeles
16 giugno 1972

Bob Cohen
Springfield, New Jersey

Caro Bob,
Accetta, ti prego, le mie benedizioni. Ti ringrazio per la lettera del 12 giugno 1972. Ho notato con grande piacere i sentimenti espressi e sono contento che tu stia frequentando il tempio a New York. So che sei un bravo ragazzo, molto intelligente e gentile, perciò sono sicuro che presto Krsna ti accorderà ogni benedizione e tu ti sentirai perfettamente felice nella coscienza di krsna. Per avanzare nella coscienza di Krsna occorre volontariamente abbandonare l’attaccamento che ci lega alla natura materiale, o maya. Questa rinuncia è chiamata tapasya. Ma nessuno è pronto a fare delle austerità senza una ragione valida, perciò ogni uomo con una mente filosofica e scientifica, come la tua, deve innanzitutto capire che cos’è la conoscenza trascendentale. Se tu acquisisci conoscenza, tapasya seguirà automaticamente, e il risultato sarà che tu avanzerai nella vita spirituale. Coltivare la conoscenza è la prima necessità per chiunque voglia rendere perfetta la propria vita. Ti consiglio dunque di leggere i nostri libri ogni giorno e cercare di capire gli argomenti trattati analizzandoli da differenti prospettive in compagnia dei devoti del tempio di New York. In questo modo diventerai gradualmente convinto, e grazie alla tua sincerità e al tuo servizio di devozione farai progressi nella vita spirituale.
Si, il primo e unico requisito per ottenere la vera saggezza è avere un po’ di fede in me e nel metodo della coscienza di Krsna. Se c’è fede, la comprensione seguirà. Man mano che la tua comprensione cresce, cresce anche il disgusto per l’energia materiale illusoria. E quando volontariamente abbandoni i tuoi legami col mondo materiale, il tuo progresso è assicurato.
Credo che in questi giorni stiano battendo a macchina i nastri con le conversazioni che abbiamo avuto a Mayapur, saranno pubblicate in un libro intitolato Incontro con il maestro spirituale. Te ne spedirò una copia appena sarà stampato e pronto per essere distribuito. Nel frattempo mi fermerò a New York due o tre giorni, poi proseguirò per Londra dove si terrà un grande festival chiamato ratha-yatra. Non so esattamente il giorno del mio arrivo a New York, ma puoi tenerti in contatto con Bali Mardan. Sarò molto contento di incontrarti di nuovo. Potremo parlare ancora se avrai delle domande da fare. Spero che questa lettera ti trovi in buona salute e in un felice stato d’animo.

Il tuo eterno benefattore
A.C.Bhaktivedanta Swami


Decidere per il futuro
New York 4 luglio 1972

Bob: Ho ricevuto la tua lettera una settimana fa circa.
Srila Prabhupada: Tu sei un ragazzo molto intelligente, cerca di capire questa filosofia; è molto importante. La gente spreca tante energie per il piacere dei sensi, senza sapere cosa l’attende nella prossima vita. Esiste una vita dopo questa, ma la gente non lo sa. Non sa che questa vita è solo una preparazione per la prossima vita. L’educazione moderna con le sue università non fa luce su questa semplice verità. Noi cambiamo corpo ad ogni momento: è un fatto provato dalla scienza. E dopo aver lasciato questo corpo dovremo accettarne un altro. In che modo e quale tipo di corpo? Anche questo si può conoscere. Per esempio, chi ha studiato con impegno sa che dopo essere stato promosso agli esami diventerà ingegnere o medico, così, in questa vita, ci si può preparare a essere una persona diversa nella prossima vita.
Barbara (la moglie di Bob): Possiamo decidere la nostra prossima vita?
Srila Prabhupada: Si, puoi decidere. Noi abbiamo deciso di tornare da Krsna nella prossima vita. Questa è la nostra decisione: tornare a Dio, nella nostra vera dimora. Supponiamo che tu voglia diventare un medico o un ingegnere, con questo obiettivo in mente ti prepari e studi. Così puoi anche decidere cosa fare nella prossima vita, ma se non decidi, deciderà la natura materiale.
Barbara: E’ possibile che nella vita precedente fossi cosciente di Krsna?
Srila Prabhupada: Non importa chi eri in passato. Ciò che importa è che puoi diventare cosciente di Krsna ora, grazie a questo Movimento.
Un devoto: Barbara domandava se è possibile che nella sua vita precedente fosse un devoto di Krsna e che ora sia nata in un altro corpo materiale.
Srila Prabhupada: Quando si è puri devoti di Krsna non si rinasce. Ma se c’è una piccola mancanza nel servizio di devozione c’è la possibilità di tornare in questo mondo. In questo caso però si nasce in una famiglia elevata. Sucinam srimatam gehe yoga-bhrasto ‘bhijayate: “Lo yogi che fallisce prende nascita in una famiglia religiosa o nobile”. L’intelligenza umana può decidere il proprio futuro; questo è il privilegio dell’intelligenza umana. L’animale non può decidere, mentre noi possiamo valutare se ciò che facciamo ci porterà beneficio oppure no. Questa è la grande opportunità che la forma umana ci offre, perciò devi imparare a usare bene questa forma umana. Devi conoscere il fine della vita e indirizzare i tuoi sforzi verso questo fine. Questa è civiltà umana…
Barbara: hai mai visto Krsna?
Srila Prabhupada: Si.
Barbara: Davvero?
Srila Prabhupada: Lo vedo ogni giorno. Ogni istante.
Barbara: Lo vedi nel suo corpo materiale?
Srila Prabhupada: Krsna non ha un corpo materiale.
Barbara: Ma nel tempio ci sono delle immagini di Krsna.
Srila Prabhupada: Quello non è un corpo materiale; lo vedi materiale perché hai occhi materiali. Non puoi vedere la forma spirituale finché hai occhi materiali, perciò Krsna appare in una forma che sembra materiale in modo che tu possa vederla. Ma il fatto che Krsna si presenti in una forma adatta alla tua visione non significa che Egli abbia preso un corpo materiale. Supponiamo che il presidente degli Stati Uniti venga a trovarti a casa tua; questo non significa che la sua posizione e la tua siano uguali. Spinto da un sentimento di affetto, egli può venire a casa tua, ma ciò non significa che è al tuo stesso livello. Similmente, poiché non possiamo vedere Krsna con questi occhi, Egli appare di fronte a noi nella forma di un dipinto o di una scultura di pietra o di legno; ma Krsna non è differente da questi dipinti e da queste sculture, poiché tutto è energia di Krsna.
Barbara: Che cosa accade al nostro spirito dopo la morte?
Srila Prabhupada: Prende un altro corpo.
Barbara: Immediatamente?
Srila Prabhupada: Si. Proprio come quando cambi appartamento: prima ne trovi uno nuovo e poi lasci quello vecchio.
Barbara: Non possiamo sapere che tipo di corpo prenderemo?
Srila Prabhupada: Si, purché tu abbia le qualificazioni necessarie, altrimenti la natura materiale agirà a tua insaputa. Chi ha conoscenza sa ciò che accadrà dopo la morte, ma chi non ha conoscenza dovrà accettare ciò che impone la natura materiale. Se ignori ciò che ti accadrà dopo la morte vuol dire che non ti sei preparata durante la vita, così, inaspettatamente, al momento della morte, la tua mente creerà un altro corpo, e la natura provvederà a dartelo.
Barbara: E il canto del mantra… qual è il beneficio?
Srila Prabhupada: Puoi chiederlo a questi ragazzi. (Indica i devoti) Possono spiegartelo.
Bob: Se Krsna controlla tutto, controlla anche coloro che non sono devoti?
Srila Prabhupada: Si, attraverso maya. Come un re controlla il suo regno attraverso i suoi rappresentanti.
Bob: E in che modo krsna controlla i suoi devoti?
Srila Prabhupada: Esattamente come tu controlli una persona che ti è cara. Per esempio, se hai un figlio lo controlli per il suo bene. Se sta per toccare il fuoco, immediatamente glielo impedisci: “No, no, figlio mio, non toccare!” Così, una persona cosciente di Krsna, un devoto, non devia mai perché Krsna la guida sempre, mentre coloro che non sono coscienti di Krsna sono affidati alle cure di maya, e maya farà il suo dovere.
Bob: Nel momento in cui nasciamo è già predestinato il momento in cui dovremo morire?
Srila Prabhupada: Come?
Bob: E’ già predestinato il momento in cui dovremo morire? In altre parole, la durata della mia vita è già stata stabilita?
Srila Prabhupada: Si.
Un devoto: Si può cambiare?
Srila Prabhupada: No, non si può. Solo Krsna può.
Un devoto: E se una persona si uccide? Anche quello era predestinato?
Srila Prabhupada: No, quello no, perché tu hai una piccola parte di indipendenza. Non è naturale togliersi la vita, ma poiché hai il libero arbitrio puoi scegliere tra ciò che è naturale e ciò che non lo è. Per esempio, un detenuto non può uscire dalla prigione, ma se in qualche modo organizza la fuga e riesce a scappare diventa passibile di una punizione più grave. Il detenuto non potrebbe uscire dalla prigione, ma se in qualche modo riesce a scappare, peggiora la sua situazione perché sarà arrestato ancora e dovrà scontare una pena maggiore. Così, noi non possiamo andare contro il nostro destino, e se lo facciamo soffriremo. Ma il nostro destino può essere cambiato da  Krsna quando diventiamo coscienti di Krsna. Nella Bhagavad-gita Krsna dice, aham tvam sarva-papebhyo moksayisyami: “Ti darò ogni protezione.” Krsna cambia il nostro destino perché vuole proteggerci.
Ci sono due tipi di persone, i devoti e i non devoti. I non devoti sono sotto il controllo della natura materiale, e i devoti sono sotto il controllo di krsna. Nell’ufficio di un uomo importante, il direttore di una grande industria ci sono molti impiegati e ognuno di loro è controllato da diversi sovrintendenti. Quando è al lavoro il direttore controlla  gli impiegati indirettamente  e quando va a casa controlla i figli direttamente, ma in entrambi i casi controlla . Anche Dio controlla sempre. Un devoto è sotto il diretto controllo di Dio, mentre un non- devoto è sotto il controllo del Suo agente, maya. Tutti sono controllati da qualcuno. Per esempio, ogni cittadino è controllato dal governo. Quando si comporta bene  è sotto il controllo del dipartimento civile, e quando si comporta male è sotto il controllo del dipartimento penale, ma nessuno può dire: “ Io non sono controllato.” E’ impossibile. Se qualcuno dice: “Io non sono sotto il controllo di nessuno”, significa che non è sano di mente, è un pazzo. O sei sotto il diretto controllo di Dio, oppure sei sotto il controllo del Suo agente, maya. Se rimani sotto il controllo di maya, la tua vita è sprecata perché continui l’esistenza materiale nascita dopo nascita, corpo dopo corpo. Ma se ti poni sotto il controllo di Dio, dopo aver lasciato il corpo torni a Dio, nella tua vera dimora, e raggiungi così il successo della tua esistenza. Non c’è nessuno che non sia controllato, e chi capisce questo fatto è un uomo intelligente. Nella Bhagavad-gita Krsna dichiara, bahunam janmanam ante jnanavan mam prapadyate: “ Dopo molte vite di ricerca sulla Verità Assoluta, l’uomo si sottomette a Me.” Vasudevah sarvam iti: “Krsna, Tu sei tutto, perciò sono venuto a Te. Accettami, Ti prego. Mi abbandono a Te, prendimi sotto il Tuo controllo. Per molto tempo sono stato sotto il controllo dei sensi e non ho ricevuto alcun beneficio. Sotto il controllo dei sensi ho servito la mia cosiddetta famiglia, società, nazione, e perfino il mio cane, ma niente mi ha dato soddisfazione. Ora però  sono tornato in me e mi pongo sotto il Tuo controllo; non voglio più essere controllato dal mio cane, desidero essere controllato da Te.” Questa è coscienza di Krsna. Hai mai visto per la strada un uomo controllato dal suo cane? Nella strada il cane si ferma, fa i suoi bisogni, poi l’uomo deve anche pulire per terra... e l’uomo pensa: “Sono il padrone”. Ma in realtà il padrone è il cane. Maya agisce così. L’uomo è diventato schiavo di un cane, ma pensa di essere il padrone. Ma se non si è coscienti di Krsna è impossibile capire. Noi possiamo capire che questo sciocco che pensa di essere il padrone è sotto il controllo del proprio cane. Noi possiamo capirlo, sei d’accordo?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Un capofamiglia è controllato dalla moglie, dai figli, dai servi, da tutti, ma lui continua a pensare: “Sono il padrone”. Il presidente di uno Stato pensa di essere il padrone della sua nazione, ma anche lui è controllato. Può essere dimesso all’improvviso dai suoi cittadini, quelli che lui considerava suoi servitori! E per salire alla carica di presidente ha dovuto fare molte promesse: “Io saprò rendervi un buon servizio, sarò il vostro servitore, un servitore di prima classe.” E la gente lo elegge alla carica di Presidente. Poi, per mantenere il suo posto, deve continuare a farsi pubblicità: “Rieleggete me! Rieleggete me!” Questo significa che è un servitore, ma pensa di essere il padrone. Questa è maya. Chi è controllato da maya pensa di essere il padrone, mentre non è altro che un servitore. Il devoto non pensa mai di essere il padrone perché sa che la sua vera posizione è quella di servitore. Questa è la differenza tra maya e realtà. Il devoto sa che non sarà mai un padrone, ma eternamente un servitore. Illusione è quando un servitore pensa di essere il padrone; m quando il servitore pensa “sono un servitore”, non è più illusione, è mukti, liberazione, perché non ci sono più false concezioni. Il devoto è libero dalle false concezioni perché conosce la sua vera posizione. Svarupena vyavasthitih. Mukti, liberazione, significa essere situati nella propria posizione originale. Sono un servitore e se riconosco la mia posizione, sono libero; ma se penso di essere il padrone, sono schiavo. Ecco la differenza tra la vita liberata e la vita condizionata.
I devoti sanno sempre di essere i servitori di Krsna, perciò sono già liberati, senza bisogno di fare altri tentativi per ottenere la liberazione. Sono già liberati perché sono situati nella loro posizione originale. Non si illudono, come gli altri, di poter essere padroni di qualcosa. Non potrai mai essere un padrone, a nessuno stadio della vita; rimarrai sempre un servitore, perché questa è la tua posizione. In conclusione, pensare di essere i padroni significa essere condizionati, e abbandonarsi a Krsna, che è il padrone supremo, significa essere liberati. Un devoto non cerca la liberazione altrove; appena si sottomette a Krsna o al Suo rappresentante è già liberato.
Bob: Prabhupada, ci sono persone che seguono varie religioni, come per esempio i “Jesus freaks” o altri, e dicono che Gesù li sta guidando. E’ vero?
Srila Prabhupada: Si, Gesù li guida, ma loro non accettano la guida. Prendi i cristiani, per esempio. Gesù li sta guidando, e dice: “Non uccidere”, ma loro continuano a uccidere. Dov’è la guida di Gesù? A che cosa serve dire: “Sono guidato da Gesù”, se poi non prendo in considerazione le sue parole? Che guida è questa? Nessuno oggi è guidato da Gesù Cristo, è solo una falsa pretesa. E’ molto raro trovare qualcuno che veramente accetti di essere guidato da Gesù. Gli insegnamenti di Gesù sono alla portata di tutti, ma nessuno li considera seriamente. Vorrebbero che Gesù Cristo si impegnasse a prendere su di sé tutti i loro peccati. Questa è la loro filosofia. Commettono ogni sorta di attività peccaminose e vorrebbero che il povero Gesù si assumesse la responsabilità dei loro peccati. Questa è la loro religione. Perciò dicono: “Che bella religione abbiamo! Gesù Cristo morirà per tutti i nostri peccati.” Ma che religione è questa? Non hanno neanche un po’ di compassione per Gesù Cristo. “Gesù è morto per i nostri peccati, perché dovremmo continuare a farne? Una vita così grande è stata sacrificata per i nostri peccati, dovremmo lasciarci guidare dai suoi insegnamenti.” Ma i Cristiani pensano ben diversamente: “Continuiamo pure a peccare e Gesù pagherà per i nostri peccati; basta andare qualche volta in chiesa a confessarsi e saremo di nuovo liberi di fare ciò che vogliamo.” Pensi che agire così sia intelligente?
Bob: No.
Srila Prabhupada: In realtà, chi accetta di essere guidato da Gesù Cristo otterrà sicuramente la liberazione, ma dov’è quell’uomo che si lascia guidare da Gesù Cristo?
Bob: Cosa ne pensi dei “Jesus freaks”, quie giovani che si sono uniti al movimento di Gesù? Leggono molto spesso la Bibbia e cercano di…
Srila Prabhupada: Ma la violenza è contro gli insegnamenti della Bibbia. Come possono uccidere e allo stesso tempo seguire la Bibbia?
Bob: Ho fatto questa domanda a uno di loro e mi ha risposto che nella Bibbia è detto che Gesù mangiava la carne.
Srila Prabhupada: Ammettiamo pure che Cristo mangiasse la carne. Poteva mangiare ciò che voleva perché era molto potente. Ma il suo comandamento era quello di non uccidere. Gesù era molto potente, avrebbe potuto mangiare il mondo intero, se avesse voluto. Ma tu non puoi paragonarti a Gesù Cristo, non puoi imitarlo, devi limitarti a seguire i suoi ordini; allora puoi dire di essere guidato da Gesù Cristo. Questa è la vera obbedienza. Lo Srimad-Bhagavatam spiega che quando una persona è investita di potere (isvara), può fare qualsiasi cosa, ma gli altri non possono imitarla, devono semplicemente seguire i suoi insegnamenti. Dicono che Gesù Cristo mangiava la Carne, ma anche se fosse vero non sanno in quali circostanze l’ha mangiata. Egl ha consigliato però di non mangiarla. Pensi che Gesù si contraddicesse?
Bob: No.
Srila Prabhupada: Credere che Gesù potesse contraddirsi significa non avere fede in lui. Allora perché mangiò la carne? Lui sapeva il perché, ma ordinò agli altri di non mangiarla. E noi dobbiamo obbedirgli. Tu non sei Gesù Cristo, non puoi imitarlo. Gesù ha sacrificato la vita per Dio. Puoi fare la stessa cosa anche tu? Allora perché dovresti cercare di imitare Cristo? Tu lo imiti solo mangiando la carne, perché non lo imiti sacrificando la tua vita per diffondere la coscienza di Dio? Cosa ne pensi? Quando si predica si deve dire ciò che si pensa. Questi cosiddetti cristiani… cosa stanno facendo per Dio? Prendi il sole, per esempio. Il sole assorbe anche l’urina, ma se tu vuoi imitare il sole e pensi di bere l’urina, credi di poterlo fare? Gesù Cristo era molto potente e poteva fare qualsiasi cosa, ma noi non possiamo imitarlo, dobbiamo semplicemente seguire i suoi insegnamenti. Questo è il vero cristianesimo. Nella letteratura vedica è narrata la storia di un oceano di veleno che la gente non sapeva come eliminare. Allora
Siva disse: “Lo berrò io.” Così bevve tutto l’oceano e lo trattenne nella gola. Puoi fare la stessa cosa anche tu? Potresti bere anche solo un bicchiere di veleno? Perciò come puoi pensare di poter imitare Siva? Siva non consigliò mai a nessuno di bere del veleno, e noi dobbiamo seguire il suo consiglio invece di cercare di imitarlo. La gente che prende l’LSD e la marijuana si giustifica dicendo che anche Siva fuma il ganja. Ma Siva bevve anche un oceano di veleno; puoi fare la stessa cosa anche tu? Sono piuttosto i suoi insegnamenti che dovrebbero essere seguiti. Siva insegnò che l’adorazione più alta è quella offerta a Visnu. Visnor aradhanam param. Quando la sua sposa, Parvati, gli chiese quale fosse il metodo più alto di adorazione, egli rispose: “L’adorazione più alta è l’adorazione di Visnu (krsna).” Esistono molti essri celesti a cui si può rendere culto, ma Siva raccomanda l’adorazione di Visnu come la migliore. Ma più elevata ancora dell’adorazione di Visnu è l’adorazione dei vaisnava. Tadiyanam, cioè i Suoi servitori, coloro che sono in relazione con Visnu. Per esempio, noi adoriamo una pianta, tulasi; non adoriamo una pianta qualsiasi, adoriamo tulasi perché questa pianta ha un’intima relazione con Krsna, Visnu. Perciò l’adorazione di ciò che è intimamente legato a Krsna è perfino superiore all’adorazione di Krsna stesso.
Bob: Perché?
Srila Prabhupada: Perché Krsna sarà contento. Supponiamo che tu abbia un cane e un amico viene e lo accarezza (Srila Prabhupada mima il movimento). Tu sei contento: “E’ proprio un caro amico!” Succede così. Un amico viene e ti dice: “Oh, che bel cane hai!” (Tutti ridono).
(Alcuni ospiti indiani entrano nella stanza)
Srila Prabhupada: Accomodatevi e prendete un po’ di prasada. (Srila Prabhupada continua a parlare con gli ospiti, a volte in hindi, a volte in inglese. E’ il suo ultimo giorno a New York e il suo aereo per Londra parte tra poche ore. Bob ha portato un’automobile per accompagnare Srila Prabhupada all’aeroporto. I devoti sono molto indaffarati, portano i bagagli in macchina, mettono in ordine gli ultimi manoscritti di Srila Prabhupada con le sue traduzioni e fanno gli ultimi preparativi).
Syamasundara: Tutto è pronto, Srila Prabhupada, aspettano solo noi.
Srila Prabhupada: Possiamo andare allora? Andiamo, Hare Krsna! 


Conclusione

Il 19 luglio 1976 Sua Divina Grazia Srila Prabhupada ci ha accettato, mia moglie ed io, come suoi discepoli e ci ha iniziati col nome di Bhakti-devi dasi e Brama-tirtha dasa. Se rifletto su quel giorno posso capire quanto sia stato fortunato ad incontrare Srila Prabhupada e i mie confratelli del movimento Hare Krsna.
Al momento dell’iniziazione, quando mi fu data la corona su cui si canta Hare Krsna, promisi di seguire i principi regolatori e di cantare ogni giorno i nomi di Dio. Quattro anni prima Srila Prabhupada mi aveva consigliato di seguire questi principi in sei mesi, egli disse, sarei diventato come gli altri devoti; non sarei più stato attratto dalle cose inutili (anartha), come i cinema e i ristoranti. “Lo scopo della vita umana è purificarsi”, mi disse. Desideravo purificarmi, anche se non sapevo che cosa significasse esattamente diventare puro. Ero andato in India col Corpo della Pace sperando di trovare il modo di elevare la mia coscienza; sapevo che la gratificazione dei sensi non era tutto, eppure io stesso ero ancora schiavo dei sensi. In seguito capii che yoga significa liberarsi dalla dittatura dei sensi.
Quando tornai in America mi iscrissi alla facoltà di geologia, mi sposai e in un modo o nell’altro fui preso dalle mie responsabilità familiari, ma spesso pensavo alle mie conversazioni con Srila Prabhupada e ai suo insegnamenti, tra i quali uno dei più importanti era quello di frequentare i devoti, cosa che feci volentieri. I devoti sono persone diverse: poiché capiscono che lo scopo dell’esistenza è il servizio d’amore al Signore Supremo, non rimangono imprigionati nelle meschine questioni del piacere dei sensi e del falso ego. Visitare il tempio era un’esperienza ravvivante; mia moglie ed io facemmo amicizia con molti devoti e decidemmo di aiutare in qualche modo il Movimento. Aprii un centro di Bhakti-yoga all’università e il nostro appartamento servì come base di appoggio per i gruppi viaggianti di devoti.
Seguendo le istruzioni di Srila Prabhupada, anche il nostro modo di nutrirci si purificò. In India avevo detto a Srila Prabhupada che non potevo offrire il mio cibo a krsna, come facevano i devoti, perché non capivo che Krsna è Dio. Allora egli mi disse che prima di mangiare avrei dovuto almeno ringraziare Dio per il cibo che mi dava. Così facemmo, e gradualmente la nostra devozione maturò, finché cominciammo ad offrire il nostro cibo a Krsna. Che sensazione meravigliosa cucinare per il Signore Supremo! Questo ci liberò dalla schiavitù della lingua.
Infine ci sentimmo pronti per dedicarci a tempo pieno alla vita del tempio. Per la grazia di Krsna ottenni un lavoro vicino a un tempio, nel Texas, così cominciai a partecipare a tutti i programmi spirituali. In questo modo tutti gli anartha scomparvero, proprio come Srila Prabhupada aveva predetto. Era come sentirsi alleviati da un pesante fardello. Non eravamo più servitori dei nostri sensi, ma servitori di Dio e dei Suoi devoti. Il valore degli insegnamenti di Srila Prabhupada era diventato chiaro: un essere umano non è fatto per lavorare come un mulo e godere come un cane, ma per purificarsi elevandosi a un livello superiore di coscienza.
Anche se ora sono stato iniziato, continuo ad ammirare la coscienza spirituale dei miei confratelli e ho un forte desiderio di avanzare spiritualmente, In realtà l’iniziazione è solo il primo passo.

Brahamtirtha dasa Adhikari
(Bob Cohen)




























   





































































Introduzione

Dio e vita spirituale erano termini molto vaghi per me prima d’incontrare Srila Prabhupada. La religione mi ha sempre interessato, ma prima di incontrare i devoti di Krsna non mi trovavo nella giusta prospettiva per porre domande utili sulla vita spirituale. Qualsiasi persona di buon senso crede nell’esistenza di Dio, ma chi è Dio? Chi sono io? Ho frequentato la scuola ebraica e ho studiato la filosofia orientale, ma non ho mai avuto risposte soddisfacenti alle mie domande.
Ho sentito per la prima volta il mantra Hare Krsna a New York, nel Greenwich Village, verso la fine del 1968.

hare krsna hare krsna krsna krsna hare hare
hare rama hare rama rama rama hare hare

Il canto era attraente  e mi dette sensazioni piacevoli. Il mantra restò impresso nella mia mente e ben presto mi pentii di non aver preso una rivista dai devoti. Come mi fu spiegato in seguito, un seme trascendentale era stato piantato nel mio cuore, e questo seme sarebbe un giorno cresciuto fino a sbocciare nell’amore per Dio.
Alcuni mesi dopo ricevetti un biglietto d’invito col mantra Hare Krsna. L’invito diceva: “Canta questi nomi di Dio e la tua vita sarà sublime!” Cosi, di tanto in tanto provavo a cantarlo e notai che effettivamente il mantra mi dava una sensazione di pace mentale. Dopo essermi laureato in chimica, nel 1971 mi unii al Corpo della Pace e andai in India come insegnante di scienze. Là volli sapere di più sul Movimento Hare Krsna; mi sentivo attratto dal canto e affascinato dalla filosofia, ed ero curioso di approfondire la mia conoscenza del Movimento. A New York avevo visitato il tempio di Krsna molte volte prima di partire per l’India, ma non riuscivo a vedermi nelle vesti di un devoto; la loro vita mi sembrava troppo austera per me.
In India incontrai per la prima volta i devoti di krsna durante un festival che essi tennero a Calcutta nell’ottobre del 1971. I devoti mi spiegarono lo scopo della pratica dello yoga e la necessità di interessarsi alla vita spirituale. Cominciai a sentire che i riti e le cerimonie che essi praticavano non erano né un pesante obbligo né uno sterile sentimentalismo, ma un modo di vita vero e pratico.
All’inizio mi fu difficile comprendere la loro filosofia; la mia educazione occidentale mi impediva di capire anche le cose più chiare e lampanti. Per fortuna i devoti mi convinsero della necessità di praticare alcune austerità fondamentali, e così cominciai ad avere qualche esperienza della vita spirituale. Ricordo ora quanto vago e superficiale fosse il mio concetto di spiritualità.
A quel tempo, nel novembre del 1971, ebbi un breve incontro con Srila Prabhupada e poco dopo decisi di diventare vegetariano (ero molto orgoglioso di essere vegetariano; ma in seguito Prabhupada mi disse che dopotutto anche i piccioni lo sono…).
Nel febbraio del ‘72 incontrai a Calcutta alcuni devoti che mi invitarono a un festival che si teneva a Mayapur (un’isola sacra situata novanta miglia a nord di Calcutta). Il festival era celebrato in onore di Caitanya Mahaprabhu, che è considerato una manifestazione di krsna stesso. Mi ero proposto di fare un viaggio nel Nepal, ma il Corpo della Pace mi negò il permesso di uscire dall’India, così decisi di andare a Mayapur. Partii pensando di fermarmi al massimo un paio di giorni e invece mi fermai una settimana. Ero l’unico occidentale non-devoto sull’isola, e vivere nella loro terra era un’opportunità unica per approfondire la filosofia della coscienza di krsna.
Il terzo giorno del festival mi invitarono ad andare da Srila Prabhupada. Viveva in una piccola capanna costruita per metà di mattoni e per metà di paglia, e arredata con due o tre semplici mobiletti. Srila prabhupada mi invitò a sedere e mi domandò se fossi a mio agio e se avessi qualche domanda da fare. I devoti mi avevano spiegato che Srila Prabhupada era in grado di rispondere a tutte le mie domande perché apparteneva a una successione di maestri spirituali autentici. Pensai che forse Srila Prabhupada conosceva veramente ciò che accadeva nel mondo; dopotutto i suoi discepoli sostenevano questo e io li ammiravo e li rispettavo. Così pensando, cominciai a rivolgergli le mie domande. Senza saperlo avevo avvicinato un guru, un maestro spirituale, e nel modo giusto, cioè ponendogli con sottomissione domande sulla vita spirituale.
Srila Prabhupada sembrò contento di me e durante i giorni successivi rispose alle mie domande. Le domande che gli posi avevano un carattere accademico, ma egli mi dette sempre risposte personali in modo che io potessi veramente mettere in pratica questa conoscenza e spiritualizzare la mia vita. Le sue risposte erano logiche, scientifiche, soddisfacenti e incredibilmente chiare. Prima di incontrare Prabhupada e i suoi discepoli, la mia vita spirituale era sempre stata oscura e nebulosa. Ma le discussioni con Srila Prabhupada erano realistiche, chiare ed entusiasmanti! Srila Prabhupada cercava con pazienza di aiutarmi a capire che krsna, Dio, è il supremo beneficiario, il supremo amico e il supremo proprietario. Cercai di trovare scuse per non accettare la cosa più ovvia: che sarei dovuto diventare seriamente cosciente di Dio per conoscere Dio. Ma Srila Prabhupada, implacabilmente e allo stesso tempo con molta gentilezza, mi incoraggiò ad andare avanti. Anche se non riuscivo a esprimermi bene, Srila Prabhupada comprese ogni mia domanda e rispose in modo perfetto.

Bob Cohen 14 agosto 1974




Krsna, l’infinitamente affascinante
27 febbraio 1972

Bob: Qual è la definizione di scienziato?
Srila Prabhupada: Uno scienziato è colui che conosce la verità delle cose.
Bob: “Pensa” di sapere come stanno le cose in realtà.
Srila Prabhupada: Come?
Bob: “Spera” di sapere come stanno veramente le cose.
Srila Prabhupada: No, deve saperlo. Noi ci rivolgiamo a uno scienziato perché supponiamo che abbia una conoscenza esatta. Essere scienziato significa conoscere come stanno le cose in realtà. Il più grande scienziato è krsna. La parola “krsna” significa “infinitamente affascinante”.
Bob: Infinitamente affascinante?
Srila Prabhupada: Si. Se Dio non fosse infinitamente affascinante, come potrebbe essere Dio? Un uomo è importante quando è attraente, non è così?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Dio deve essere attraente, e lo deve essere per tutti. Perciò, se Dio ha un nome, o se tu vuoi darGli un nome, questo nome può essere solo “krsna”.
Bob: Perché solo il nome krsna?
Srila Prabhupada: Perché Dio è infinitamente affascinante, e krsna significa “infinitamente affascinante”.
Bob: Ho capito.
Srila Prabhupada: Dio non ha nome, ma possiamo darGli un nome in accordo alle Sue qualità. Se una persona ha un bell’aspetto la chiamiamo “bella”, se è molto intelligente la chiamiamo “saggia”. Il nome le viene dato secondo le qualità che possiede. Poiché Dio è infinitamente affascinante, solo a Lui può essere dato il nome krsna. Krsna significa “infinitamente affascinante”. Include tutto.
Bob: Non potremmo attribuirGli un nome che significa “onnipotente”?
Srila Prabhupada: Si… Certamente. Se non avesse la potenza, come potrebbe essere completamente affascinante?
Syamasundara: (un devoto americano, segretario di Srila Prabhupada). Il nome krsna include tutto.
Srila Prabhupada: Tutto. Dio deve essere molto bello, molto saggio, molto potente, molto famoso…
Bob: krsna attrae anche i furfanti?
Srila Prabhupada: Oh, si! Era il più grande di tutti i furfanti.
Bob: Com’è possibile?
Srila Prabhupada: (ridendo) Perché faceva sempre i dispetti alle gopi.
Syamasundara: Faceva dispetti?
Srila Prabhupada: Si, qualche volta, quando Radharani usciva di casa, krsna L’assaliva e quando lei cadeva a terra e Gli diceva: “krsna, non torturarmi così”, anche krsna cadeva con Lei e ne approfittava per baciarLa. (Ride) Radharani naturalmente era molto contenta ma in apparenza krsna poteva sembrare un grande furfante. Del resto se questa condotta non fosse in krsna, come potrebbe esistere nel mondo? Krsna è la sorgente di ogni cosa: questa è la nostra definizione di Dio. Se la furfanteria non si trovasse in krsna, che è l’origine di tutto, come potrebbe manifestarsi in noi? Ma quando krsna mostra il Suo aspetto di furfante è così affascinante che tutti lo adorano.
Bob: Allora è giusto agire da furfanti?
Srila Prabhupada: No, agire da furfanti non è bene, ma krsna è assoluto. Egli è Dio, è infinitamente buono, perciò anche la sua furfanteria è una buona qualità. Sei d’accordo?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Qualunque azione krsna compia è sul piano assoluto. Questa è una qualità di krsna. Krsna è infinitamente buono e non può fare niente di malvagio. Anche quando sembra Si comporti da furfante, dobbiamo capire che questo comportamento è del tutto trascendentale, senza traccia di malvagità.
Bob: Esistono persone che non sono attratte da krsna?
Srila Prabhupada: No. Tutti sono attratti da krsna. Chi non ne è attratto? Fammi un esempio di un uomo o di qualunque altro essere vivente che non sia attratto da krsna.
Bob: Qualcuno, per esempio, che pur sapendo di sbagliare, desidera comportarsi in un modo non corretto per guadagnare potere, prestigio o denaro, potrebbe non essere attratto da Dio. Potrebbe trovare Dio poco attraente perché Dio lo farebbe sentire colpevole.
Srila Prabhupada: Non è attratto da Dio ma è attratto dal potere. Tutti vogliono diventare potenti e ricchi, ma nessuno è più potente e più ricco di Krsna. Perciò, in ultima analisi, quest’uomo è attratto da krsna.
Bob: Se una persona prega krsna per diventare ricca, lo diventerà?
Srila Prabhupada: Oh, si!
Bob: Si può diventare ricchi in questo modo?
Srila Prabhupada: Certamente. Poiché krsna è onnipotente, se tu Lo preghi perché ti faccia diventare ricco, krsna ti renderà ricco.
Bob: anche se qualcuno non vive onestamente, ma prega per diventare ricco, ha la possibilità di arricchirsi?
Srila Prabhupada: Pregare krsna non è un atto disonesto.
Bob: Questo è vero.
Srila Prabhupada: (sorridendo) In un modo o nell’altro se prega krsna, vuol dire che non è poi così disonesto. Krsna dice nella Bhagavad-gita: api cet suduracaro bhajate mam ananya-bhak. Conosci questo verso?
Bob: Si. Non lo conosco in sanscrito, ma ne conosco la traduzione. “Anche se chi mi prega  l’uomo più malvagio, sarà sicuramente elevato”.
Srila Prabhupada: Pregare krsna non è mai un atto sbagliato. Krsna è infinitamente affascinante, come confermano anche i Veda: raso vai sah, la Verità Assoluta, Dio, la Persona Suprema, è la fonte di tutta la felicità. Ognuno cerca di avere una relazione con qualcun altro perché sa che ne trarrà piacere. Supponiamo che un uomo stia bevendo. Perché beve? Perché ne trae piacere. Un uomo desidera del denaro perché ne trarrà piacere. I Veda dicono: raso vai sah. L’esatto equivalente sanscrito della parola piacere è rasa. (malati, la moglie di Syamasundara, entra con un vassoio di cibo).
Srila Prabhupada: Che cos’è?
Malati: Melanzane fritte.  
Srila Prabhupada: Oh! Attraente! Infinitamente attraente! (tutti ridono).
Syamasundara: Perché Krsna è il più grande scienziato?
Srila Prabhupada: Perché conosce tutto. Uno scienziato è colui che ha una completa conoscenza in un determinato campo. Krsna conosce ogni cosa.
Bob: Attualmente insegno scienze.
Srila Prabhupada: insegnare va bene, ma senza vere una conoscenza perfetta, come puoi insegnare? Questa è la nostra domanda.
Bob: Si può insegnare anche senza avere una conoscenza perfetta.
Srila Prabhupada: Questo non è insegnare, è ingannare. Gli scienziati dicono: “All’inizio c’era un brodo cosmico… poi ebbe luogo la creazione. Forse… può darsi…” Questo si chiama ingannare, non insegnare!
Bob: Vorrei capire bene ciò che hai detto questa mattina, era una cosa interessante. Ho fatto una domanda sui miracoli e tu hai risposto che solo uno sciocco potrebbe credere nei miracoli. Supponiamo che tu sia un bambino e vedi un adulto che solleva questo tavolo; per te è un miracolo. Così, se un chimico, combinando un acido e una base provoca un fumo, un’esplosione o qualcosa di simile, per la persona ignorante è un miracolo. Ma in realtà dietro ogni cosa c’è un procedimento, ed è solo l’ignoranza di questo procedimento che ci fa credere che avvenga un miracolo. Solo uno sciocco, dunque, può credere nei miracoli, e – correggimi se sbaglio – tu hai detto che quando Gesù venne, a quel tempo la gente era più ignorante e aveva bisogno di vedere dei miracoli per poter comprendere. Ho capito bene?
Srila Prabhupada: Si, i miracoli sono per la gente ignorante.
Bob: Ho fatto questa domanda perché si sente dire che in India ci sono persone che compiono miracoli.
Srila Prabhupada: I miracoli più grandi li fa Krsna. Anche la regina Kunti lo afferma…
Bob: Anche se non ho una conoscenza perfetta, non potrei insegnare qualcosa? Potrei per esempio…
Srila Prabhupada: Tu puoi insegnare solo ciò che conosci.
Bob: Cioè, non dovrei pretendere di insegnare più di quello che so.
Srila Prabhupada: Si, altrimenti è una truffa.
Syamasundara: In altre parole, non si può insegnare la verità con una conoscenza parziale.
Srila Prabhupada: Ma un essere umano non può avere una conoscenza perfetta perché i suoi sensi sono imperfetti. Come si può dunque insegnare una conoscenza perfetta? Per esempio, quando guardi il sole, ti appare come un disco. Non hai modo di avvicinarti al sole, e anche se dici che possiamo vederlo con il telescopio o con qualche altro strumento, devi ammettere che questi strumenti sono imperfetti perché sono fatti da te, che sei imperfetto. Quindi la tua conoscenza del sole è imperfetta. Di conseguenza non dovresti insegnare ciò che riguarda la natura del sole se non hai acquisito una conoscenza perfetta. Altrimenti non faresti che ingannare gli altri.
Bob: E se io insegnassi che il sole dista, come si suppone, 93 milioni di miglia?
Srila Prabhupada: Dire “si suppone” non è più scientifico.
Bob: allora nessuna scienza sarebbe scientifica.
Srila Prabhupada: Questo è il punto!
Bob: Ma tutte le scienze, come tu sai, sono basate su ipotesi.
Srila Prabhupada: Perciò il loro insegnamento è imperfetto. Per esempio, ora si parla molto della luna, ma pensi che la conoscenza degli scienziati in questo campo sia perfetta?
Bob: No.
Srila Prabhupada: E allora?
Bob: Qual è il vero dovere di un insegnante nella società? Per esempio, un insegnante di scienze, come me, come dovrebbe comportarsi in classe?
Srila Prabhupada: In classe? Dovrebbe semplicemente insegnare la scienza di Krsna.
Bob: Non dovrebbe insegnare…
Srila Prabhupada: No, la scienza di Krsna include tutte le altre scienza. Lo scopo di un insegnante dovrebbe essere quello di far conoscere Krsna.
Bob: Potrebbe uno scienziato insegnare la scienza di come combinare acidi e alcalini, e mettere krsna come oggetto di questa scienza?
Srila Prabhupada: Com’è possibile?
Bob: studiando le scienze si osservano le leggi della natura, che indicano l’esistenza di una forza che le controlla…
Srila Prabhupada: Stavo spiegando questo proprio l’altro giorno. Domandai a un chimico se l’unione dell’idrogeno e dell’ossigeno, secondo le formule chimiche, avrebbe dato origine all’acqua. Non è così?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Allora, per formare tutta l’acqua nell’Oceano Atlantico e nell’Oceano Pacifico, qual è stata la quantità di elementi necessaria?
Bob: Quantità?
Srila Prabhupada: Si, quante tonnellate?
Bob: Molte!
Srila Prabhupada: E chi le ha fornite? Qualcuno deve averle fornite.
Bob: Dio.
Srila Prabhupada: Questa è scienza. Tu puoi insegnare in questo modo.
Bob: Non dovrei insegnare anche, per esempio, che acidi e alcalini insieme formano un neutro?
Srila Prabhupada: Ci sono tante soluzioni chimiche, ma chi fornisce gli acidi e gli alcalini? (segue una lunga pausa).
Bob: Indubbiamente devono venire dalla stessa sorgente da cui viene l’acqua.
Srila Prabhupada: Si. Non puoi formare l’acqua se non hai l’idrogeno e l’ossigeno. Esistono vaste riserve d’acqua, non solo questo oceano Atlantico e Pacifico; ci sono milioni di pianeti e milioni di oceani Atlantico e Pacifico. Chi ha creato tutta quest’acqua combinando l’idrogeno e l’ossigeno, e chi ha fornito questi elementi? Questa è la nostra domanda. Qualcuno deve averli forniti, altrimenti da dove avrebbero tratto la loro esistenza?
Bob: Ma non si deve insegnare come fare l’acqua combinando l’idrogeno e l’ossigeno? La procedura di bruciarli insieme…
Srila Prabhupada: Questo è secondario, non è difficile da imparare. Per esempio, Malati ha fatto questo puri con la farina e il ghi. Ma se non ci sono il ghi e la farina, come si può fare un puri? Nella Bhavagad-gita troviamo questa affermazione: “Terra, acqua, fuoco e aria sono le Mie energie”. Che cosa è il tuo corpo? Il tuo corpo è fatto della tua energia. Per esempio, quando mangio creo dell’energia, e questa energia sostiene il mio corpo.
Bob: Ma il cibo contiene l’energia che ha ricevuto dal sole.
Srila Prabhupada: Sto solo facendo un esempio. Con la digestione del cibo tu crei l’energia che mantiene il tuo corpo. Se la tua dieta non è equilibrata, il corpo si indebolisce e si ammala. Similmente, il gigantesco corpo cosmico, cioè l’universo, è fatto dell’energia di Krsna. Non si può negare. Come il tuo corpo è fatto della tua energia, così il corpo universale dev’essere fatto dell’energia di qualcuno. Questo qualcuno è Krsna. (C’è una lunga pausa).
Bob: Per capire bene devo rifletterci un po’…
Srila Prabhupada: Che cosa c’è da capire? E’ semplice. (Ride) Ogni giorno i tuoi capelli crescono perché tu hai energia.
Bob: L’energia la ottengo dal cibo.
Srila Prabhupada: In qualche modo l’hai ottenuta e grazie a questa energia i tuoi capelli crescono. E se il tuo corpo è fatto della tua energia, la gigantesca manifestazione cosmica è fatta dell’energia di Dio. E’ evidente. L’universo non è stato creato dalla tua energia.
Bob: Ho capito.
Un devoto: Anche i pianeti di questo universo… non sono un prodotto dell’energia del sole?
Srila Prabhupada: Si, ma chi ha prodotto il sole? L’energia di Krsna. Il sole sprigiona calore, e Krsna dice, bhumir apo nalo vayuh: Il calore è una delle mie energie.
Il sole è la rappresentazione dell’energia di calore di Krsna. Non è la tua energia. Non puoi dire “il sole è una mia creazione” ma non puoi nemmeno negare che qualcuno lo ha creato. Krsna dice che l’ha creato Lui. Noi crediamo in Krsna perciò siamo Krsnaiti.
Bob: Krsnaiti?
Srila Prabhupada: Si. La nostra conoscenza è perfetta. Se dico che il calore è un’energia di Krsna, tu non puoi negarlo poiché non è una tua energia. Nel tuo corpo c’è una certa quantità di calore, e il calore è l’energia di Krsna, come Lui stesso conferma nella Bhagavad-Gita. La mia conoscenza dunque è perfetta. Poiché accetto la versione del più grande scienziato, divento anch’io il più grande scienziato. Potrei essere uno sciocco, ma poiché attingo la conoscenza dal più grande degli scienziati, la mia conoscenza è perfetta. Qual è la difficoltà?
Bob: Come?
Srila Prabhupada: Non è difficile diventare il più grande scienziato se si attinge la conoscenza dal più grande degli scienziati. Krsna afferma: “Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza ed ego sono le mie otto energie separate”.
Bob: Energie separate?
Srila Prabhupada: Si, esattamente come il latte. Che cos’è il latte? L’energia separata della mucca. Non è così? E’ la manifestazione dell’energia separata della mucca.
Syamasundara: Come un sottoprodotto?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Che cosa significa energia separata?
Srila Prabhupada: “Separata” significa che è prodotta dal corpo della mucca ma non è la mucca.
Bob: Se ho capito bene, questo pianeta e tutto ciò che esiste è prodotto da Krsna ma non è Krsna.
Srila Prabhupada: Esatto. Oppure si può dire che è Krsna e non è Krsna allo stesso tempo. Questa è la nostra filosofia: unità e differenza simultanee. Non si può dire che le cose siano differenti da Krsna perché senza di lui niente può esistere, ma allo stesso tempo non si può adorare qualsiasi cosa pensando così di adorare Krsna. I panteisti dicono che tutto è Dio, perciò qualsiasi cosa facciamo è un’adorazione di Dio. Questa è la filosofia mayavada, che sostiene che tutto è Dio perché tutto è prodotto da Dio. La nostra filosofia afferma invece che tutto è Dio ma simultaneamente è differente da Lui.
Bob: Allora che cos’è Dio? C’è qualcosa su questa terra che è Dio?
Srila Prabhupada: Tutto è prodotto dall’energia di Dio, ma ciò non significa che adorando qualsiasi cosa si adori Dio.
Bob: Allora che cosa c’è sulla terra che non è maya (illusione)?
Srila Prabhupada: Maya significa “energia” oltre che “illusione”. Le persone sciocche scambiano l’energia con la sua sorgente. Questo è maya. Per esempio, i raggi del sole, che sono l’energia del sole, entrano nella tua stanza, ma non per questo puoi dire che nella stanza è entrato il sole. Se il sole  entrasse nella tua stanza, tu e la tua stanza sareste distrutti in un momento; non faresti neppure in tempo ad accorgerti che il sole è entrato. Non è così?
Bob: Si.
Srila prabhupada: Allo stesso tempo, però, non si può dire che i raggi del sole non siano il sole, poiché senza il sole i raggi non potrebbero esistere. Non si può dire dunque che i raggi del sole non siano il sole, ma nemmeno che siano differenti dal sole. Sono il sole e non lo sono. Questa è la nostra filosofia. Acintya-bhedabheda: inconcepibile. Da un punto di vista materiale non si può concepire come una cosa possa essere simultaneamente positiva e negativa. E’ impensabile. Poiché tutto è energia di Krsna, Egli può manifestarSi in una qualunque delle Sue energie. Perciò, quando adoriamo Krsna in una forma fatta di elementi materiali, come la terra e l’acqua, quella forma è Krsna stesso. Non si può affermare il contrario. Quando adoriamo Krsna in una forma fatta di metallo (la forma divina nel tempio), è Krsna che adoriamo, poiché il metallo è un’energia di Krsna e non è differente da Lui. Inoltre Krsna è onnipotente e può manifestarSi pienamente nella Sua energia. L’adorazione della forma di Dio nel tempio non è dunque idolatria, ma è autentica adorazione di Dio, ammesso che si conosca i metodo per eseguirla.
Bob: Se si conosce il metodo, la divinità diventa Krsna?
Srila Prabhupada: Non diventa, è gia Krsna.
Bob: Krsna si manifesta in una forma fatta di elementi materiali solo se si conosce il metodo per adorarla?
Srila Prabhupada: Si, prendiamo l’esempio del filo elettrico. Se sai come collegarlo alla presa di corrente ne puoi ricavare energia, altrimenti rimane solo un filo.
Bob: Perciò, se costruisco una statua di Krsna, non è Krsna a meno che…
Srila Prabhupada: E’ Krsna. Ma devi imparare il metodo per capire che è Krsna.
Bob: Non è solo terra e fango.
Srila Prabhupada: No. La terra non ha un’esistenza separata da Krsna. Krsna afferma che è una sua energia. Non si può separare l’energia dalla sua sorgente. Non si può per esempio separare il calore dal fuoco, anche se il calore è differente dal fuoco. Quando ti riscaldi non vuol dire che stai toccando il fuoco. Il fuoco sprigiona calore ma continua a mantenere la sua identità. Così, sebbene Krsna crei ogni cosa attraverso le Sue energie, Egli rimane sempre una persona. I filosofi mayavadi pensano che se Krsna è tutto Egli abbia perso la sua identità personale. Questo è un modo materiale di pensare. Per esempio, se bevo questo latte, quando lo finirò non avrò più latte. Si sarà trasferito nello stomaco. Ma Krsna non è così. Egli è onnipotente. Noi stiamo continuamente usando la Sua energia, ma Egli esiste ancora. Un uomo può avere un grande numero di figli, ma lui rimane, non si esaurisce solo perché ha prodotto centinaia di figli. Similmente, Dio o Krsna, nonostante abbia creato un numero illimitato di figli, esiste ancora individualmente.

Purnasya purnam adaya
Purnam evavasisiate

“Poiché Dio è il tutto completo, anche se infinite unità complete emanano da Lui, Egli rimane il tutto completo” Questa è la coscienza di Krsna. Krsna non finisce mai, è onnipotente, perciò è infinitamente affascinante. Questo è solo un aspetto della manifestazione dell’energia di Krsna, ma Krsna ha un numero infinito di energie. Lo studio delle energie di Krsna è solo una parte della conoscenza di Krsna. Se continui a studiare questa filosofia, la tua conoscenza di Krsna aumenterà. Noi non diciamo “forse è così, forse non è così”. Noi diciamo “è così” in modo assoluto.
Syamasundara: Non si finisce mai di studiare Krsna.
Srila Prabhupada: Come si potrebbe finire? Krsna ha un numero illimitato di energie.


La cultura vedica: il varnasrama-dharma
28 febbraio 1972

Bob: Ho chiesto ai devoti che cosa pensano del sesso, e se devo dire la verità, non credo di poter rinunciare a questo aspetto della vita. Sai, mi sposerò alla fine di quest’estate, quando tornerò in America. I devoti dicono che moglie e marito dovrebbero avere rapporti sessuali solo per procreare, ma io non riesco proprio a immaginarmi in una posizione simile. Potresti spiegarmi che tipo di vita sessuale si può condurre in questo mondo materiale?
Srila Prabhupada: Il principio vedico vuole che si abolisca completamente la vita sessuale, perché lo scopo della cultura vedica è quello di liberarsi dalla prigionia della materia. Ci sono molti piaceri materiali che ci tengono legati a questo mondo, e fra tutti i piaceri quello sessuale è il più forte. Lo Srimad- Bhagavatam afferma che in questo mondo materiale l’uomo è attaccato alla donna e la donna è attaccata all’uomo: pumsah striya mithuni-bhavam etam. Questo attaccamento non si riscontra solo nella società umana, ma anche in quella animale. Infatti è il principio basilare della vita materiale: la donna cerca la compagnia di un uomo e l’uomo cerca la compagnia di una donna. Tutti i romanzi, i film, le rappresentazioni teatrali e perfino la pubblicità non fanno altro che mettere in rilievo l’attaccamento tra l’uomo e la donna. Anche nei negozi vediamo esposti in vetrina la forma di un uomo e quella di una donna. Pravrttir esa bhutanam nivrttis tu mahaphalam. Questo è dunque l’attaccamento che tiene maggiormente legato l’uomo al mondo materiale.
Bob: L’attaccamento tra l’uomo e la donna?
Srila Prabhupada: Si, perciò se vuoi ottenere la liberazione da questo mondo materiale devi ridurre a zero questo attaccamento. Altrimenti questo legame diventerà sempre più forte e sarai costretto a prendere un’altra nascita, o come essere umano o come essere celeste o come animale, per esempio come un serpente o come un uccello. Sarai costretto a rivestirti ancora di corpi materiali. Perciò non siamo interessati ad aumentare gli attaccamenti, sebbene questo sia lo scopo della società attuale. La cosa migliore è ridurli fino a liberarsene completamente. Il sistema vedico si chiama varnasrama-dharma e mira a ridurre gli attaccamenti, perciò prima di tutto educa i ragazzi a diventare brahmacari, cioè ad astenersi dalla vita sessuale. Nella società vedica ci sono quattro ordini sociali (varna) e quattro ordini spirituali (asrama). Il brahmacarya (vita di studente celibe), il grhastha (vita coniugale), il vanaprastha (vita ritirata) e il sannyasa (vita di rinuncia) sono gli ordini spirituali, mentre gli ordini sociali sono quello dei brahmana (gli intellettuali), degli ksatriya (gli amministratori), dei vaisya (i mercanti e i fattori) e dei sudra (i comuni lavoratori). Questo sistema è così perfetto che anche colui che ha il desiderio di godere della natura materiale può gradualmente elevarsi fino a raggiungere la liberazione e tornare a Dio. La vita sessuale non è necessaria, dunque, ma poiché tutti ne sono attratti occorre seguire alcuni principi regolatori per imparare gradualmente a distaccarsene. (Dal fondo si sentono canti, il battito di tamburi esotici, i mrdanga, un forte suono di corni. Qualcuno ride).
Srila Prabhupada: nello Srimad-Bhagavatam (5.5.8) è detto:

pumsah striya mithuni-bhavam etam
mitho hrdaya-granthim ahuh
ato grha-ksetra-sutapta-vittair
janasya moho ‘yam aham mameti

La vita sessuale, cioè l’attaccamento tra un uomo e una donna, è il principio di base della vita materiale. Quando un uomo e una donna vivono insieme, l’attaccamento aumenta e li spinge a volere una casa (grha), un pezzo di terra (ksetra), dei figli (suta), relazioni amichevoli e sociali (apta) e il denaro (vitta). In questo modo, grha, ksetra, sutapa, vittaih, rimangono imprigionati e cadono preda dell’illusione: janasya moho ‘yam. E questa illusione fa loro pensare: aham mameti “Io sono questo corpo e qualsiasi cosa relativa a questo corpo è mia”.
Bob: Potresti ripetere quest’ultimo concetto, per favore?
Srila Prabhupada: Quando l’attaccamento cresce, l’uomo è portato a pensare: “sono questo corpo, e poiché sono nato in un particolare luogo, quel luogo è il mio Paese. Sono americano, sono indiano, sono questo, sono quello. Questa è la mia patria e io devo sacrificare tutto per essa e per la società.” In questo modo l’illusione aumenta e al momento della morte l’uomo deve prendere un altro corpo, che può essere di una specie superiore o inferiore secondo il suo Karma. Ma anche se ottenesse una forma di vita superiore, come per esempio quella di un deva (essere celeste), si tratterebbe sempre di prigionia. Ma se l’essere compie nella sua forma umana attività così peccaminose da trovarsi degradato in forme inferiori, come quella di un gatto o di un cane, o quella di un albero (prendere simili corpi non è improbabile), allora veramente si può dire che la sua vita umana è stata sprecata.
Purtroppo la gente ignora la scienza della trasmigrazione dell’anima da un corpo all’altro e non sa come l’anima sia intrappolata in differenti tipi di corpi. Perciò, nella Bhagavad-gita, quando Arjuna dice: Non posso uccidere i miei parenti, i miei amici, anche se sono schierati dalla parte nemica…” il suo ragionamento è dettato da una concezione basata sul corpo. Tuttavia, quando capisce che da solo non sarebbe riuscito a risolvere il suo problema, si abbandona a Krsna e Lo accetta come il suo maestro spirituale. Come maestro spirituale Krsna rimprovera Arjuna con queste parole:

asocyan anvasocas tvam
prajna-vadams ca bhasase
gatasun agatasums ca
nanusocanti panditah

“Tu parli come un saggio, ma in realtà sei uno sciocco perché le tue parole dimostrano la tua identificazione col corpo”. La vita sessuale aumenta l’identificazione col proprio corpo, perciò è molto importante ridurla fino a eliminarla del tutto.
Bob: Ridurre l’attaccamento attraverso le varie fasi della vita?
Srila Prabhupada: Si. Dapprima i ragazzi sono educati a essere bhahmacari, cioè studiano fino a venticinque anni e si astengono dalla vita sessuale. In seguito alcuni di loro scelgono di rimanere celibi per tutta la vita (naisthika-bramacari, cioè studiano fino a venticinque anni e si astengono dalla vita sessuale. In seguito alcuni di loro scelgono di rimanere celibi per tutta la vita (naisthika-brahmacari) , perché avendo ricevuto una conoscenza spirituale non sono attratti dai piaceri di una vita familiare. Invece, chi vuole avere una vita sessuale può sposarsi, perché solo in questo caso è permessa la vita sessuale. Il matrimonio è dunque un’istituzione giusta, propria della società umana; gli animali infatti non si sposano. Purtroppo la società umana si sta degradando al livello della società animale, perciò sta trascurando l’istituzione del matrimonio. Anche questo è predetto nelle Scritture: dampatye ‘bhirucir hetuh, nel Kali-yuga (la presente età di discordia) non ci saranno più matrimoni; un uomo e una donna vivranno insieme di comune accordo e la loro relazione sarà basta sul sesso. Se l’uomo o la donna diventano sessualmente deboli, ci sarà il divorzio. Su questo argomento esiste in occidente un’intera letteratura scritta da filosofi di varie tendenze, come Freud e altri. Ma in accordo alla cultura vedica noi siamo interessati all’atto sessuale solo per avere figli. Non siamo interessati a studiare la psicologia dell’atto sessuale, non è necessario; la psicologia naturale è già predisposta a questo scopo. Anche chi non ha letto nessun libro è attratto in modo naturale dalla vita sessuale; non ha bisogno di studiare in nessuna scuola. Tutti sanno già come fare (ride). E’ una tendenza naturale. L’educazione dovrebbe mirare a regolare questa tendenza per poi eliminarla. Questa è vera educazione.
(C’è una lunga pausa, riempita dal suono dei campanelli delle biciclette, dal rumore di bambini che giocano e dalle grida di persone che si chiamano l’un l’altra).
Bob: In America oggi quest’idea sarebbe considerata radicale.
Srila Prabhupada: In America ci sono molti aspetti della vita che richiedono una riforma e questo movimento per la Coscienza di Krsna porterà una trasformazione. Quando andai negli Stati Uniti vidi che i ragazzi e le ragazze vivevano insieme come amici, allora dissi ai miei studenti: “Voi non potete vivere insieme senza essere sposati.”
Bob: Oggi il matrimonio ha perso il suo valore sacro, perciò la gente non vede più la necessità di sposarsi. Se dopo essersi sposata incontra delle difficoltà, chiede il divorzio e lo ottiene facilmente.
Srila Prabhupada: Si. Anche questo è vero.
Bob: Oggi la gente pensa che sposarsi non abbia alcuni significato.
Srila Prabhupada: La loro idea è che il matrimonio serva per legalizzare la prostituzione. Pensano così, ma questo non è matrimonio. Anche quel giornale cristiano… come si chiama… La Torre….?
Syamasundara: La torre di Guardia?
Srila Prabhupada: La Torre di Guardia. Questo giornale criticava un prete che ha permesso il matrimonio tra due omosessuali. Ecco ciò che succede oggi. Considerando il matrimonio come una forma di prostituzione, la gente pensa: “Perché dovrei tenere in casa, a caro prezzo, una regolare prostituta?”
Syamasundara: Spesso tu fai l’esempio della mucca e del mercato.
Srila Prabhupada: Si. Quando il latte si può trovare al mercato, perché tenere una mucca? La situazione dei Paesi occidentali è abominevole, l’ho potuto vedere personalmente. E questa degradazione sta infiltrandosi anche in India. Noi abbiamo fondato il Movimento per la Coscienza di Krsna allo scopo di educare la gente sui principi fonda,mentali della vita spirituale. Non è un movimento religioso settario. E’ un movimento culturale per il beneficio di tutti.


Il vero scopo della vita
28 febbraio 1972 (continuazione)

Srila Prabhupada: Il primo obiettivo di questo movimento è quello di permettere all’essere umano di raggiungere il vero scopo della vita.
Bob: Il vero scopo…?
Srila Prabhupada: Il vero scopo della vita.
Bob: Il vero scopo della vita è conoscere Dio?
Srila Prabhupada: Si, è tornare a Dio, nella nostra vera dimora. Questo è il vero scopo della vita. L’acqua che evapora dal mare forma le nuvole, che poi si trasformano in pioggia. La pioggia si raccoglie nei fiumi e ritorna al mare. Similmente, noi veniamo da Dio e ora siamo prigionieri dell’esistenza materiale, perciò il nostro scopo dovrebbe essere quello di liberarci da questa dolorosa situazione e tornare a Dio, nella nostra vera dimora. Questo è il vero fine della vita.
Mam upetya punar janma
Duhkhalayam asasvatam
Napnuvanti mahatmanah
Samsiddhim paramam gatah

“Le grandi anime, yogi colmi di devozione, dopo averMi raggiunto ed essersi così elevate alla più alta perfezione, mai più ritorneranno in questo mondo temporaneo dove regna la sofferenza.” Questo è l’insegnamento della Bhagavad-gita. Krsna dice: se qualcuno Mi raggiunge –mam upetya- non dovrà più tornare in questo luogo miserabile –duhkhalayam asasvatam. Tutti sanno che la vita materiale è miserabile, ma sono tratti in inganno da chi li governa (politici, scienziati, ecc.) Krsna, Dio, dice che questo luogo è duhkhalayam, pieno di miserie, e asasvatam, temporaneo. Non si possono fare compromessi: “Ammettiamo pure che sia miserabile, la cosa importante è che io possa rimanere per sempre dove sono”. No, non è possibile. Non puoi rimanere per sempre nello stesso corpo. Puoi pensare di essere molto fortunato perché sei nato in America, ma non puoi rimanere a lungo un americano. Sarai costretto prima o poi a lasciare il corpo, senza sapere che cosa ti aspetta nella prossima vita. Perciò questo mondo materiale è duhkalayam asasvatam, miserabile e temporaneo. Questa è la nostra filosofia.
Bob: ma se si ha un po’ di conoscenza di Dio, la vita non è più così miserabile?
Srila Prabhupada: No, non un po’ di conoscenza, occorre una perfetta conoscenza.
janma karma ca me diviam
evam yo vetti tattvatah

Tattvatah significa perfetta. Questa conoscenza perfetta è contenuta nella Bhagavad-gita, perciò noi diamo a ciascuno la possibilità di leggere la Bhagavad-gita così com’è e rendere perfetta la propria vita. Questo è lo scopo del Movimento per la Coscienza di Krsna. Che cosa dice la scienza moderna sulla trasmigrazione dell’anima?
Bob: Penso… che la scienza… non possa negarla e neppure affermarla. La scienza non sa niente in proposito.
Srila Prabhupada: Per questo motivo sostengo che la scienza è imperfetta.
Bob: La scienza però qualcosa sa. Afferma infatti che l’energia non si distrugge ma si trasforma.
Srila Prabhupada: D’accordo, però la scienza non conosce il risultato di questa trasformazione. E in che modo si trasforma? Come si comporta quando variano le condizioni in cui si trova? Per esempio, l’energia elettrica può riscaldare un ambiente o può raffreddarlo, a seconda delle applicazioni adattate. I risultati sono opposti, ma l’energia è la stessa. Che cosa si può dire dell’energia vitale? Quali sono le leggi che la governano? Dove si trasferisce dopo la morte del corpo? Queste risposte gli scienziati non le sanno dare. Ma nella Bhagavad-gita la risposta è chiara.

Vasamsi jirnani yatha vihaya

Tu ora sei coperto da un vestito, da una camicia. Quando questo vestito sarà diventato inutilizzabile lo cambierai e ne indosserai un altro. Questo corpo è simile a un vestito. Quando sarà diventato inutilizzabile lo cambierai.
Bob: Chi è quell’io che deve cambiare il vestito? In altre parole, qual è il fattore costante?
Srila Prabhupada: E’ l’anima.
Bob: Da una vita all’altra?
Srila Prabhupada: Si, è l’anima, cioè io. Chi è quel tu che sta parlando? Chi è quell’io che sta parlando? E’ l’atma, cioè l’anima spirituale.
Bob: La mia anima è differente dalla tua?
Srila Prabhupada: Si. Tu sei un’anima individuale e io sono un’altra anima individuale.
Bob: Se anch’io, come te, riuscissi a liberarmi dall’influsso delle leggi del Karma, le nostre anime rimarrebbero individuali o diventerebbero un tutt’uno?
Srila Prabhupada: In tutti gli esseri l’anima è la stessa in qualità. Ora tu hai una certa concezione della vita, come l’avevano anche questi tuoi connazionali (indica i devoti), ma ora, attraverso un’appropriata educazione, la loro concezione è cambiata. L’educazione ultima è come diventare coscienti di Krsna; questa è la perfezione.
Bob: E se due persone sono coscienti di Krsna, la loro anima è uguale?
Srila Prabhupada: L’anima è uguale per tutti.
Bob: In ogni persona? E’ uguale in ognuno?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: (indicando due devoti) Se questi due devoti sono coscienti di Krsna le loro anime sono uguali?
Srila Prabhupada: L’anima è sempre la stessa, ma è sempre individuale, anche se non si è coscienti di krsna. Per esempio, tu ed io siamo entrambi esseri umani,  anche se io non sono un cristiano e tu non sei un indù. Similmente, l’anima può essere cosciente di Krsna oppure no, ma rimane sempre la stessa.
Bob: Puoi ampliare questo argomento?
Srila Prabhupada: L’anima ha una natura spirituale e pura ed è uguale in tutti gli esseri, anche negli animali. Perciò nelle Scritture è detto: panditah samadarsinah, coloro che hanno la vera conoscenza non considerano i differenti involucri esterni, poiché sia in un animale sia in un essere umano l’anima è la stessa.
Bob: Posso farti un’altra domanda su questo argomento?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Penso che l’anima sia una parte di Dio e qualche volta credo di sentirLo dentro di me. Io sono qui e tu puoi dire che anche Dio è qui. Se l’anima è dentro di me, allora perché non dovrei sentire Dio dentro di me? Cioè, non Dio completamente, ma…
Srila Prabhupada: Una parte di Dio.
Bob: Forse non sento Dio dentro di me, ma Dio può essere qui vicino, anche se separato da me. Ma poiché la mia anima è parte di Dio, non pensi che dovrei sentire Dio dentro di me?
Srila Prabhupada: Si. Dio è anche dentro di te. Dio è ovunque, all’interno e all’esterno.
Bob: Come si può sentire Dio dentro di noi?
Srila Prabhupada: All’inizio non è possibile, devi prima ricevere la conoscenza dagli sastra, cioè dalle Scritture vediche. Per esempio, nella Bhagavad-gita è detto: isvarah sarva-bhutanam hrd-dese ‘rjuna tisthati: Dio è anche all’interno di ogni atomo. Queste sono le prime informazioni, poi, attraverso lo yoga, devi realizzare questa conoscenza.
Bob: Yoga?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Cantare Hare Krsna è yoga?
Srila Prabhupada: Si, è yoga.
Bob: Che tipo di yoga devo praticare per realizzare questa conoscenza, cioè per sentire l’anima dentro di me?
Srila Prabhupada: Ci sono molti metodi ma per questa epoca è particolarmente indicato il canto del mantra Hare Krsna.
Bob: Cantare?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Con questo canto posso sentire Dio non solo all’esterno di me ma anche all’interno?
Srila Prabhupada: Potrai capire tutto di Dio, come Dio è all’interno e all’esterno e come agisce. Tutto ti sarà rivelato. Quando Dio sarà contento del tuo atteggiamento devozionale Si rivelerà a te. Non puoi capirlo con i tuoi sforzi, potrai capirlo solo se Egli Si rivela a te. Per esempio, quando il sole è tramontato non puoi vederlo, per quanti sforzi tu faccia; ma al mattino, quando sorge, puoi vederlo senza difficoltà. Similmente, devi creare una situazione in cui Dio possa rivelarsi a te. Non puoi vedere Dio semplicemente chiedendoGli di apparire di fronte a te. Dio non è al tuo servizio.
Bob: Se ho ben capito, bisogna soddisfare Dio se si vuole che Egli Si riveli. Giusto?
Srila Prabhupada: Si.
Syamasundara: Come facciamo a sapere se stiamo soddisfacendo Dio?
Srila Prabhupada: Quando vediamo Dio. In quel momento capirai. Esattamente come quando mangi: non hai bisogno di chiedere a nessuno se hai soddisfatto il tuo appetito. Quando ti senti pieno di energie capisci di aver mangiato abbastanza. Così, se servi Dio capirai: “Dio mi sta guidando. Dio è là, Lo vedo.”
Un devoto: Dio o il rappresentante di Dio.
Srila Prabhupada: Si. Per arrivare a Dio si deve passare per il Suo rappresentante.

Yasya prasadad bhagavat-prasadah

“Per la misericordia del maestro spirituale si ottiene la misericordia di Krsna.” Se tu soddisfi il rappresentante di Dio, automaticamente Dio diventa soddisfatto, e tu potrai vederlo a tu per tu.
Un ospite indiano: Come si può soddisfare il rappresentante di Dio?
Srila Prabhupada: Obbedendo ai suoi ordini. Il rappresentante di Dio è il guru e tu lo soddisfi facendo quello che ti chiede di fare.

Yasyaprasadan na gatih kuto ‘pi

“Senza la misericordia del maestro spirituale non si può fare alcun progresso.” Se tu rendi insoddisfatto il guru non fai alcun avanzamento; per questo motivo noi gli offriamo i nostri omaggi.

Saksad-dharitvena samasta-sastrair
Uktas tatha bhavyata eva sadbhih
Kintu prabhor yah priya eva tasya
Vande guroh sri-caranaravindam

“Il maestro spirituale dev’essere onorato tanto quanto il Signore Supremo perché Ne è il servitore più confidenziale. Questo è confermato in tutte le Scritture rivelate ed è accettato da tutte le autorità in campo spirituale. Offro dunque i miei rispettosi omaggi ai piedi di loto del maestro spirituale, che è il rappresentante autentico di  Sri Krsna.” Il guru dev’essere rispettato allo stesso livello di Dio, così ingiungono tutti gli sastra.
Bob: Il guru deve essere accettato come un rappresentante di Dio?
Srila Prabhupada: Si, il guru è il rappresentante di Dio. E’ la manifestazione esterna di Krsna.
Bob: Ma è differente dalle manifestazioni di Krsna che scendono nel mondo materiale?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: In che modo il guru è differente dalle manifestazioni di Sri Krsna e di Caitanya, per esempio, quando scendono sulla Terra?
Srila Prabhupada: Il guru rappresenta Krsna. I sintomi di un guru autentico sono descritti nei Veda:

tad-vijnanartham sa gurum evabhigacchet
samit-panih srotriyam brama-nistham

Il guru deve appartenere a una successione di maestri spirituali e deve avere acquisito la conoscenza vedica dal proprio maestro. Generalmente egli si riconosce perché è un devoto perfetto e serve Krsna predicando il Suo messaggio.
Bob: Sri Caitanya era un differente tipo di guru?
Srila Prabhupada: Non esistono differenti tipi di guru. Tutti i guru sono dello stesso tipo.
Bob: Ma Caitanya era anche un avatara?
Srila Prabhupada: Si, Caitanya è Krsna stesso, ma interpretava la parte del guru.
Bob: Capisco…
Srila Prabhupada: Poiché Krsna è Dio, quando scese sulla Terra 5000 anni fa disse:

sarva-dharman parityajya
mam ekam saranam vraja

“Lascia ogni tipo di religione e sottomettiti a Me.” Ma la gente non capì, perciò Krsna discese ancora, questa volta nel ruolo del guru, e insegnò alla gente come sottomettersi a Krsna.
Syamasundara: Krsna non afferma anche nella Bhagavad-gita di essere il maestro spirituale originale?
Srila Prabhupada: Si, Egli è il maestro spirituale originale e fu accettato come tale da Arjuna. Non è difficile capire questo punto. Sisyas te ‘ham sadhi mam tvam prapannam. Arjuna  disse al Signore: “Sono tuo discepolo e un’anima sottomessa a Te. Ti prego, istruiscimi.” Se Krsna non fosse stato un maestro spirituale, come Arjuna avrebbe potuto diventare Suo discepolo? Krsna è il guru originale. Tene brama hrda ya adi-kavaye: “Fu Lui che insegnò il sapere vedico al primo essere creato, Brama, nel suo cuore.”
Bob: Krsna.
Srila Prabhupada: Si. Krsna è il guru originale. Poi il Suo discepolo Brama diventò un guru, quindi il suo discepolo Narada, quindi Vyasa; ebbe inizio così una successione di guru (guru-parampara). Evam parampara praptam: la conoscenza trascendentale è ricevuta attraverso la successione dei maestri spirituali.
Bob: Così, un guru riceve la conoscenza attraverso la successione dei maestri, non direttamente da Krsna? Tu ricevi la conoscenza direttamente da Krsna?
Srila Prabhupada: Si. L’insegnamento diretto di Krsna è contenuto nella Bhagavad-gita.
Bob: Capisco, ma…
Srila Prabhupada: Ma tu devi riceverlo attraverso la successione dei maestri spirituali, altrimenti non potrai capirlo correttamente.
Bob: Ma attualmente non ricevi istruzioni direttamente da Krsna? Le ricevi soltanto dai libri attraverso la successione dei maestri?
Srila Prabhupada: Non c’è differenza. Supponiamo che io dica che questa è una matita. Se tu dici a un’altra persona. “Questa è una matita” e se quest’ultima dice a un’altra persona ancora: “Questa è una matita”, quale è la differenza tra la sua affermazione e la mia?
Bob: E’ la misericordia di Krsna che ti permette di avere questa conoscenza?
Srila Prabhupada: Anche tu puoi ricevere la misericordia di Krsna purché questa conoscenza ti venga data così com’è. Per esempio, noi stiamo insegnando la Bhagavad-gita, nella quale Krsna dice:

sarva-dharman parityajya
mam ekam saranam vraja

“Abbandona ogni forma di religione e sottomettiti a me. “ Noi diciamo che tu dovresti abbandonare ogni cosa e sottometterti a Krsna, perciò non c’è differenza tra  l’insegnamento di Krsna e il nostro. Non ci sono modifiche. Se tu ricevi la conoscenza in questo modo, che è perfetto, è come se la ricevessi direttamente da Krsna. L’essenziale è che non ci siano modifiche.
Bob: Quando prego con rispetto e con fede, Krsna mi sente?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Direttamente?
Srila Prabhupada: Si. Poiché Krsna è nel tuo cuore ti ascolta sempre, che tu stia pregando o no. Ti ascolta anche quando fai qualche sciocchezza. Krsna accetta volentieri le tue preghiere.
Bob: All’orecchio di Krsna giungono di più le preghiere o le sciocchezze?
Srila Prabhupada: Krsna è perfetto, può ascoltare tutto. Anche se non parli, ma pensi soltanto di fare qualcosa, Krsna lo sa. Sarvasya caham hrdi sannivistah: Krsna è situato nel cuore di ogni essere.
Bob: Naturalmente la cosa migliore è pregare.
Srila Prabhupada: Questo è il dovere di ogni essere vivente. E’ l’unica cosa che si deve fare. Eko bahunam yo vidadhati kaman. Questo è l’insegnamento dei Veda.
Bob: Che cosa significa?
Srila Prabhupada: Significa che Krsna provvede alle necessità di tutti. Fornisce il cibo a ogni essere, perché è il Padre di tutte le creature. Perché quindi non dovremmo pregarLo? Anche nel vangelo c’è scritto: “Padre, dacci il nostro pane quotidiano”. E’ giusto accettare il Padre Supremo, ma i figli maturi non dovrebbero chiedere niente al padre, dovrebbero piuttosto essere pronti a servirLo. Questa è la bhakti (la devozione).
Bob: Le tue risposte sono così esaurienti… (Tutti ridono affettuosamente) Posso farti un’altra domanda?
Srila Prabhupada: Oh, certamente!



I tre influssi della natura
28 febbraio 1972 (continuazione)

Bob: Ho appreso dai vostri libri che ci sono tre guna – virtù, passione e ignoranza – che regolano la nostra vita coi loro influssi. Vorrei alcuni chiarimenti su questo argomento, specialmente sul significato di influsso dell’ignoranza e influsso della virtù.
Srila Prabhupada: Nella virtù puoi capire la realtà delle cose, cioè hai conoscenza. Puoi capire che Dio esiste, che questo mondo è stato creato da Lui e puoi vedere ogni cosa nella giusta dimensione. Questa è conoscenza perfetta. Virtù significa anche avere un po’ di conoscenza, anche se non perfetta. Nella passione, invece, ci si identifica col corpo materiale e si cerca di godere dei sensi. Ignoranza, infine, significa vita animale: non si sa chi è Dio, come diventare veramente felici, non si conosce il motivo della nostra esistenza. Voglio farti un esempio: se porti un animale al mattatoio ti seguirà senza protestare. Questa è ignoranza. Un uomo, invece, rifiuterebbe di seguirti. Hai mai visto come si comportano gli animali condannati al mattatoio? La loro vita sta per finire, ma basta che tu dia loro qualcosa da mangiare che sono felici. Come i bambini: anche se stai per ucciderli, loro ridono e giocano perché sono innocenti. In realtà questa è ignoranza.
Bob: Il Karma che dobbiamo subire dipende dal guna che ci influenza?
Srila Prabhupada: Si. Le nostre attività sono contaminate dal contatto con questi tre influssi della natura materiale.

Saranam guna-sango ‘sya
Sad-asad-yoni-janmasu

Un uomo ottiene una nascita elevata o degradata secondo gli influssi che i guna esercitano su di lui.
Bob: Sotto quale guna sono l’inganno e le altre attività immorali?
Srila Prabhupada: L’inganno è un misto di passione e ignoranza. Supponiamo che un uomo inganni un altro: significa che vuole ottenere qualcosa e questo è sintomo di passione. Ma se per questo egli commette un omicidio vuol dire che non sa che dovrà subirne le conseguenze, e questa è ignoranza. Quest’uomo, dunque, è dominato da passione mista a ignoranza.
Bob: E quando una persona aiuta un’altra?
Srila Prabhupada: Questa è virtù.
Bob: Perché virtù? Che tipo di conoscenza è questa? Tu hai detto che si agisce in virtù quando si ha conoscenza…
Srila Prabhupada: Aiutare un’altra persona significa darle conoscenza. Questa è virtù.
Bob: E dare assistenza?
Srila Prabhupada: Anche questa è virtù.
Bob: Se per esempio incontro un mendicante e gli faccio l’elemosina…
Srila Prabhupada: Anche questa può essere virtù, ma non sempre. Nella Bowery Street, a New York, se fai l’elemosina a un mendicante questi corre subito a comprarsi una bottiglia di vino per ubriacarsi e poi lo vedi sdraiato per terra. Questo tipo di elemosina non è in virtù, bensì in ignoranza.
Bob: La carità può essere ignoranza?
Srila Prabhupada: Ci sono tre tipi di carità: in virtù, in passione e in ignoranza.
Virtù è dare la carità a chi ne è degno. Per esempio, chi fa la carità al Movimento per la Coscienza di Krsna agisce in virtù perché aiuta a diffondere la coscienza di Dio. Chi invece fa la carità per ottenere qualcosa in cambio, agisce in passione. Ma fare la carità in un luogo e in un momento inadatti, senza rispetto e a una persona indegna, come al mendicante della Bowery per esempio, è ignoranza. Krsna dice:

yat marosi sanasi
yai juhosi dadasi yat

“Tutto ciò che fai, tutto ciò che mangi, tutto ciò che offri in carità, come le austerità che compi, devi offrirle a Me.” Se Krsna accetta l’offerta, è la perfezione della carità. Questo principio vale anche per il rappresentante di Krsna: se il maestro spirituale accetta le tue offerte, questa è la perfezione.
Bob: Che tipo di carità è dar da mangiare a chi ha fame?
Srila Prabhupada: Dipende dalle circostanze. Per esempio, se un dottore proibisce al suo paziente di prendere cibo solido e il paziente viene da te e ti chiede: “Mi daresti del cibo solido?”, se tu glielo dai, è ignoranza da parte tua.
Bob: I devoti di Krsna generano karma, cioè le loro azioni producono karma? Agiscono sotto gli influssi della natura materiale? Sono sotto l’influsso della virtù?
Srila Prabhupada: I devoti trascendono la virtù. Sono sul piano Suddha-sattva, cioè non sono situati su un piano materiale, bensì sono completamente assorti in una coscienza spirituale. Questo è spiegato nella Bhagavad-gita:

mam ca yo ‘vyabhicarena
bhakti yogena sevate
sa gunam samatityaitan
brama-bhuyaya kalpate

“Colui che si impegna pienamente nel servizio di devozione, senza mai deviare, trascende subito gli influssi della natura materiale e raggiunge il livello del brahman.” I devoti non sono né sotto l’influsso della virtù né della passione né dell’ignoranza, ma li trascendono tutti e tre.
Bob: Il devoto che si impegna con fede arriva a questo stadio?
Srila Prabhupada: Si, il devoto… anche tu puoi diventare un devoto come lo sono diventati loro. Non è difficile. Devi solo impegnarti nel trascendentale servizio d’amore al Signore.
Bob: Vorrei avere una maggiore conoscenza di Dio e poter sentire di più la Sua presenza. La ragione di questo desiderio è che io sento che la vita ha ben poco significato senza Dio.
Srila Prabhupada: E’ una grande perdita sprecare la vita umana. Essa è una  preziosa opportunità di liberarsi dalle catene dell’esistenza materiale.
Bob: Ti sono molto grato della possibilità che mi hai offerto di rivolgerti queste domande…
Srila Prabhupada: Puoi imparare molto di più, se vuoi.
Bob: Si, ma ho ancora … le mie relazioni a casa. Il matrimonio… ho ancora molti impegni….
Srila Prabhupada: Non c’è problema. Nel nostro movimento ci sono molte persone sposate. (Indica Syamasundara) Lui è sposato. Il matrimonio non è un ostacolo. Ti avevo spiegato che ci sono quattro ordini di vita spirituale: brahmacaria, grhastha, vanaprastha e sannyasa. Dopo la vita di brahmacari, sposarsi è possibile. Non è obbligatorio. Si può rimanere naistika-brahmacari, cioè celibi per tutta la vita. Ma chi lo desidera può sposarsi, e dopo la vita familiare c’è la vita del vanaprastha. A questo punto viene richiesto il primo atto di rinuncia: l’uomo e la donna vivono separati dal resto della famiglia e non hanno più rapporti sessuali. Poi, quando l’uomo si è completamente distaccato dalla vita familiare, abbraccia l’ordine del sannyasa.
Bob: Allora bisogna completamente dimenticare la moglie e i figli?
Srila Prabhupada: Si. Dimenticare non è molto difficile, se si vuole dimenticare. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore… Anche io avevo una moglie, dei figli, dei nipoti, ma lontano dagli occhi, lontano dal cuore… non è così? Il sistema vedico consiglia dunque di accettare il vanaprastha e poi il sannyasa per distaccarsi gradualmente dalla vita materiale.



Diventare puri
29 febbraio 1972

Bob: Grazie per avermi permesso di fare tutte queste domande.
Srila Prabhupada: Questa è la mia missione, far comprendere la scienza di Dio alla gente. Se non agiamo in armonia col Signore Supremo la nostra vita è sprecata. Ho fatto molte volte l’esempio di un bullone che, quando cade dalla macchina a cui apparteneva, non ha più alcun valore. Ma lo stesso bullone, quando torna a far parte della macchina, riacquista il suo valore. Similmente, noi siamo parti di Dio, perciò senza di lui che valore abbiamo? Nessun valore! Solo se torniamo nella nostra posizione accanto a Dio riacquisteremo valore.
Bob: Oggi pomeriggio è venuto un tipo che avevo incontrato ieri. Potrà sembrare comico, ma è venuto perché gli avevo detto che a Mayapur c’erano gli hippies.
Srila Prabhupada: Come?
Bob: Aveva sentito che a Mayapur c’erano gli hippies. Mentre parlavamo ha fatto delle osservazioni alle quali non ho saputo rispondere. Mi ha detto anche che sarebbe venuto l’indomani per parlare con i devoti. Vorrei raccontarti ciò che mi ha detto, è una storia interessante. Quando ero giovane….
Srila Prabhupada: E’ un indiano?
Bob: Si, indiano. Abita qui vicino e parla abbastanza bene l’inglese. Da ragazzo adorava ogni giorno la dea Kali (questo tipo di adorazione è molto popolare in India) e lo faceva con grande impegno, poi vennero le alluvioni e la gente passò momenti difficili e lui abbandonò la sua religione. Ora dice di non avere più nessuna religione e di trovare la felicità nel cercare di fare del bene alla gente. Io non sapevo casa dirgli per avvicinarlo a Dio e alla religione. Diceva anche che alla sua morte forse sarebbe diventato una parte di Dio o forse no, ma per il momento questo non lo preoccupava. Aveva già fatto molte esperienze religiose, ma tutte lo avevano deluso. Ti sto narrando questa storia perché quando tornerò in America incontrerò molte persone nella stessa situazione. Tutte le forme di religione che hanno sperimentato le hanno lasciate insoddisfatte. Come posso convincerle che vale la pena provare ancora?
Srila Prabhupada: Per ora non cercare di convincere gli altri. Prima cerca di convincere te stesso.
Bob: Si, infatti gli ho detto di andare a parlare con qualche devoto, ma lui ha risposto che sarebbe tornato in seguito perché doveva partire d’urgenza.
Srila Prabhupada: Prima di tutto devi essere convinto tu per poter convincere gli altri. Caitanya Mahaprabhu disse che si possono aiutare gli altri solo se si è raggiunto il successo nella propria vita.

Barata-bhumite haila manusya-janma yara
Janma sarthaka kari kara para-upakara

Prima di tutto rendi perfetta la tua vita, poi insegna agli altri come fare.
Bob: I devoti mi hanno detto che senza essere costantemente coscienti di Krsna non si può essere felici. Anche io, però, qualche volta sono felice…
Srila Prabhupada: Qualche volta, non sempre. Ma se diventi cosciente di Krsna sarai sempre felice.
Bob: Da quello che dicevano i devoti mi sembrava di aver capito che senza essere coscienti di Krsna non si può essere felici affatto.
Srila Prabhupada: E’ vero. Per esempio, se un animale che vive sulla terra viene portato di nuovo sulla terraferma tornerà a essere felice. Similmente noi siamo parti di Krsna e non possiamo essere felici se non agiamo come tali. Vale l’esempio di prima: il pezzo di una macchina, senza la macchina, non ha valore, ma quando torna a far parte della macchina riacquista il suo valore. Noi siamo parti di Krsna, perciò dobbiamo riunirci a Lui. E unirsi a krsna è facile, si può farlo attraverso la coscienza pensando: “Io appartengo a Krsna, Krsna è mio.”
Bob: Come hai detto? Krsna è…
Srila Prabhupada: Krsna è mio.
Bob: Mio?
Srila Prabhupada: Si, mio. Il mio Krsna. Krsna è mio. E io appartengo a Krsna. Questa è la nostra vera posizione.
Bob: Noi siamo parti di Krsna.
Srila Prabhupada: Si, tutto è parte di Krsna perché tutto nasce dall’energia di Krsna e tutto è energia di Krsna.
Un ospite indiano: Srila Prabhupada, avrei una domanda. Cos’è il servizio senza la devozione?
Srila Prabhupada: Non è servizio, è commercio. Per esempio, qui a Mayapur abbiamo assunto un imprenditore edile che lavora per noi, ma il suo non è un servizio, è un commercio. Non è così? Talvolta nei negozi si vede un cartello che dice: “I clienti sono i nostri padroni.” Ma nonostante queste belle parole, si tratta pur sempre di commercio, perché i clienti sono solo quelli che pagano. Invece, il servizio è ben diverso. Caitanya Mahaprabhu prega Krsna e dice:

yatha tatha va vidadhetu lampato
mat-prana-nathas tu sa eva naparah

“Tu puoi fare di me ciò che vuoi, ma rimarrai per sempre l’oggetto della mia adorazione.” Questo è servizio, non chiedere niente in cambio, altrimenti diventa commercio.
Bob: Vorrei che tu mi dessi qualche consiglio su come sentirmi più vicino a Dio. Presto dovrò partire e io…
Srila Prabhupada: Devi purificare la tua esistenza.
Bob: A volte vado a fare una visita al tempio, poi torno a casa. Non so quanto progresso faccio.
Srila Prabhupada: Non occorre molto tempo: in sei mesi potrai già vedere il tuo progresso. Ma devi seguire i principi regolatori. Se ti impegni a farlo, tutto andrà bene. Non è difficile, questi ragazzi e queste ragazze lo stanno facendo. Non sono più interessati ad andare al cinema o a ballare. No. Hanno abbandonato tutti gli anartha, tutte le cose superflue.
Bob: Sento che quando tornerò in America…
Srila Prabhupada: La vita umana è fatta per la purificazione.
Bob: Sono d’accordo.
Srila Prabhupada:

tapo divyam putraka yena sattvam
suddhyed yasmada brama-saukhyam tv anantam

Sativa significa esistenza. Se non purifichi la tua esistenza, dovrai prendere un altro corpo al momento della morte. Dovrai trasmigrare da questo corpo a un altro, che potrebbe essere un corpo più evoluto, ma potrebbe anche essere meno evoluto. Per esempio, se non curi una malattia puoi avere delle conseguenze gravi. Così, se non purifichi la tua esistenza dovrai trasmigrare da un corpo all’altro secondo le complesse leggi della natura materiale. E non c’è garanzia che il tuo prossimo corpo sarà simile a quello che hai adesso. Perciò è essenziale che l’essere umano purifichi la propria esistenza, altrimenti non sempre riuscirà a essere felice come vorrebbe.
Bob: Quando tornerò al mio lavoro, a New York, spero di diventare puro, ma sono sicuro che non diventerò puro come i devoti che sono qui. Io… non mi ci vedo nelle vesti di un devoto.
Srila Prabhupada: Anche tu puoi fare ciò che fanno loro. All’inizio non erano puri neanche loro, ma ora lo sono diventati. Puoi diventarlo anche tu. Nella tua infanzia, per esempio, non eri istruito, ma ora lo sei.
Bob: Allora, quali sono le cose che dovrei fare dopo che sarò partito?
Srila Prabhupada: Quando partirai?
Bob: Devo tornare a Chaibasa per terminare il mio lavoro, e poi…
Srila Prabhupada: Che cosa fai a Chaibasa?
Bob: Insegno. Abito lì.
Srila Prabhupada: E’ meglio che non insegni perché non sai che cosa insegnare.
Bob: Purtroppo devo andare. Non mi piace molto insegnare. A maggio tornerò in America ma finché sto in India devo farlo: questo è l’impegno che ho accettato per rimanere qui.
Srila Prabhupada: Se sei serio puoi mantenerti puro ovunque ti trovi. Non importa se sei in India o in America, ma devi imparare come mantenerti puro.
Bob: Vuoi dire che bisogna seguire quei principi?
Srila Prabhupada: Si. Io, per esempio, ho lasciato l’India e sono andato in America, ma anche lì sono rimasto lo stesso uomo, non sono venuto meno ai miei principi.
Bob: Da quando ti ho incontrato per la prima volta (a novembre nel 71), ho cercato in qualche modo di seguire questi principi.
Srila Prabhupada: Non basta seguire, devi seguire rigidamente questi principi, e con serietà.
Bob: Va bene, proverò… cercherò di farlo. Quello che voglio dire… beh, forse è la cosa più sciocca che ho detto finora, vorrei spiegarti cosa sento…
Srila Prabhupada: No, no, non hai detto niente di sciocco… semmai imperfetto.
Bob: Va bene. Imperfetto. Vorrei dirti che ammiro e rispetto i devoti, ma non mi sento uno di loro e neppure sento un grande desiderio di diventare uno di loro. Sento che voglio solo... fare ciò che è giusto, avvicinarmi a Dio, e mi riterrò soddisfatto se la prossima volta avrò una vita migliore.
Srila Prabhupada: Va bene.
Bob: Penso che questo si ancora un attaccamento materiale, però…
Srila Prabhupada: Cerca di seguire l’esempio dei devoti e il tuo desiderio sarà soddisfatto. Noi stiamo educando i devoti a diventare puri e felici. Questa è la nostra missione. Vogliamo vedere tutti felici. Sarve sukhino bhavantu. La gente non sa come diventare felice, non sta andando nella direzione giusta, sta inventando il proprio modo di essere felice. Questo è il problema. Rsabhadeva disse ai suoi figli: “Miei cari ragazzi, dovreste compiere austerità per raggiungere la realizzazione spirituale”. Del resto tutti compiono qualche tipo di austerità. Un ragazzo che conosco, per esempio, è dovuto andare all’estero per imparare le scienze commerciali, e ora ha una buona posizione nella società. Tutti devono fare qualche tipo di austerità per migliorare il loro futuro. Perché allora non accettare qualche austerità per avere una felicità permanente? Occorre purificare la tua esistenza e il tuo corpo. Finché avrai un corpo materiale sarai costretto a lasciarlo per prenderne un altro, ma se ottieni un corpo spirituale non ci sono più cambiamenti. Ognuno di noi ha già un corpo spirituale, ma a causa della contaminazione materiale siamo costretti ad assumere differenti corpi materiali. Se invece ristabiliamo il contatto con l’atmosfera spirituale, ritroveremo il nostro corpo spirituale originale. Spesso ho fatto l’esempio di una sbarra di ferro messa nel fuoco: lasciandola a contatto col fuoco diventerà fuoco. Non è così?
Bob: La sbarra di ferro nel fuoco?
Srila Prabhupada: Si. Lasciandola nel fuoco diventerà come il fuoco, sebbene sia ferro.
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Similmente, se tu sei sempre impegnato in qualche attività spirituale il tuo corpo agirà in modo spirituale, sebbene sia materiale. Quando la sbarra di ferro è rovente, toccala e ti brucerà perché ha preso le stesse qualità del fuoco. Così, se rimani sempre nella coscienza di Krsna, diventerai spiritualizzato, agirai sempre in modo spirituale, senza più avere desideri materiali.
Bob: Come faccio per arrivare a questo livello?
Srila Prabhupada: Basta seguire questo metodo. Loro lo stanno seguendo: hai visto quei ragazzi che sono stati iniziati oggi? E’ molto semplice, basta seguire i quattro principi regolatori e cantare il mantra Hare Krsna. Molto semplice.
Bob: Ma… il punto è che… quando tornerò nel Bihar e riprenderò la vita di prima, là… se seguissi questi principi regolatori… ora alcuni li seguo, ma non tutti…
Srila Prabhupada: Cosa significa “alcuni”? Ci sono solo quattro principi regolatori. Alcuni significa tre o due?
Bob: due o tre.
Srila Prabhupada: Perché non segui anche l’altro?
Bob: No, no. Volevo dire che ne seguo uno o due.
Srila Prabhupada: (Ride) Perché gli altri tre no? Qual è la difficoltà? Qual è il principio che stai seguendo?
Bob: Quale seguo? Beh… sono quasi vegetariano, ma mangio le uova.
Srila Prabhupada: Allora non è neppure completo.
Bob: No, non è completo. E’ da novembre che sono diventato vegetariano, però…
Srila Prabhupada: Essere vegetariani non è una grande qualificazione.
Bob: No, non molto.
Srila Prabhupada: Anche il piccione è vegetariano. Anche la scimmia, uno degli animali più sporchi è vegetariano. Come vedi non è una grande qualificazione…
Bob: L’ho preso come un segno di progresso, perché all’inizio è stato difficile, solo dopo un po’ è diventato facile…
Srila Prabhupada: Puoi seguire tutti i principi regolatori solo se ti unisci alla coscienza di Krsna, altrimenti ti sarà impossibile.
Bob: Si, questo è vero. Quando tornerò nel Bihar, i miei amici potranno dirmi… Alla sera ci mettiamo a sedere e non abbiamo altro da fare che scacciare zanzare, e mi dicono: “Che ne diresti di fumare un po’ di marijuana?” E io dico: “Beh, visto che non c’è altro da fare…” E così mi godo la serata. E’ cominciato così, poi ci siamo lasciati trasportare un po’… e la prendevamo tutti i giorni. Poi ci siamo accorti che ci facevamo del male e abbiamo smesso. Pero qualche volta…
Srila Prabhupada: Devi restare con noi, così nessuno ti inviterà a fumare. (Bob ride) Continua a stare con i devoti. Noi apriamo centri in tutto il mondo per dare alla gente la possibilità di stare con noi. Perché credi che abbiamo acquistato tanto terreno a Mayapur? Coloro che hanno un sincero desiderio verranno a vivere con noi. La cosa che influenza di più una persona è la compagnia che frequenta. Se stai con degli ubriaconi diventerai un ubriacone, ma se stai con i sadhu diventerai un sadhu.
Syamasundara: Potrebbe venire a stare con noi a Bombay.
Srila Prabhupada: Si, può venire a stare con noi a Bombay. Ma il problema è che vuole gli amici con la Marijuana.
Bob: Vorrei farti prima un’altra domanda, poi magari torneremo su questo argomento. Mi sono accorto che penso troppo a me stesso e non abbastanza a Dio. Come posso dimenticarmi di me stesso per concentrarmi su cose più importanti?
Srila Prabhupada: Fai come hanno fatto loro… (I devoti).
Bob: Vorresti dire che… pensi davvero che la giusta strada per purificarmi sia quella di diventare un devoto?
Srila Prabhupada: Perché? Ne dubiti?
Bob: Beh, io…
Srila Prabhupada: E’ difficile diventare un devoto?
Bob: Per me lo è. Non ne sento un grande desiderio. I devoti mi hanno detto che hanno abbandonato la vita materiale. Seguire i quattro principi regolatori – mai hanno spiegato – significa abbandonare la vita materiale.
Srila Prabhupada: Che cosa intendi per vita materiale? (Bob non risponde) Io sono seduto su questo letto: secondo te è materiale o spirituale?
Bob: Materiale.
Srila Prabhupada: Allora noi non abbiamo abbandonato la vita materiale.
Bob: Penso che vita materiale significhi “il desiderio di guadagno personale…”
Srila Prabhupada: Che cosa intendi per materiale?
Bob: Lavorare per avere un guadagno materiale e non abbandonare ciò che è materiale.
Srila Prabhupada: Vita materiale è il desiderio di soddisfare i propri sensi, e vita spirituale, invece, è il desiderio di servire Dio. Questa è la differenza tra la vita materiale e la vita spirituale. Se invece di servire i nostri sensi serviamo Dio, allora la nostra vita è spirituale. Qual è la differenza tra le nostre attività e quelle di chi non è devoto? Noi usiamo tutto – tavoli, sedie, letti, registratori, macchine per scrivere – ma la differenza è che noi usiamo tutto al servizio di Krsna.
Bob: I devoti dicono che i piacere dei sensi che hanno abbandonato è stato sostituito da un piacere spirituale, ma io non ho ancora provato questo piacere.
Srila Prabhupada: Il piacere spirituale viene quando desideri far piacere a Krsna: questo è il piacere spirituale. Una madre, per esempio,  è contenta quando vede suo figlio che mangia. Lei non sta mangiando, ma quando vede suo figlio che mangia a sufficienza è contenta.
Bob: Il piacere spirituale, dunque, è far piacere a Dio.
Srila Prabhupada: Si. Piacere spirituale significa far piacere a Krsna. Piacere materiale, invece, significa far piacere ai sensi. Questa è la differenza. Il piacere spirituale viene quando provi a soddisfare krsna.
Bob: Pensavo che… cioè, la mia idea di soddisfare Dio era che…
Srila Prabhupada: Non inventarti un modo per soddisfare Dio. Non inventare! Se io voglio soddisfare te non cercherò di indovinare ciò che ti può far piacere, ma verrò da te e ti chiederò: “Cosa posso fare per te?” Supponiamo che io voglia un bicchier d’acqua. Se tu pensi: “Svamiji sarà più contento se gli darò un bicchiere di latte caldo”, questo non mi farà contento. Se vuoi veramente farmi piacere verrai a chiedermi: “Cosa posso fare per te?” E se fai ciò che ti chiedo, mi avrai soddisfatto.
Bob: Far piacere a Krsna, dunque, significa diventare suoi devoti?
Srila Prabhupada: Devoto è colui che cerca sempre di soddisfare krsna. Non gli interessa nient’altro. Questa è la definizione di devoto.
Bob: Potresti dirmi qualcosa di più sul canto del mantra Hare Krsna? Lo canto da un po’ di tempo, ma non l’ho mai fatto regolarmente, solo ogni tanto. Giorni fa mi hanno dato un japa-mala (corona su cui si recita il mantra) e a volte mi sento di cantarlo, e a volte no. Forse non canto nel modo giusto, non saprei.
Srila Prabhupada: Ogni cosa ha il suo metodo e tu lo devi seguire.
Bob: I devoti mi parlano della gioia che provano quando cantano Hare Krsna.
Srila Prabhupada: Si, più ti purifichi e più ti senti felice. E questo canto è ciò che ti purifica.


Il devoto perfetto
29 febbraio 1972, sera.

Syamasundara: Srila Prabhupada, questo pomeriggio stavamo parlando dell’austerità. Dicevamo che le austerità sono inevitabili in questo mondo materiale, e che se anche qualcuno volesse evitarle non ci riuscirebbe perché l’esistenza materiale stessa gliele impone.
Srila Prabhupada: Generalmente a nessuno piace fare delle austerità, ma quando si accetta un maestro spirituale si deve obbedire ai suoi ordini. Questa si chiama austerità.
Syamasundara: Anche se non si vogliono fare austerità, è necessario farle.
Srila Prabhupada: Se accetti un maestro spirituale devi eseguire i suoi ordini. Anche se non vuoi, devi farlo lo stesso per fargli piacere.
Syamasundara: Ah…
Srila Prabhupada: Ma non ti piace… (Ride) Per esempio, a nessuno piace digiunare, ma se il maestro spirituale dice: “Oggi si digiuna”, che fare? Devi digiunare. (Syamasundara ride). Il discepolo è colui che volontariamente accetta di farsi disciplinare dal maestro spirituale. Questa è austerità.
Syamasundara: I nostri genitori, ad esempio, come molte altre persone nel mondo materiale, sono così attaccati alla vita materiale che non sono disposti a fare nessun tipo di austerità, ma la natura materiale li costringe ugualmente a subire molti disagi.
Srila Prabhupada: Questa è austerità forzata, non porta alcun vantaggio. Solo l’austerità volontaria può portare beneficio.
Syamasundara: Le leggi della natura materiale sono così severe che impongono disagi a chiunque, anche se nessuno li desidera. Chi non è disposto a sottostare a un’austerità volontaria sarà costretto a un’austerità forzata.
Srila Prabhupada: Questa è la differenza tra l’uomo e l’animale. L’animale non può sottoporsi ad austerità, ma l’uomo può. Per esempio, se un uomo è attratto dai dolci esposti in una pasticceria, sapendo di non avere abbastanza denaro per acquistarli, si controlla e si allontana. Ma se viene una mucca e vede quei dolci, metterà il muso nel negozio per mangiarseli, e anche se la picchi con un bastone è capace di tollerare pur di mangiarsi i dolci. L’animale dunque non sa controllare i sensi. La nostra austerità è molto piacevole: cantiamo Hare Krsna, danziamo, e mangiamo il buon cibo che Krsna ci manda. Tutto qui. Perché la gente non dovrebbe accettare questa austerità? Cantare, danzare e mangiare bene?
Bob: Come?
Srila Prabhupada: Poiché facciamo alcune austerità Krsna ci manda molte facilitazioni. Non ci perdiamo niente. Quando diventi cosciente di Krsna ottieni più facilitazioni degli altri. E’ vero. Per esempio, io ho vissuto da solo negli ultimi venti anni, ma non ho mai avuto difficoltà. Prima di prendere il sannyasa vivevo a Delhi e, sebbene vivessi solo, non ebbi mai alcuna difficoltà.
Syamasundara: La natura materiale infligge molti disagi a coloro che non accettano una disciplina spirituale.
Srila Prabhupada: Oh si. Krsna afferma nella Bhagavad-gita:

daivi hy esa gunamayi
mama maya duratyaya
mam eva ye prapadyante
mayam etam taranti te

“L’energia costituita dalle tre influenze della natura materiale, questa Mia energia divina, è difficile da superare. Ma chi si abbandona a Me ne varca facilmente il limiti.” Maya impone sempre molte difficoltà, ma non appena ci si sottomette a Krsna ogni imposizione di Maya finisce.
Syamasundara: Siamo stati così sciocchi da credere che nel futuro avremmo potuto essere felici.
Srila Prabhupada: Questa è maya, illusione. E’ la stessa mentalità dell’asino: tu gli monti in groppa e gli fai sporgere davanti al muso una manciata di fieno. L’asino penserà: “Un altro passo ancora e avrò il fieno”. Invece non lo raggiungerà mai. Questa è asineria. Tutti pensano:”Fammi andare un po’ più avanti e avrò quello che voglio. Sarò felice.”
Bob: Io… ti ringrazio molto… ma domani devo partire, dovrò lasciarti.
Srila Prabhupada: Non parlare di partire, parla di rimanere.
Bob: Non posso. Pensavo di tornare domani nella mia città, ma…
Srila Prabhupada: Non tornare.
Bob: Vuoi che rimanga qui domani?
Srila Prabhupada: Si, rimani qui.
Bob: Se me lo chiedi resto.
Srila Prabhupada: Sei un bravo ragazzo (C’è una lunga pausa, non si sente quasi più alcun rumore). Non è difficile capire che quando gli esseri viventi dimenticano Krsna cadono nel mondo materiale. Quando parliamo di Krsna s’intende il Suo nome, la Sua forma, la Sua dimora, i Suoi divertimenti… tutto.
Bob: Qual era l’ultima cosa?
Srila Prabhupada: I divertimenti. Quando si parla di un re, si intende anche il suo regno, il suo palazzo, la sua regina, i suoi figli, i suoi segretari, il suo esercito… tutto. Non è così?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Così, quando pensiamo a Krsna, che è Dio, la Persona Suprema, dobbiamo pensare a tutte le Sue energie. Pensando a Radha-Krsna la meditazione è completa. Radha rappresenta tutte le energie di Krsna, e Krsna è il Signore Supremo. Perciò, quando parliamo di Krsna, anche gli esseri viventi sono inclusi perché fanno parte di una delle Sue energie, l’energia superiore. Quando questa energia rifiuta di servire la sua fonte, cade nell’esistenza materiale. Nella società attuale, nessuno serve Krsna, sebbene tutti Lo stiano servendo in modo indiretto, come quei cittadini che disobbediscono e servono indirettamente lo Stato. Chi disobbedisce alle leggi dello Stato viene chiuso in prigione, dove è costretto a obbedire alle leggi, se pure in modo indiretto. Similmente, in questo mondo, o per ignoranza o per libera scelta, tutti gli uomini sono atei e non vogliono accettare la supremazia di Dio. Mentalità demoniaca. Noi stiamo cercando, dunque, di ricondurre la società umana alla sua condizione originale: questo è lo scopo del Movimento per la Coscienza di Krsna.
Bob: Parlavo con alcuni devoti di un argomento che mi interessa, la medicina, e vorrei che tu mi chiarissi alcuni punti. Oggi sono andato al fiume. Ero raffreddato, perciò dissi che non avrei fatto il bagno. Ma alcuni devoti mi fecero notare che il Gange è un fiume sacro, per cui avrei dovuto ugualmente fare il bagno, mentre altri dicevano che sarebbe stato meglio non farlo a causa del raffreddore. Abbiamo parlato un po’, ma non ho capito se le malattie colpiscono a causa delle attività negative che abbiamo compiuto nel passato…
Srila Prabhupada: Si. Ogni sofferenza è dovuta alle attività empie che abbiamo compiuto nel passato.
Bob: Ma quando siamo liberi dalle reazioni del Karma ci ammaliamo ancora?
Srila Prabhupada: No, e anche se ti ammali, è una situazione molto temporanea. Per esempio, questo ventilatore gira… se tu stacchi la spina dalla presa di corrente girerà ancora per un po’, ma quel movimento non è dovuto all’elettricità. Questa forza… com’è chiamata in fisica?
Syamasundara: Forza di inerzia.
Srila Prabhupada: Forza di inerzia. Ma appena questa forza si esaurisce non ci sarà più movimento. Anche se un devoto che si è sottomesso a Krsna soffre ancora per qualche conseguenza materiale, è cosa temporanea. Il devoto non è turbato dalla sofferenza perché la considera una misericordia di Dio, di Krsna.
Bob: Ma l’essere perfetto…
Srila Prabhupada: L’essere perfetto è colui che si impegna ventiquattro ore al giorno nella coscienza di Krsna. Questa è la perfezione, Perfezione significa situarsi nella propria coscienza originale. La Bhagavad-gita dichiara:

sve sve karmany abhiratah
samsiddhim labiate narah

“Ogni uomo può diventare perfetto se agisce secondo le proprie tendenze naturali.” Samsiddhi è la perfezione completa. Siddhi significa perfezione, cioè la realizzazione del brahman, la realizzazione spirituale. E samsiddhi significa devozione, che viene dopo la realizzazione del brahman.
Bob: Potresti ripetere l’ultimo concetto, per favore?
Srila Prabhupada: Samsiddhi?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Sam significa completa, e siddhi significa perfezione. Nella Bhagavad-gita è detto che colui che torna a Dio ha raggiunto la più alta perfezione. La perfezione si raggiunge quando si realizza che non siamo un corpo, bensì anime spirituali. Questo stadio di perfezione si chiama brahma-bhuta, cioè realizzazione del brahman. Samsiddhi viene dopo la realizzazione dl brahman quando ci si impegna nel servizio di devozione a Dio. Perciò chi si impegna nel servizio di devozione ha già realizzato il brahman. Questo stadio di perfezione è chiamato samsiddhi.
Bob: Vorrei farti un’altra domanda, ma non vorrei essere indiscreto: qualche volta soffri anche tu per qualche malattia?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: E’ il risultato del tuo karma passato?
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Allora finché siamo nel mondo materiale non potremo mai sfuggire completamente alle leggi del karma.
Srila Prabhupada: Si, possiamo. Il devoto non è più soggetto alle leggi del karma, non ha più reazioni da scontare.
Bob: Ma tu sei il migliore tra tutti i devoti…
Srila Prabhupada: No, non mi considero il devoto migliore, sono il peggiore.
Bob: No!
Srila Prabhupada: Sei tu il devoto migliore.
Bob: (Ride) Oh, no, no! Eppure qualunque cosa tu dica… sembra sempre giusta.
Srila Prabhupada: Si.
Bob: Perciò senz’altro devi essere il devoto migliore.
Srila Prabhupada: Anche il migliore dei devoti, quando predica, scende al livello di un devoto di seconda classe.
Bob: Qual è l’attività di un devoto di prima classe?
Srila Prabhupada: Non predica. Non vede la necessità di predicare perché vede tutti come devoti di Krsna. Si, non vede più persone che non sono devote, vede tutti devoti. E’ chiamato uttama-adhikari. Ma io sto predicando, perciò come posso dire di essere il devoto migliore? Radharani, per esempio, vede tutti come devoti. Perciò noi cerchiamo di avvicinare Radharani.
Bob: Chi è Radharani?
Srila Prabhupada: E’ la consorte di Krsna. Quando ti avvicini a Radharani, Lei ti raccomanda a Krsna: “Questo devoto è il migliore, è migliore di Me”. E Krsna non può rifiutarlo. Così pensa un uttama-adhikari, ma non deve essere imitato. Lo Srimad-Bhagavatam afferma:

isvare tad-adhinesu
balisesu dvisatsu ca
prema-maitri-krpopeksa
yah caroti sa madhyamah

Il devoto di seconda classe vede che esiste gente invidiosa di Dio, ma il devoto di prima classe non vede nessuno invidioso di Dio, anzi, vede tutti migliori di se stesso. Per esempio, Krsnadas Kaviraja Gosvami disse: “Io sono più basso di un verme negli escrementi”.
Bob: Chi ha detto questo?
Srila Prabhupada: Krsnadas Kaviraja Gosvami, l’autore del Caitanya-caritamrta, disse: purisera kita haite muni se leghista. Non finge, ma si sente veramente il più basso di tutti gli esseri. Pensa che tutti siano migliori di lui perché vede tutti impegnati al servizio di Krsna eccetto se stesso. Caitanya Mahaprabhu disse: “Non ho neppure un pizzico di devozione per Krsna, la mia estasi è solo finzione. Se fossi un devoto di Krsna sarei morto molto tempo fa, se vivo ancora in questo mondo materiale vuol dire che non ho amore per Krsna. “Questa è la visione del devoto perfetto. E’ così assorto nell’amore per Krsna che pensa: “Tutti sono migliori di me, io sono il più caduto. Perciò non posso vedere Dio.”
Bob: Il devoto non deve agire per la liberazione degli altri?
Srila Prabhupada: Si. Un devoto deve agire sotto la guida di un maestro spirituale autentico, non deve cercare di imitare il devoto perfetto.
Syamasundara: Una volta avevi detto che le tue malattie erano causate dalle attività peccaminose dei tuoi discepoli. Non è così?
Srila Prabhupada: Krsna dice:

aham tvam sarva-papebhyo
moksasayisyami ma sucah

“Io ti libererò da tutte le reazioni del peccato, non temere.” Krsna è così potente che può liberarci subito da tutti i peccati e cambiare la nostra coscienza; ma quando un essere vivente si prende la responsabilità di rappresentare Krsna, si prende anche la responsabilità delle attività peccaminose dei suoi discepoli. Essere un guru, dunque, non è un’impresa facile, capisci? Il guru deve prendere tutto il veleno e assorbirlo. E poiché il maestro spirituale non è Krsna, talvolta può trovarsi in difficoltà. Perciò Caitanya Mahaprabhu ha proibito di accettare molti discepoli. Ma per espandere il Movimento per la Coscienza di Krsna è necessario accettare molti discepoli, anche se poi dobbiamo subirne le conseguenze. Il maestro spirituale deve prendersi la responsabilità di tutte le attività peccaminose dei suoi discepoli, perciò accettare molti discepoli è rischioso se il maestro non è capace di assorbire tutti i loro peccati.

Vancha-kalpa-tarubhyas ca
Krpa-sindhubhya eva ca
Patitanam pavanebhyo
Vaisnavebhyo namo namah

“Offro i miei rispettosi omaggi a tutti i vaisnava (i devoti del Signore), che sono come gli alberi dei desideri perché possono soddisfare i desideri di tutti, e sono pieni di compassione per le anime cadute.” Il maestro spirituale prende su di sé la responsabilità di tutte le anime cadute. Questo concetto è espresso anche nella Bibbia. Gesù Cristo accettò le reazioni peccaminose della gente e sacrificò la propria vita. Questa è la responsabilità del maestro spirituale. Poiché Krsna è Dio, Egli è apapa-viddham, cioè non può essere contaminato dalle reazioni peccaminose. Ma un essere individuale può qualche volta essere soggetto all’influenza di queste reazioni perché la sua natura rimane sempre infinitesimale. Prendiamo per esempio due fuochi, uno grande e uno piccolo. Se metti un grosso oggetto nel fuoco piccolo può succedere che il fuoco si spenga, ma nel fuoco grande puoi mettere qualsiasi cosa, e il fuoco la consumerà.
Bob: la sofferenza di Cristo era di questa natura?
Srila Prabhupada: Come ti ho già spiegato, egli ha preso le reazioni peccaminose della gente e ha sofferto per questo motivo.
Bob: Ho capito.
Srila Prabhupada: Nella Bibbia è detto che Cristo prese su di sé le reazioni peccaminose della gente e sacrificò la sua vita. Ma i cristiani hanno stabilito che Cristo deve continuare a soffrire mentre loro fanno ogni tipo di sciocchezze. (Bob ride brevemente). Che ignoranti! Hanno fatto firmare a Gesù, un contratto dove egli si impegna a prendere le loro reazioni peccaminose in modo che essi possano continuare a fare tutto quello che vogliono. Questa è la loro religione. Cristo fu così misericordioso che prese su di sé tutti i loro peccati. Non sono ancora arrivati a capire, e se la prendono comoda, pensando: “Possiamo fare ciò che vogliamo, tanto c’è Cristo che soffre per noi!” Non è così?
Bob: Si, è così.
Srila Prabhupada: Questa gente dovrebbe vergognarsi, Gesù Cristo ha sofferto per noi, e noi continuiamo a peccare. Gesù ha detto. “Non uccidere”, ma i cristiani continuano a uccidere pensando: “Gesù ci perdonerà e prenderà su di sé tutti i nostri peccati.” Dobbiamo stare attenti a ciò che facciamo, non dobbiamo più compiere attività peccaminose, altrimenti il nostro maestro spirituale dovrà soffrire. Così pensa il discepolo sincero. Dopo l’iniziazione tutte le reazioni peccaminose cessano, da quel momento è il maestro spirituale che soffrirà per i nostri peccati. Quindi il discepolo deve essere sensibile e riflettere: “Il mio maestro spirituale non deve soffrire per colpa mia!” Se il guru si ammala, ciò non è dovuto alle sue attività peccaminose, ma a quelle degli altri. Perciò Caitanya Mahaprabhu disse: “Non accettate molti discepoli”. Ma per favorire l’opera di predicazione li accettiamo lo stesso, e anche se dobbiamo soffrire, non importa. Tu mi chiedevi se le mie malattie fossero dovute a errori compiuti nel passato. Si, il mio errore è stato quello di aver accettato discepoli che non erano degni di essere iniziati. Questo è stato il mio errore.
Bob: Accade spesso di accettare qualcuno che non è pronto per essere iniziato?
Srila Prabhupada: Prima o poi accade, perché noi accettiamo molti discepoli. Ma è dovere del discepolo stare attento a ciò che fa. Deve sempre pensare:”Il mio maestro spirituale mi ha salvato, ma non devo farlo soffrire.” Quando il maestro spirituale soffre, Krsna lo aiuta. Krsna pensa: “Ha preso tanta responsabilità per cercare di liberare le anime cadute!” Krsna gli è vicino.

kaunteya pratijanihi
na me bhaktah pranasyati

“Dichiaralo apertamente, o figlio di Kunti: il mio devoto non perirà mai.” Poiché il maestro spirituale si assume dei rischi per Krsna, Krsna lo protegge.
Bob: Allora la tua sofferenza non è come quella di una persona qualsiasi…
Srila Prabhupada: No, non è dovuta al Karma. A volte può manifestarsi qualche malattia affinché i discepoli possano accorgersi che il loro maestro spirituale sta soffrendo a causa delle loro attività peccaminose.
Bob: Sembra comunque che ora tu sia in buona salute…
Srila Prabhupada: Sto sempre bene… nel senso che anche se soffro so di essere protetto da Krsna. Ma questa sofferenza non è dovuta alle mie attività peccaminose.
Bob: Però… per esempio, nel paese in cui vivo bevo acqua bollita perché c’è il rischio che sia infetta. Perché dovrei prendere tutte queste precauzioni se per il mio buon karma non sono destinato ad ammalarmi? Potrei bere qualsiasi tipo di acqua. Se invece ho un cattivo karma mi ammalerò comunque, non importa quali precauzioni prenda.
Srila Prabhupada: Finché sei nel mondo materiale non puoi trascurare le leggi. Supponiamo che tu vada nella giungla, dove ci sono le tigri. Tu sai che andando là le tigri ti attaccheranno, perché dovresti andarci ed essere ucciso? Il devoto non vuole correre questi rischi fintanto che è in un corpo materiale. Il devoto non è interessato a sfidare le leggi fisiche. Non pensa:”Ora che sono un devoto posso fare ciò che voglio”. Sarebbe assurdo.

Anasaktasya visayan
Yatharham upayunjatah
Nirbandhah krsna-sambandhe
Yuktam vairagyam ucyate

Il devoto deve provvedere alle proprie necessità senza attaccamento. Se è necessario berrà acqua bollita, ma se non è possibile averne, berrà acqua corrente. Noi mangiamo solo Krsna prasada, ma se siamo in viaggio qualche volta dobbiamo mangiare nei ristoranti. Un devoto non preferisce soffrire la fame piuttosto che mangiare in un ristorante. Se non mangia abbastanza diventa debole e non può più predicare.
Bob: Abbandonandosi a krsna il devoto perde la propria individualità oppure…
Srila Prabhupada: No, mantiene la sua individualità per soddisfare krsna. Krsna dice: “Abbandonati a Me” e il devoto liberamente sceglie di farlo, ma non perde la sua individualità. Consideriamo per esempio il comportamento di Arjuna: all’inizio rifiutava di combattere perché aveva la sua individualità, ma una volta accettato Krsna come maestro spirituale, divenne un sisya (discepolo) e qualsiasi cosa Krsna ordinasse, egli obbediva. Ciò non significa che aveva perso la sua individualità, ma che volontariamente accettava di fare ciò che il signore supremo gi chiedeva. I miei discepoli ad esempio non hanno perso la loro individualità ma l’hanno offerta a Krsna: questo è un passo necessario nella vita spirituale. Prendiamo un altro esempio: un uomo che non ha rapporti sessuali non significa che è diventato impotente. Se vuole può avere migliaia di rapporti sessuali, ma volontariamente ci rinuncia perché ha conosciuto un gusto superiore, param drstva nivartate. Talvolta noi digiuniamo, ma ciò non significa che siamo malati; non significa nemmeno che non abbiamo fame o che non abbiamo nulla da mangiare. E’ un digiuno volontario.
Bob: Il devoto che si abbandona a Krsna mantiene i suoi gusti individuali?
Srila Prabhupada: Si, completamente.
Bob: Continuano ad esserci cose che gli piacciono e cose che non gli piacciono?
Srila Prabhupada: Si, mantiene i suoi gusti ma dà la preferenza ai gusti di Krsna. Supponiamo che a me piaccia una certa cosa, ma che Krsna dica: “No, non devi prenderla”. In questo caso, per far piacere a Krsna, non la prendo.

Nirbandhah krsna-sambandhe
Yuktam vairagyam ucyate

Krsna dice chiaramente ciò che vuole e ciò che non vuole, perciò quando offriamo del cibo a Krsna dobbiamo offrirGli quello che a Lui piace e poi potremo prenderne i resti, cioè i prasada (misericordia di Krsna). A Krsna piace Radharani, quindi tutte le gopi cercano di farla incontrare con Krsna. Esse pensano: “A Krsna piace questa gopi. Cerchiamo di farLa incontrare con Krsna.” Questa è la coscienza di Krsna: soddisfare i sensi di Krsna, non i nostri. Questa è bhakti, questo è prema, amore per Krsna. “A Krsna piace questo, devo assolutamente darGlielo”.
Bob: dopo che il cibo è stato offerto, viene servito il prasada (cibo offerto a krsna), però alcuni tipi di prasada mi piacciono e altri no.
Srila Prabhupada: Non dovresti fare queste distinzioni. La perfezione è accettare qualsiasi cosa sia stata offerta a Krsna. Non puoi dire: “A me piace questo e quest’altro no”. Finché fai queste discriminazioni vuol dire che non hai capito che cos’è il prasada.
Un devoto: Succede che a qualcuno possano piacere alcune cose e altre no.
Srila Prabhupada: non ci sono cose che piacciono o non piacciono. Tutto ciò che piace a krsna noi lo accettiamo.
Un devoto: Si, ma supponiamo che qualcuno prepari del prasada per Krsna e che il risultato sia scadente…
Srila Prabhupada: Se è cucinato con sincerità e devozione, Krsna lo gradirà. Vidu, per esempio, un giorno stava offrendo a Krsna alcune banane, ma era così assorto in meditazione che gettava via le banane e Gli offriva le bucce, e Krsna mangiava le bucce. Krsna sapeva  che il Suo devoto Gliele offriva con devozione, e quando c’è devozione Krsna accetta qualsiasi cosa. Non importa se dal punto di vista materiale è buono o no. Anche il devoto mangia qualsiasi tipo di prasada, che sia materialmente buono o no, senza discriminare.
Un devoto: Ma se non c’è devozione, come in India…
Srila Prabhupada: Se non c’è devozione Krsna non accetta niente. Che sia buono o no, non l’accetta.
Un devoto: In India… qualcuno…
Srila Prabhupada: Oh, India, India. Non parlare dell’India! Parla di filosofia. Se non c’è devozione, Krsna non accetta niente, né in India né in Occidente. Krsna non è obbligato ad accettare il cibo che gli offriamo solo perché è gustoso. A Vaikuntha i Suoi devoti Gli offrono un’infinita varietà di piatti squisiti; che bisogno ha del tuo cibo? Egli accetta la tua devozione, la bhakti. La cosa più importante è la devozione, non il cibo. Krsna non accetta nessun cibo di questo mondo materiale, accetta solo la devozione.

patram puspam phalam toyam
yo me bhaktya prayacchati
tad aham bhakti-upahrtam
asnami prayatatmanah

“Chiunque Mi offra con amore e devozione una foglia, un fiore, un frutto  e dell’acqua, accetterò la sua offerta”. La cose necessarie sono l’amore e la devozione. Per questo motivo, se una persona non è devota, noi non le permettiamo di cucinare per krsna; Krsna non accetta niente dalle mani di coloro che non sono Suoi devoti. Perché dovrebbe accettare? Krsna non è affamato, non ha bisogno di cibo, accetta solo la devozione, l’unica cosa che abbia importanza. Perciò dobbiamo diventare bravi devoti, non bravi cuochi; e dopo essere diventati bravi devoti, diventeremo anche bravi cuochi. La cosa principale è la devozione, tutte le altre buone qualità seguiranno. Ma se una persona non è devota, qualunque qualità abbia non ha valore perché agisce solo sul piano mentale.
Srila Prabhupada: Che ore sono?
Syamasundara: Le sei.
Srila Prabhupada: E’ molto importante fare domande e ascoltare le risposte. E’ di beneficio per tutti.
Bob: Avrei un’altra domanda sul Prasada.
Srila Prabhupada: Suta Gosvami dice:

munayah sadhu prsto ‘ham
bhavadbhir loka-mangalam
yat krtah krsna-samprasno
yenatma suprasidati

“O saggi, mi avete rivolto domande pertinenti, e queste domande hanno valore perché si riferiscono a Krsna e vanno così a beneficio di tutti. Solo queste domande potranno soddisfare completamente l’anima.” Krsna-samprasnah significa molto interessante. Quando fai domande e ascolti le risposte, questa attività è loka-mangalam, cioè do buon auspicio per +tutti.
Bob: Ancora non sono riuscito a capire bene che cosa è il prasada, ma ci penserò su e se vuoi torniamo sull’argomento.
Srila Prabhupada: Prasada è sempre prasada, ma poiché non siamo abbastanza elevati, facciamo distinzione tra il prasada che ci piace e quello che non ci piace.
Bob: Ho trovato che qualche volta il prasada contiene troppe spezie e il mio stomaco ne risente.
Srila Prabhupada: Anche questo è dovuto alla nostra mancanza di comprensione, tuttavia il cuoco dovrebbe stare attento. A Krsna si deve offrire cibo di prima classe, e se il cuoco offre qualcosa di qualità scadente, non sta facendo bene il suo dovere… Krsna può accettare qualsiasi cosa se è offerta dal Suo devoto, e il devoto può mangiare qualsiasi prasada, anche se contiene troppe spezie. Hiranyakasipu diede da bere a suo figli del veleno, il figlio lo offrì a Krsna e poi lo bevve come se fosse nettare. Non si trattava di spezie, ma di veleno, vero e proprio veleno. E Puttana Rasasi offrì anche lei del veleno a Krsna, ma Krsna è così gentile che pensò: “ Mi ha preso sulle ginocchia come se fosse Mia madre.” Così bevve il veleno e le dette la liberazione. Krsna non vede la parte cattiva, vede solo quella buona. Per esempio, uno dei miei confratelli voleva fare un affare col mio maestro spirituale; il mio maestro però non considerò l’intenzione cattiva, ma solo quella buona, e pensò: “Il mio discepolo vuole rendermi un servizio”.
Bob: Vorrei farti un’altra domanda sul prasada. Supponiamo che un devoto sia malato e non possa mangiare certi cibi; per esempio, qualcuno non può mangiare il ghi a causa di una malattia del fegato. Questo devoto deve mangiare ugualmente ogni tipo di prasada?
Srila Prabhupada: No, no. Coloro che non sono perfetti nella loro devozione possono discriminare, solo un devoto perfetto non fa discriminazione. Finché non fai discriminazioni significa che non sei perfetto, quindi perché dovresti imitare un devoto perfetto e mangiare ogni cosa?
Bob: Oh.
Srila Prabhupada: Il punto è che il devoto perfetto non fa nessuna distinzione, per lui qualsiasi cosa offerta a Krsna è nettare. Krsna accetta tutto dal Suo devoto, e il devoto accetta tutto da Krsna. Capisci? Un devoto perfetto non discrimina, ma se non si è ancora perfetti, perché imitare chi lo è? Può darsi che io non digerisca certi cibi perché non sono ancora perfetto; non bisogna superare i limiti del buon senso. Nelle scritture è detto:

Krsna ye bhaje se bada catura

Il devoto sa quale è la propria posizione perciò sa sempre come comportarsi.

Agire in conoscenza
29 febbraio 1972 (sera, continuazione)

Un ospite indiano: Come si deve agire per ottenere un buon karma?
Srila Prabhupada: Il buon karma si ottiene compiendo azioni prescritte nei Veda, in particolare compiendo i yajna, secondo i dettami delle Scritture vediche con lo scopo di soddisfare il Signore Supremo. Un buon cittadino è colui che obbedisce alle leggi dello Stato e soddisfa il governo, così ha un buon karma chi riesce a soddisfare Visnu. Purtroppo gli uomini moderni non sanno chi è Dio, e tantomeno sanno come soddisfarLo! Non hanno conoscenza, sono solo impegnati in attività materialistiche, di conseguenza generano cattivo karma e soffrono. Sono come tanti ciechi guidati da altri ciechi, sia gli uni che gli altri soffrono per il cattivo karma che si creano. Non è difficile da capire. Se tu agisci da criminale sarai punito, ma se fai qualcosa di buono per lo Stato o per la gente, sarai ricompensato, talvolta anche con un titolo onorifico. Questi sono esempi di karma buono o cattivo. Buon karma significa godere della felicità materiale; cattivo karma invece significa subire le sofferenze materiali. Grazie a un buon karma si può nascere in una buona famiglia, diventare ricchi, istruiti e fisicamente attraenti.
Bob: Che dire di una persona che non conosce Dio, ma…
Srila Prabhupada: In questo caso è un animale. L’animale non sa distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo. Una persona che non sa chi è Dio e non cerca neppure di saperlo è un animale, anche se invece di camminare con quattro zampe cammina con due. Del resto anche Darwin diceva che l’uomo è una scimmia. Così, chi non conosce Dio e non cerca di conoscerLo non è altro che un animale.
Bob: E le persone innocenti?
Srila Prabhupada: Anche l’animale è innocente, non protesta nemmeno se gli tagli la gola. L’innocenza non è una qualificazione. Gli animali sono tutti innocenti, ecco perché non è difficile ucciderli. Essere innocenti non è una qualificazione. Noi vogliamo diventare molto intelligenti per poter capire Krsna. Essere sempliciotti, ingenui e ignoranti non è una grande qualità. Va bene essere semplici e umili, ma non sciocchi.
Bob: Potresti spiegarmi ancora che cosa è l’intelligenza?
Srila Prabhupada: E’ intelligente una persona che sa quale è la propria identità, che cos’è questo mondo, chi è Dio e quale è il rapporto che li unisce. Un animale non conosce la propria identità, pensa di essere il corpo. Similmente, chi non conosce la propria vera identità non è intelligente.
Bob: Supponiamo che una persona faccia, o cerchi di fare, ciò che è giusto e sia cosciente di ciò che fa, come il servitore che è onesto verso il suo padrone, e continua a rimanere onesto pur sapendo che se non lo fosse non perderebbe il posto… una persona così si crea un buon karma?
Srila Prabhupada: Si, essere onesti produce buon karma. La Bhagavad-gita descrive molto bene come comportarsi in modo onesto:

daivi sampad vimoksaya
nibandhayasuri mata

Se sviluppi daivi sampad, cioè qualità trascendentali, allora vimoksaya, sarai liberato; ma se sviluppi qualità demoniache – nibandhayasuri – diventi sempre più schiavo. Purtroppo oggi la gente non sa che cos’è la liberazione e che cos’è la schiavitù. E’ così immersa nell’ignoranza che ignora anche le cose più basilari. Per esempio, se chiedessi a te che cos’è la liberazione, sapresti rispondermi? (Bob non risponde). E se ti chiedessi che cos’è la schiavitù, sapresti rispondermi? (Nessuna risposta). Queste parole – liberazione e schiavitù – ricorrono frequentemente nella letteratura vedica, ma oggi la gente ignora il loro significato. Così ignorante e sciocca, eppure così orgogliosa del suo progresso! Tu sei un professore, un insegnante, se ti chiedo che cosa si intende per liberazione, non sai spiegarmelo?
Bob: Non del tutto. Se lo sapessi perfettamente potrei ottenere la liberazione molto velocemente.
Srila Prabhupada: Ma se non sai che cosa è la liberazione, non potrai mai ottenerla, né lentamente né velocemente. Prima di tutto devi sapere che cosa è la liberazione. Se non sai in quale direzione sta andando il treno, a che serve sapere o capire se il treno è veloce o lento? Devi sapere la tua destinazione, prima di tutto. Che cosa è la liberazione?
Bob: Umm…
Srila Prabhupada: Ogni giorno sei tu a fare domande a me, ora io ne faccio una a te.
Bob: Va bene… fammi pensare un po’…
Srila Prabhupada: Il concetto di liberazione è spiegato nello Srimad-Bhagavatam. L’esatta parola sanscrita è mukti.

muktir hitvanyatha rupam
svarupena vyavasthitih

E’ necessario porre fine a ogni attività insensata e situarsi nella propria posizione originale; ma è difficile quando nessuno sa quale è la propria posizione originale, né come agire nel modo giusto. La situazione è critica, ognuno agisce di testa sua perché non sa ciò che è giusto fare. Oggi tutti ignorano lo scopo della vita.
Bob: Pensi che esistano persone oneste?
Srila Prabhupada: Se una persona non sa che cos’è l’onesta, come può essere onesta? Solo se sai che cos’è l’onestà, puoi essere onesto. Tu sai che cos’è l’onestà?
Bob: Beh, onestà è fare ciò che veramente senti che è giusto fare.
Srila Prabhupada: Il ladro pensa: “Devo rubare per mantenere i miei figli, rubare è giusto.” Significa che lui è onesto? Il macellaio pensa: “E’ mio dovere sgozzare quotidianamente gli animali. E’ la mia vita.” Come quel cacciatore… che poi incontrò Narada.
Syamasundara: Mrgari
Srila Prabhupada: Si, Mrgari. Narada gli domandò: “Perché uccidi gli animali?” E lui rispose: “E’ il mio lavoro. Mio padre me lo ha insegnato”. Uccideva “onestamente”. Come vedi, il concetto di onestà dipende dalla cultura. La cultura di un ladro, per esempio, lo porta a pensare che rubare sia onesto.
Bob: Allora che cosa è l’onestà?
Srila Prabhupada: Questa era la mia domanda. (Tutti ridono). Vera onestà significa non calpestare i diritti di un altro. Questa è onestà. Per esempio, questo tavolo è mio. Se al momento di andartene lo prendi e te lo porti via, pensi di essere onesto? La definizione di onestà è semplice: non arrogarsi i diritti di un altro. Questa è onestà.
Bob: Allora è corretto dire che una persona onesta è situata in virtù?
Srila Prabhupada: Certamente, poiché virtù significa conoscenza. Se tu sai che questo tavolo non ti appartiene, ma che è di mia proprietà, allora non cercherai di portartelo via. Perciò, prima di tutto si deve avere piena conoscenza, poi si può essere onesti.
Bob: Tu hai detto che esser in virtù significa avere conoscenza di Dio, ma una persona può essere onesta senza avere molta conoscenza di Dio?
Srila Prabhupada: Come?
Bob: Ci sono persone che sono oneste non perché pensano così di far piacere a Dio, ma semplicemente perché sentono che è giusto essere onesti.
Srila Prabhupada: Dio vuole che tutti siano onesti, perché dovrebbe volere diversamente?
Bob: Voglio dire che si può seguire la volontà di Dio senza neanche saperlo. Come qualcuno che è sotto l’influsso…
Srila Prabhupada: No, è assurdo seguire senza sapere. Devi conoscere ciò che Dio vuole, e se Gli obbedisci questa è onestà.
Bob: Non è possibile che qualcuno sia onesto senza conoscere Dio?
Srila Prabhupada: No, perché Dio è il proprietario supremo, il beneficiario supremo e l’amico supremo. Questo è ciò che afferma la Bhagavad-gita. Chi sa questo possiede una conoscenza completa. E’ sufficiente sapere che Dio è il proprietario di tutto, che è l’amico di tutti e il beneficiario di tutto. Per esempio, ognuno sa che nel corpo lo stomaco è il beneficiario. Le mani, le gambe, gli occhi e gli orecchi hanno solo la funzione di aiutare lo stomaco. Per esempio, l’avvoltoio si alza sette miglia nel cielo solo per vedere dov’è il cibo per lo stomaco, quindi le ali lo aiutano a volare fin dove si trova il cibo e il becco lo afferra. Similmente, come nel corpo lo stomaco è il beneficiario, così nella manifestazione cosmica materiale e spirituale è Krsna, Dio, la figura centrale. E’ lui il beneficiario. Per capirlo, basta osservare i nostri stessi corpi. Anche il corpo è una creazione e ha la stessa struttura meccanica dell’universo intero; e la stessa struttura è riscontrabile ovunque, perfino negli animali. Nel corpo umano e nella manifestazione cosmica il meccanismo è quasi uguale. Puoi facilmente capire che nel corpo è lo stomaco che gode, è lui dunque il beneficiario centrale. E lo stomaco è anche l’amico, perché se tu non digerisci, tutte le altre parti del corpo si indeboliscono. Lo stomaco, dunque, è un amico perché digerisce e distribuisce energia a tutte le altre parti del corpo.. Non è vero?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: lo stomaco centrale dell’intera creazione è Dio, Krsna. Egli è il beneficiario, è l’amico, e come proprietario supremo mantiene tutti gli esseri. E’ proprio come un re che, essendo il proprietario del regno, mantiene tutti i cittadini. Se non fosse il proprietario supremo, come potrebbe essere l’amico di tutti? Capire queste cose è essenziale. Krsna è il beneficiario, Krsna è il proprietario e Krsna è l’amico. Se comprendi queste tre verità la tua conoscenza è completa, non hai bisogno di capire altro. Yasmin vijnate sarvam evam vijnatam bhavati. Se comprendi Krsna attraverso queste tre formule, che racchiudono la conoscenza completa, non hai bisogno di sapere altro. Ma non tutti saranno d’accordo. “Perché Krsna dovrebbe essere il proprietario? Perché non Hitler? O Nixon?...” Questo è il problema. Se la gente riuscisse a capire questi tre principi basilari, avrebbe una conoscenza completa e non vi sarebbero più conflitti. Purtroppo non li accetterà e porrà tanti ostacoli solo per evitare di accettarli: questa è la causa di tutti i guai. Ma nella Bhagavad-gita Krsna dice chiaramente:

bhoktaram yajna-tapasam
sarva-loka-mahesvaram
suhrdam sarva-bhutanam
jnatva mam santim rcchati

“Poiché il saggio Mi conosce come il fine ultimo di tutti i sacrifici e di tutte le austerità, come il sovrano di tutti i pianeti e di tutti i deva, amico e benefattore di tutti gli esseri, egli trova il termine delle sofferenze materiali.” Ma le persone non sono disposte ad accettare questi fatti, preferiscono inventare falsi proprietari, falsi amici e falsi beneficiari, e litigare tra loro. Questa è la situazione attuale nel mondo. Se la gente fosse correttamente educata accetterebbe questa conoscenza, e ci sarebbe immediatamente la pace (santim rcchati). Questa è la conoscenza, e chiunque segua questi principi è un uomo onesto. Non pretende di essere proprietario di qualcosa, sa che tutto appartiene a Krsna e che quindi tutto dovrebbe essere usato al Suo servizio. Questa è onestà. Se questa matita appartiene a me, è buona educazione chiedermela se la si vuole usare, come fanno qualche volta i miei studenti: “Posso usare questa matita?” “Si, puoi usarla.” Allo stesso modo, se so che tutto appartiene a Krsna, non uso niente senza il Suo permesso. Questa è onestà, questa è conoscenza. Chi non sa è ignorante, è uno sciocco, e quindi commette errori, o addirittura crimini. Tutti i criminali sono sciocchi; per ignoranza trasgrediscono le leggi dello Stato. L’ignoranza non è felicità, ma è pazzia essere saggi dove l’ignoranza è considerata felicità. Oggi tutti godono della propria ignoranza e quando tu cerchi di spiegare la filosofia della coscienza di Krsna, nessuno ti ascolta. Se ti dico: “Krsna è il proprietario, non sei tu il proprietario”, tu non sarai molto soddisfatto. Come vedi, l’ignoranza è felicità. Noi stiamo correndo il rischio di offendere la gente, e la gente penserà che siamo degli sciocchi. Se dico a un uomo ricco: “Non sei tu il proprietario delle tue ricchezze, è Krsna il proprietario, perciò tutto quello che hai devi spenderlo per Krsna”, sicuramente egli si irriterà moltissimo.

upadeso hi murkhanam
prakopaya na santaya

“Se tenti di dare consigli a un furfante, costui si arrabbierà”. Perciò ci presentiamo come mendicanti e gli diciamo: “Caro signore, lei è un gentiluomo! Io sono un mendicante sannyasi e vorrei costruire un tempio. Potrebbe contribuire anche lei con una donazione?” Così egli penserà: “Ecco qui un povero mendicante. Facciamogli la carità.” Ma se gli dicessi: “Caro signore, lei possiede milioni, ma questo denaro è di Krsna, lo dia a me, io sono il servitore di Krsna.” Oh… Non sarebbe molto contento. Se mi presento come mendicante, mi dirà qualcosa, ma se gli dico la verità non mi darà neanche un centesimo. Lo convinciamo che siamo mendicanti, ma in realtà non siamo mendicanti, siamo servitori di Krsna e non vogliamo niente da nessuno perché sappiamo che Krsna ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno. La ragione del nostro comportamento può essere chiarita con un esempio. Se un bambino prende in mano qualcosa di molto prezioso e noi volgliamo che ce lo restituisca, dobbiamo adularlo dicendogli:”Oh, tu sei un bambino così bravo! Prendi queste caramelle e dammi quello che hai in mano. Non vale niente, facciamo cambio!” E lui dirà:”Oh, si, si, facciamo cambio!” Anche noi dobbiamo fare così. Perché? Perché se una persona tiene per sé il denaro di Krsna va all’inferno. Perciò, in un modo o in un altro noi le chiediamo una donazione e impegnamo questa persona nella coscienza di Krsna.
Bob: Allora non andrà più all’inferno?
Srila Prabhupada: No, è salva perché ogni centesimo speso per Krsna tornerà a suo merito. “Oh, questa persona ha dato un centesimo.” Questo atto è chiamato ajnata-sukrti (atto spirituale compiuto inconsapevolmente). Gli uomini, di solito, non hanno pensieri elevati, perciò le persone sante cercano di illuminarli dando a tutti la possibilità di servire Krsna. Questo è il dovere della persona santa.
Bob: Come?
Srila Prabhupada: Questo è il dovere della persona santa. Ma se questa persona prende il denaro della gente e lo spende per il proprio piacere, allora è lei ad andare all’inferno. In tal caso non sarebbe un santo, ma un imbroglione, un criminale. Non puoi prendere il denaro della gente, neanche un centesimo, e spenderlo per il tuo piacere.
Bob: Conosco persone oneste che non sono coscienti di Krsna…
Srila Prabhupada: Krsna significa Dio.
Bob: Ci sono persone che non sono del tutto coscienti di Dio, ma sono oneste nel senso che non prendono niente di ciò che appartiene agli altri. Cercano di essere buone col prossimo. Queste persone…
Srila Prabhupada:Forse non prendono niente dagli altri, ma prendono da Dio.
Bob: Allora queste persone sono oneste solo a metà?
Srila Prabhupada: Non sono oneste affatto. Bisogna imparare questo principio - che Dio è il proprietario – Essere buoni col prossimo? Cosa intendi dire con “essere buoni col prossimo?”
Bob: Pensavo a quella gente che si impegna… cioè, c’è gente che ha bisogno di cibo e di denaro, ma…
Srila Prabhupada: Tutti hanno bisogno di denaro. Tutti ne hanno bisogno. Chi non è povero? Ci sono molti distinti signori seduti in questa stanza, ma chi di loro non ha bisogno di cibo e di denaro? Anche tu hai bisogno di denaro. Come fai a distinguere il ricco dal povero? Tutti hanno bisogno di denaro. Se la tua definizione di povertà è questa, allora tutti sono poveri.
Bob: Si, ma, cioè… pensavo alla gente che è relativamente più povera.
Srila Prabhupada: Relativamente, relativamente, forse. Tu potrai essere più affamato di me, ma ciò non significa che io non sia affamato. Forse non sento fame adesso, ma prima o poi la sentirò. Forse non hai fame oggi, ma domani avrai fame.
Bob: Quello che penso è che… sebbene tanta gente rubi c’è ancora qualcuno che resiste alla tentazione e non lo fa. Queste persone meritano sicuramente un premio.
Srila Prabhupada: Ma chi pensa di non rubare è anche lui un ladro perché non sa che tutto appartiene a Krsna. Perciò qualsiasi cosa possiede l’ha rubata.
Bob: Ma è meno colpevole di un ladro che ruba consapevolmente.
Srila Prabhupada: Tu puoi anche non sapere che questo scialle è mio, ma se lo prendi e lo porti via, è un furto, non credi?
Bob: Ma se lo prendo pur sapendo che è tuo sarei più colpevole che se non sapessi chi è il proprietario. Potrei pensare che non appartiene a nessuno.
Srila Prabhupada: Anche questo è un furto, poiché questo scialle appartiene sicuramente a qualcuno, e tu lo prendi senza il suo permesso. Forse non sai esattamente chi è il proprietario, ma sai che deve appartenere a qualcuno. Questa è conoscenza. Qualche volta capita di vedere sulle strade oggetti di valore – proprietà dello Stato usate per riparare le strade o per fare qualche lavoro all’impianto elettrico. Qualcuno può pensare: “Oh, che fortuna, tutte queste cose abbandonate nella strada! Ora le prendo e le porto via.” Non è un furto questo?
Bob: Si, è un furto.
Srila Prabhupada: Non sa che sono cose di proprietà dello Stato, e le porta via. Commette un furto e quando la polizia lo scopre, lo arresta e lo punisce. Allo stesso modo, qualsiasi cosa tu abbia… supponiamo che tu stia bevendo un bicchier d’acqua preso da un fiume. Il fiume è forse di tua proprietà?
Bob: No.
Srila Prabhupada: Allora anche quello è un furto. Tu non hai creato il fiume, non sai a chi appartiene, ma sai che non appartiene a te. Perciò, anche se bevi solo un bicchiere d’acqua senza sapere a chi appartiene quell’acqua, commetti un furto. Tu puoi pensare di essere una persona onesta, ma in realtà sei un ladro. Devi sempre ricordarti di Krsna: “Oh, Krsna, questa è la Tua creazione, per favore, permettimi di bere.” Questa è onestà. Perciò un devoto pensa sempre a Krsna, qualsiasi cosa stia facendo. Questa è la proprietà di Krsna. Questa è onestà. Senza coscienza di Krsna tutti sono ladri, predoni, furfanti e briganti. Perciò la nostra conclusione è che chiunque non comprenda Krsna non ha buone qualità, non è una persona onesta e non ha conoscenza: è un uomo di terza classe. Giusto? Cosa ne pensi, Giriraja? (Un discepolo)
Giriraja: E’ giusto.
Srila Prabhupada: Questo non è un dogma, è un fatto.
Allora, hai capito che cosa sono la conoscenza e l’onestà?
Bob: Io… si, in un certo modo.
Srila Prabhupada: C’è forse un altro modo? C’è un altro modo? Ti sfido a trovarne un altro! (Bob e Prabhupada ridono) C’è un altro modo Giriraja?
Giriraja: No.
Srila Prabhupada: C’è un’alternativa? Nessuno può confutare ciò che diciamo, lo sappiamo per esperienza. Anzi, noi sfidiamo chiunque chiedendo: “Ci sono domande?” E finora Krsna ci ha protetti. In grandi conferenze, in grandi nazioni, dopo aver parlato chiedo sempre se qualcuno ha delle domande.
Bob: Ora non ho nessuna domanda.
Srila Prabhupada: A Londra abbiamo avuto… quanti giorni di conferenze alla Conway Hall?
Un devoto: Dodici giorni.
Srila Prabhupada: Dopo ogni conferenza chiedevo se qualcuno avesse delle domande.
Bob: Ti hanno rivolto molte domande?
Srila Prabhupada: Oh, si. Molte domande sciocche.(Tutti ridono)
Bob: Avrei un’ultima domanda. Che cosa significa essere sciocchi?
Srila Prabhupada: Chi non ha conoscenza è considerato sciocco.
Un ospite indiano: Prabhupada, vorrei farti una domanda personale, posso?
Srila Prabhupada: Si.
L’ospite indiano: Qualche mese fa a Calcutta fu indetta la “settimana contro la crudeltà verso gli animali”.
Srila Prabhupada: (Ride brevemente) Questa è un'altra sciocchezza. Fanno pubblicità per prevenire la crudeltà sugli animali e poi mantengono migliaia di mattatoi. Capisci? Questa è un’altra sciocchezza. Usano una violenza sistematica contro gli animali e poi fondano un’associazione…
Bob: Forse questo è…
Srila Prabhupada: Supponiamo che una banda di ladri abbia un’insegna che dice: “Buonuomo e soci”. Qualche volta capita di vedere queste insegne.
Syamasundara: Il proprietario del nostro tempio in San Francisco si chiama Goodman (Buonuomo).
Srila Prabhupada: La loro filosofia dice che è crudele non nutrire sufficientemente un animale. Perciò, invece di fargli patire la fame, pensano sia meglio ucciderlo. Non è questa la loro teoria?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: “Piuttosto che farlo soffrire è meglio ucciderlo”, dicono. Questa teoria viene dai paesi comunisti. Là, se un vecchio soffre, lo uccidono per risparmiargli altre sofferenze. In Africa c’è una popolazione che fa festa uccidendo i vecchi. Proprio così.
Syamasundara: Poi li mangiano?
Srila Prabhupada: Si. (Syamasundara ride).
Un devoto: Avevo degli zii che dovettero andare oltre oceano e non potevano portare con sé il loro cane. Così pensarono: “Povero cane, gli si spezzerà il cuore quando si accorgerà che non ci siamo più.” Così lo uccisero.
Srila Prabhupada: Anche Gandhi una volte uccise un vitello o una mucca. Soffriva molto, allora egli ordinò: “Invece di farla soffrire, uccidetela.”
Giriraja: Ieri hai detto che il maestro spirituale può soffrire a causa degli atti peccaminosi dei suoi discepoli. Che cosa intendi per atto peccaminoso?
Srila Prabhupada: Tu hai promesso al maestro spirituale di seguire i principi regolatori, se non li segui fai un atto peccaminoso. E’ semplice: hai fatto una promessa, se la rompi agisci in modo peccaminoso. Sei d’accordo?
Giriraja: Si. (Pausa). Ma oltre i principi regolatori ci sono altre istruzioni che riceviamo e che cerchiamo di eseguire, ma non ci riusciamo ancora in modo perfetto.
Srila Prabhupada: Non ci riuscite? Com’è possibile?
Giriraja: Cantare Hare Krsna senza distrarsi, per esempio. Noi ci proviamo, ma qualche volta…
Srila Prabhupada: Questa non è una colpa. Supponiamo che tu stia cercando di fare qualcosa, ma a causa della tua inesperienza fallisci. Questa non è una colpa, tu ci stai provando. C’è un verso nello Srimad-Bhagavatam che si riferisce proprio a questo: dice che se un devoto si sforza con sincerità, anche se talvolta sbaglia a causa della sua inesperienza, Krsna lo perdona. E nella Bhagavad-gita è detto:

api cett suduracaro
bhajate mam ananya-bhak

Qualche volta può capitare che un devoto agisca in modo sconsiderato, non volontariamente ma a causa delle sue cattive abitudini passate (l’abitudine è la nostra secondo natura). Questo non significa che sia colpevole. Deve pentirsene e deve fare il possibile per non commettere di nuovo lo stesso errore. Ma l’abitudine è la seconda natura, perciò, nonostante si impegni con determinazione, maya è così forte che talvolta il devoto ricade nell’errore. In questo caso Krsna lo perdona. Ma coloro che volontariamente agiscono male non sono scusati. Il devoto non deve pensare: “Io canto Hare Krsna perciò posso fare tutte le sciocchezze che voglio e sarò perdonato.” Non c’è offesa più grave di questa.


Avanzare nella coscienza di Krsna
(uno scambio di lettere)

Springfield, New Jersey
12 giugno 1972
Caro Prabhupada,

Accetta i miei umili omaggi. Ho frequentato regolarmente il tempio di New York, e a contatto con i devoti così bravi e avanzati spero di riuscire anche io a progredire nella coscienza di Krsna. La mia fidanzata ha cominciato a frequentare il tempio e a cantare Hare Krsna. Non conosceva neanche l’esistenza del Movimento per la Coscienza di Krsna finché non le scrissi dall’India. Atreya Rsi è stato molto gentile a invitarci a casa sua dandoci così la possibilità di vedere come si può vivere una vita familiare nella coscienza di Krsna. Alla fine di aprile sono andato a Bombay per sciogliere il mio contratto col Corpo della Pace. Sono dovuto restare a Bombay per altre due settimane a causa di un piccolo malessere, e ho trascorso questo tempo con i devoti a Juhu. Sfortunatamente tu eri partito appena cinque giorni prima.
Non riesco ancora a capire molto, ma ho fede nella coscienza di Krsna e spero di potermi dedicare con un impegno sempre maggiore.
Aspetto da Atreya Rsi una lettera con la descrizione del tempio di Los Angeles e spero di poterti incontrare personalmente a New York. Ti ringrazio per la gentilezza che mi hai mostrato e che certamente non meritavo.

Sinceramente tuo
Bob Cohen


A.C. Bhaktivedanta Swami
Iskon Los Angeles
16 giugno 1972

Bob Cohen
Springfield, New Jersey

Caro Bob,
Accetta, ti prego, le mie benedizioni. Ti ringrazio per la lettera del 12 giugno 1972. Ho notato con grande piacere i sentimenti espressi e sono contento che tu stia frequentando il tempio a New York. So che sei un bravo ragazzo, molto intelligente e gentile, perciò sono sicuro che presto Krsna ti accorderà ogni benedizione e tu ti sentirai perfettamente felice nella coscienza di krsna. Per avanzare nella coscienza di Krsna occorre volontariamente abbandonare l’attaccamento che ci lega alla natura materiale, o maya. Questa rinuncia è chiamata tapasya. Ma nessuno è pronto a fare delle austerità senza una ragione valida, perciò ogni uomo con una mente filosofica e scientifica, come la tua, deve innanzitutto capire che cos’è la conoscenza trascendentale. Se tu acquisisci conoscenza, tapasya seguirà automaticamente, e il risultato sarà che tu avanzerai nella vita spirituale. Coltivare la conoscenza è la prima necessità per chiunque voglia rendere perfetta la propria vita. Ti consiglio dunque di leggere i nostri libri ogni giorno e cercare di capire gli argomenti trattati analizzandoli da differenti prospettive in compagnia dei devoti del tempio di New York. In questo modo diventerai gradualmente convinto, e grazie alla tua sincerità e al tuo servizio di devozione farai progressi nella vita spirituale.
Si, il primo e unico requisito per ottenere la vera saggezza è avere un po’ di fede in me e nel metodo della coscienza di Krsna. Se c’è fede, la comprensione seguirà. Man mano che la tua comprensione cresce, cresce anche il disgusto per l’energia materiale illusoria. E quando volontariamente abbandoni i tuoi legami col mondo materiale, il tuo progresso è assicurato.
Credo che in questi giorni stiano battendo a macchina i nastri con le conversazioni che abbiamo avuto a Mayapur, saranno pubblicate in un libro intitolato Incontro con il maestro spirituale. Te ne spedirò una copia appena sarà stampato e pronto per essere distribuito. Nel frattempo mi fermerò a New York due o tre giorni, poi proseguirò per Londra dove si terrà un grande festival chiamato ratha-yatra. Non so esattamente il giorno del mio arrivo a New York, ma puoi tenerti in contatto con Bali Mardan. Sarò molto contento di incontrarti di nuovo. Potremo parlare ancora se avrai delle domande da fare. Spero che questa lettera ti trovi in buona salute e in un felice stato d’animo.

Il tuo eterno benefattore
A.C.Bhaktivedanta Swami


Decidere per il futuro
New York 4 luglio 1972

Bob: Ho ricevuto la tua lettera una settimana fa circa.
Srila Prabhupada: Tu sei un ragazzo molto intelligente, cerca di capire questa filosofia; è molto importante. La gente spreca tante energie per il piacere dei sensi, senza sapere cosa l’attende nella prossima vita. Esiste una vita dopo questa, ma la gente non lo sa. Non sa che questa vita è solo una preparazione per la prossima vita. L’educazione moderna con le sue università non fa luce su questa semplice verità. Noi cambiamo corpo ad ogni momento: è un fatto provato dalla scienza. E dopo aver lasciato questo corpo dovremo accettarne un altro. In che modo e quale tipo di corpo? Anche questo si può conoscere. Per esempio, chi ha studiato con impegno sa che dopo essere stato promosso agli esami diventerà ingegnere o medico, così, in questa vita, ci si può preparare a essere una persona diversa nella prossima vita.
Barbara (la moglie di Bob): Possiamo decidere la nostra prossima vita?
Srila Prabhupada: Si, puoi decidere. Noi abbiamo deciso di tornare da Krsna nella prossima vita. Questa è la nostra decisione: tornare a Dio, nella nostra vera dimora. Supponiamo che tu voglia diventare un medico o un ingegnere, con questo obiettivo in mente ti prepari e studi. Così puoi anche decidere cosa fare nella prossima vita, ma se non decidi, deciderà la natura materiale.
Barbara: E’ possibile che nella vita precedente fossi cosciente di Krsna?
Srila Prabhupada: Non importa chi eri in passato. Ciò che importa è che puoi diventare cosciente di Krsna ora, grazie a questo Movimento.
Un devoto: Barbara domandava se è possibile che nella sua vita precedente fosse un devoto di Krsna e che ora sia nata in un altro corpo materiale.
Srila Prabhupada: Quando si è puri devoti di Krsna non si rinasce. Ma se c’è una piccola mancanza nel servizio di devozione c’è la possibilità di tornare in questo mondo. In questo caso però si nasce in una famiglia elevata. Sucinam srimatam gehe yoga-bhrasto ‘bhijayate: “Lo yogi che fallisce prende nascita in una famiglia religiosa o nobile”. L’intelligenza umana può decidere il proprio futuro; questo è il privilegio dell’intelligenza umana. L’animale non può decidere, mentre noi possiamo valutare se ciò che facciamo ci porterà beneficio oppure no. Questa è la grande opportunità che la forma umana ci offre, perciò devi imparare a usare bene questa forma umana. Devi conoscere il fine della vita e indirizzare i tuoi sforzi verso questo fine. Questa è civiltà umana…
Barbara: hai mai visto Krsna?
Srila Prabhupada: Si.
Barbara: Davvero?
Srila Prabhupada: Lo vedo ogni giorno. Ogni istante.
Barbara: Lo vedi nel suo corpo materiale?
Srila Prabhupada: Krsna non ha un corpo materiale.
Barbara: Ma nel tempio ci sono delle immagini di Krsna.
Srila Prabhupada: Quello non è un corpo materiale; lo vedi materiale perché hai occhi materiali. Non puoi vedere la forma spirituale finché hai occhi materiali, perciò Krsna appare in una forma che sembra materiale in modo che tu possa vederla. Ma il fatto che Krsna si presenti in una forma adatta alla tua visione non significa che Egli abbia preso un corpo materiale. Supponiamo che il presidente degli Stati Uniti venga a trovarti a casa tua; questo non significa che la sua posizione e la tua siano uguali. Spinto da un sentimento di affetto, egli può venire a casa tua, ma ciò non significa che è al tuo stesso livello. Similmente, poiché non possiamo vedere Krsna con questi occhi, Egli appare di fronte a noi nella forma di un dipinto o di una scultura di pietra o di legno; ma Krsna non è differente da questi dipinti e da queste sculture, poiché tutto è energia di Krsna.
Barbara: Che cosa accade al nostro spirito dopo la morte?
Srila Prabhupada: Prende un altro corpo.
Barbara: Immediatamente?
Srila Prabhupada: Si. Proprio come quando cambi appartamento: prima ne trovi uno nuovo e poi lasci quello vecchio.
Barbara: Non possiamo sapere che tipo di corpo prenderemo?
Srila Prabhupada: Si, purché tu abbia le qualificazioni necessarie, altrimenti la natura materiale agirà a tua insaputa. Chi ha conoscenza sa ciò che accadrà dopo la morte, ma chi non ha conoscenza dovrà accettare ciò che impone la natura materiale. Se ignori ciò che ti accadrà dopo la morte vuol dire che non ti sei preparata durante la vita, così, inaspettatamente, al momento della morte, la tua mente creerà un altro corpo, e la natura provvederà a dartelo.
Barbara: E il canto del mantra… qual è il beneficio?
Srila Prabhupada: Puoi chiederlo a questi ragazzi. (Indica i devoti) Possono spiegartelo.
Bob: Se Krsna controlla tutto, controlla anche coloro che non sono devoti?
Srila Prabhupada: Si, attraverso maya. Come un re controlla il suo regno attraverso i suoi rappresentanti.
Bob: E in che modo krsna controlla i suoi devoti?
Srila Prabhupada: Esattamente come tu controlli una persona che ti è cara. Per esempio, se hai un figlio lo controlli per il suo bene. Se sta per toccare il fuoco, immediatamente glielo impedisci: “No, no, figlio mio, non toccare!” Così, una persona cosciente di Krsna, un devoto, non devia mai perché Krsna la guida sempre, mentre coloro che non sono coscienti di Krsna sono affidati alle cure di maya, e maya farà il suo dovere.
Bob: Nel momento in cui nasciamo è già predestinato il momento in cui dovremo morire?
Srila Prabhupada: Come?
Bob: E’ già predestinato il momento in cui dovremo morire? In altre parole, la durata della mia vita è già stata stabilita?
Srila Prabhupada: Si.
Un devoto: Si può cambiare?
Srila Prabhupada: No, non si può. Solo Krsna può.
Un devoto: E se una persona si uccide? Anche quello era predestinato?
Srila Prabhupada: No, quello no, perché tu hai una piccola parte di indipendenza. Non è naturale togliersi la vita, ma poiché hai il libero arbitrio puoi scegliere tra ciò che è naturale e ciò che non lo è. Per esempio, un detenuto non può uscire dalla prigione, ma se in qualche modo organizza la fuga e riesce a scappare diventa passibile di una punizione più grave. Il detenuto non potrebbe uscire dalla prigione, ma se in qualche modo riesce a scappare, peggiora la sua situazione perché sarà arrestato ancora e dovrà scontare una pena maggiore. Così, noi non possiamo andare contro il nostro destino, e se lo facciamo soffriremo. Ma il nostro destino può essere cambiato da  Krsna quando diventiamo coscienti di Krsna. Nella Bhagavad-gita Krsna dice, aham tvam sarva-papebhyo moksayisyami: “Ti darò ogni protezione.” Krsna cambia il nostro destino perché vuole proteggerci.
Ci sono due tipi di persone, i devoti e i non devoti. I non devoti sono sotto il controllo della natura materiale, e i devoti sono sotto il controllo di krsna. Nell’ufficio di un uomo importante, il direttore di una grande industria ci sono molti impiegati e ognuno di loro è controllato da diversi sovrintendenti. Quando è al lavoro il direttore controlla  gli impiegati indirettamente  e quando va a casa controlla i figli direttamente, ma in entrambi i casi controlla . Anche Dio controlla sempre. Un devoto è sotto il diretto controllo di Dio, mentre un non- devoto è sotto il controllo del Suo agente, maya. Tutti sono controllati da qualcuno. Per esempio, ogni cittadino è controllato dal governo. Quando si comporta bene  è sotto il controllo del dipartimento civile, e quando si comporta male è sotto il controllo del dipartimento penale, ma nessuno può dire: “ Io non sono controllato.” E’ impossibile. Se qualcuno dice: “Io non sono sotto il controllo di nessuno”, significa che non è sano di mente, è un pazzo. O sei sotto il diretto controllo di Dio, oppure sei sotto il controllo del Suo agente, maya. Se rimani sotto il controllo di maya, la tua vita è sprecata perché continui l’esistenza materiale nascita dopo nascita, corpo dopo corpo. Ma se ti poni sotto il controllo di Dio, dopo aver lasciato il corpo torni a Dio, nella tua vera dimora, e raggiungi così il successo della tua esistenza. Non c’è nessuno che non sia controllato, e chi capisce questo fatto è un uomo intelligente. Nella Bhagavad-gita Krsna dichiara, bahunam janmanam ante jnanavan mam prapadyate: “ Dopo molte vite di ricerca sulla Verità Assoluta, l’uomo si sottomette a Me.” Vasudevah sarvam iti: “Krsna, Tu sei tutto, perciò sono venuto a Te. Accettami, Ti prego. Mi abbandono a Te, prendimi sotto il Tuo controllo. Per molto tempo sono stato sotto il controllo dei sensi e non ho ricevuto alcun beneficio. Sotto il controllo dei sensi ho servito la mia cosiddetta famiglia, società, nazione, e perfino il mio cane, ma niente mi ha dato soddisfazione. Ora però  sono tornato in me e mi pongo sotto il Tuo controllo; non voglio più essere controllato dal mio cane, desidero essere controllato da Te.” Questa è coscienza di Krsna. Hai mai visto per la strada un uomo controllato dal suo cane? Nella strada il cane si ferma, fa i suoi bisogni, poi l’uomo deve anche pulire per terra... e l’uomo pensa: “Sono il padrone”. Ma in realtà il padrone è il cane. Maya agisce così. L’uomo è diventato schiavo di un cane, ma pensa di essere il padrone. Ma se non si è coscienti di Krsna è impossibile capire. Noi possiamo capire che questo sciocco che pensa di essere il padrone è sotto il controllo del proprio cane. Noi possiamo capirlo, sei d’accordo?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Un capofamiglia è controllato dalla moglie, dai figli, dai servi, da tutti, ma lui continua a pensare: “Sono il padrone”. Il presidente di uno Stato pensa di essere il padrone della sua nazione, ma anche lui è controllato. Può essere dimesso all’improvviso dai suoi cittadini, quelli che lui considerava suoi servitori! E per salire alla carica di presidente ha dovuto fare molte promesse: “Io saprò rendervi un buon servizio, sarò il vostro servitore, un servitore di prima classe.” E la gente lo elegge alla carica di Presidente. Poi, per mantenere il suo posto, deve continuare a farsi pubblicità: “Rieleggete me! Rieleggete me!” Questo significa che è un servitore, ma pensa di essere il padrone. Questa è maya. Chi è controllato da maya pensa di essere il padrone, mentre non è altro che un servitore. Il devoto non pensa mai di essere il padrone perché sa che la sua vera posizione è quella di servitore. Questa è la differenza tra maya e realtà. Il devoto sa che non sarà mai un padrone, ma eternamente un servitore. Illusione è quando un servitore pensa di essere il padrone; m quando il servitore pensa “sono un servitore”, non è più illusione, è mukti, liberazione, perché non ci sono più false concezioni. Il devoto è libero dalle false concezioni perché conosce la sua vera posizione. Svarupena vyavasthitih. Mukti, liberazione, significa essere situati nella propria posizione originale. Sono un servitore e se riconosco la mia posizione, sono libero; ma se penso di essere il padrone, sono schiavo. Ecco la differenza tra la vita liberata e la vita condizionata.
I devoti sanno sempre di essere i servitori di Krsna, perciò sono già liberati, senza bisogno di fare altri tentativi per ottenere la liberazione. Sono già liberati perché sono situati nella loro posizione originale. Non si illudono, come gli altri, di poter essere padroni di qualcosa. Non potrai mai essere un padrone, a nessuno stadio della vita; rimarrai sempre un servitore, perché questa è la tua posizione. In conclusione, pensare di essere i padroni significa essere condizionati, e abbandonarsi a Krsna, che è il padrone supremo, significa essere liberati. Un devoto non cerca la liberazione altrove; appena si sottomette a Krsna o al Suo rappresentante è già liberato.
Bob: Prabhupada, ci sono persone che seguono varie religioni, come per esempio i “Jesus freaks” o altri, e dicono che Gesù li sta guidando. E’ vero?
Srila Prabhupada: Si, Gesù li guida, ma loro non accettano la guida. Prendi i cristiani, per esempio. Gesù li sta guidando, e dice: “Non uccidere”, ma loro continuano a uccidere. Dov’è la guida di Gesù? A che cosa serve dire: “Sono guidato da Gesù”, se poi non prendo in considerazione le sue parole? Che guida è questa? Nessuno oggi è guidato da Gesù Cristo, è solo una falsa pretesa. E’ molto raro trovare qualcuno che veramente accetti di essere guidato da Gesù. Gli insegnamenti di Gesù sono alla portata di tutti, ma nessuno li considera seriamente. Vorrebbero che Gesù Cristo si impegnasse a prendere su di sé tutti i loro peccati. Questa è la loro filosofia. Commettono ogni sorta di attività peccaminose e vorrebbero che il povero Gesù si assumesse la responsabilità dei loro peccati. Questa è la loro religione. Perciò dicono: “Che bella religione abbiamo! Gesù Cristo morirà per tutti i nostri peccati.” Ma che religione è questa? Non hanno neanche un po’ di compassione per Gesù Cristo. “Gesù è morto per i nostri peccati, perché dovremmo continuare a farne? Una vita così grande è stata sacrificata per i nostri peccati, dovremmo lasciarci guidare dai suoi insegnamenti.” Ma i Cristiani pensano ben diversamente: “Continuiamo pure a peccare e Gesù pagherà per i nostri peccati; basta andare qualche volta in chiesa a confessarsi e saremo di nuovo liberi di fare ciò che vogliamo.” Pensi che agire così sia intelligente?
Bob: No.
Srila Prabhupada: In realtà, chi accetta di essere guidato da Gesù Cristo otterrà sicuramente la liberazione, ma dov’è quell’uomo che si lascia guidare da Gesù Cristo?
Bob: Cosa ne pensi dei “Jesus freaks”, quie giovani che si sono uniti al movimento di Gesù? Leggono molto spesso la Bibbia e cercano di…
Srila Prabhupada: Ma la violenza è contro gli insegnamenti della Bibbia. Come possono uccidere e allo stesso tempo seguire la Bibbia?
Bob: Ho fatto questa domanda a uno di loro e mi ha risposto che nella Bibbia è detto che Gesù mangiava la carne.
Srila Prabhupada: Ammettiamo pure che Cristo mangiasse la carne. Poteva mangiare ciò che voleva perché era molto potente. Ma il suo comandamento era quello di non uccidere. Gesù era molto potente, avrebbe potuto mangiare il mondo intero, se avesse voluto. Ma tu non puoi paragonarti a Gesù Cristo, non puoi imitarlo, devi limitarti a seguire i suoi ordini; allora puoi dire di essere guidato da Gesù Cristo. Questa è la vera obbedienza. Lo Srimad-Bhagavatam spiega che quando una persona è investita di potere (isvara), può fare qualsiasi cosa, ma gli altri non possono imitarla, devono semplicemente seguire i suoi insegnamenti. Dicono che Gesù Cristo mangiava la Carne, ma anche se fosse vero non sanno in quali circostanze l’ha mangiata. Egl ha consigliato però di non mangiarla. Pensi che Gesù si contraddicesse?
Bob: No.
Srila Prabhupada: Credere che Gesù potesse contraddirsi significa non avere fede in lui. Allora perché mangiò la carne? Lui sapeva il perché, ma ordinò agli altri di non mangiarla. E noi dobbiamo obbedirgli. Tu non sei Gesù Cristo, non puoi imitarlo. Gesù ha sacrificato la vita per Dio. Puoi fare la stessa cosa anche tu? Allora perché dovresti cercare di imitare Cristo? Tu lo imiti solo mangiando la carne, perché non lo imiti sacrificando la tua vita per diffondere la coscienza di Dio? Cosa ne pensi? Quando si predica si deve dire ciò che si pensa. Questi cosiddetti cristiani… cosa stanno facendo per Dio? Prendi il sole, per esempio. Il sole assorbe anche l’urina, ma se tu vuoi imitare il sole e pensi di bere l’urina, credi di poterlo fare? Gesù Cristo era molto potente e poteva fare qualsiasi cosa, ma noi non possiamo imitarlo, dobbiamo semplicemente seguire i suoi insegnamenti. Questo è il vero cristianesimo. Nella letteratura vedica è narrata la storia di un oceano di veleno che la gente non sapeva come eliminare. Allora
Siva disse: “Lo berrò io.” Così bevve tutto l’oceano e lo trattenne nella gola. Puoi fare la stessa cosa anche tu? Potresti bere anche solo un bicchiere di veleno? Perciò come puoi pensare di poter imitare Siva? Siva non consigliò mai a nessuno di bere del veleno, e noi dobbiamo seguire il suo consiglio invece di cercare di imitarlo. La gente che prende l’LSD e la marijuana si giustifica dicendo che anche Siva fuma il ganja. Ma Siva bevve anche un oceano di veleno; puoi fare la stessa cosa anche tu? Sono piuttosto i suoi insegnamenti che dovrebbero essere seguiti. Siva insegnò che l’adorazione più alta è quella offerta a Visnu. Visnor aradhanam param. Quando la sua sposa, Parvati, gli chiese quale fosse il metodo più alto di adorazione, egli rispose: “L’adorazione più alta è l’adorazione di Visnu (krsna).” Esistono molti essri celesti a cui si può rendere culto, ma Siva raccomanda l’adorazione di Visnu come la migliore. Ma più elevata ancora dell’adorazione di Visnu è l’adorazione dei vaisnava. Tadiyanam, cioè i Suoi servitori, coloro che sono in relazione con Visnu. Per esempio, noi adoriamo una pianta, tulasi; non adoriamo una pianta qualsiasi, adoriamo tulasi perché questa pianta ha un’intima relazione con Krsna, Visnu. Perciò l’adorazione di ciò che è intimamente legato a Krsna è perfino superiore all’adorazione di Krsna stesso.
Bob: Perché?
Srila Prabhupada: Perché Krsna sarà contento. Supponiamo che tu abbia un cane e un amico viene e lo accarezza (Srila Prabhupada mima il movimento). Tu sei contento: “E’ proprio un caro amico!” Succede così. Un amico viene e ti dice: “Oh, che bel cane hai!” (Tutti ridono).
(Alcuni ospiti indiani entrano nella stanza)
Srila Prabhupada: Accomodatevi e prendete un po’ di prasada. (Srila Prabhupada continua a parlare con gli ospiti, a volte in hindi, a volte in inglese. E’ il suo ultimo giorno a New York e il suo aereo per Londra parte tra poche ore. Bob ha portato un’automobile per accompagnare Srila Prabhupada all’aeroporto. I devoti sono molto indaffarati, portano i bagagli in macchina, mettono in ordine gli ultimi manoscritti di Srila Prabhupada con le sue traduzioni e fanno gli ultimi preparativi).
Syamasundara: Tutto è pronto, Srila Prabhupada, aspettano solo noi.
Srila Prabhupada: Possiamo andare allora? Andiamo, Hare Krsna! 


Conclusione

Il 19 luglio 1976 Sua Divina Grazia Srila Prabhupada ci ha accettato, mia moglie ed io, come suoi discepoli e ci ha iniziati col nome di Bhakti-devi dasi e Brama-tirtha dasa. Se rifletto su quel giorno posso capire quanto sia stato fortunato ad incontrare Srila Prabhupada e i mie confratelli del movimento Hare Krsna.
Al momento dell’iniziazione, quando mi fu data la corona su cui si canta Hare Krsna, promisi di seguire i principi regolatori e di cantare ogni giorno i nomi di Dio. Quattro anni prima Srila Prabhupada mi aveva consigliato di seguire questi principi in sei mesi, egli disse, sarei diventato come gli altri devoti; non sarei più stato attratto dalle cose inutili (anartha), come i cinema e i ristoranti. “Lo scopo della vita umana è purificarsi”, mi disse. Desideravo purificarmi, anche se non sapevo che cosa significasse esattamente diventare puro. Ero andato in India col Corpo della Pace sperando di trovare il modo di elevare la mia coscienza; sapevo che la gratificazione dei sensi non era tutto, eppure io stesso ero ancora schiavo dei sensi. In seguito capii che yoga significa liberarsi dalla dittatura dei sensi.
Quando tornai in America mi iscrissi alla facoltà di geologia, mi sposai e in un modo o nell’altro fui preso dalle mie responsabilità familiari, ma spesso pensavo alle mie conversazioni con Srila Prabhupada e ai suo insegnamenti, tra i quali uno dei più importanti era quello di frequentare i devoti, cosa che feci volentieri. I devoti sono persone diverse: poiché capiscono che lo scopo dell’esistenza è il servizio d’amore al Signore Supremo, non rimangono imprigionati nelle meschine questioni del piacere dei sensi e del falso ego. Visitare il tempio era un’esperienza ravvivante; mia moglie ed io facemmo amicizia con molti devoti e decidemmo di aiutare in qualche modo il Movimento. Aprii un centro di Bhakti-yoga all’università e il nostro appartamento servì come base di appoggio per i gruppi viaggianti di devoti.
Seguendo le istruzioni di Srila Prabhupada, anche il nostro modo di nutrirci si purificò. In India avevo detto a Srila Prabhupada che non potevo offrire il mio cibo a krsna, come facevano i devoti, perché non capivo che Krsna è Dio. Allora egli mi disse che prima di mangiare avrei dovuto almeno ringraziare Dio per il cibo che mi dava. Così facemmo, e gradualmente la nostra devozione maturò, finché cominciammo ad offrire il nostro cibo a Krsna. Che sensazione meravigliosa cucinare per il Signore Supremo! Questo ci liberò dalla schiavitù della lingua.
Infine ci sentimmo pronti per dedicarci a tempo pieno alla vita del tempio. Per la grazia di Krsna ottenni un lavoro vicino a un tempio, nel Texas, così cominciai a partecipare a tutti i programmi spirituali. In questo modo tutti gli anartha scomparvero, proprio come Srila Prabhupada aveva predetto. Era come sentirsi alleviati da un pesante fardello. Non eravamo più servitori dei nostri sensi, ma servitori di Dio e dei Suoi devoti. Il valore degli insegnamenti di Srila Prabhupada era diventato chiaro: un essere umano non è fatto per lavorare come un mulo e godere come un cane, ma per purificarsi elevandosi a un livello superiore di coscienza.
Anche se ora sono stato iniziato, continuo ad ammirare la coscienza spirituale dei miei confratelli e ho un forte desiderio di avanzare spiritualmente, In realtà l’iniziazione è solo il primo passo.

Brahamtirtha dasa Adhikari
(Bob Cohen)